Polly, la figlia dimenticata di Lord Snowdon | Rolling Stone Italia
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Polly, la figlia dimenticata di Lord Snowdon

Il marito della principessa Margaret, prima di sposarsi, visse un lungo ménage à trois con una coppia, Jeremy e Camilla Fry. Lei restò incinta: un segreto che nessuno doveva sapere, svelato da un test del Dna

Polly, la figlia dimenticata di Lord Snowdon

Tony Armstrong-Jones e la Principessa Margaret

Foto: Keystone-France/Gamma-Rapho via Getty Images

«Promettimi che non mi annoierai». «E tu che non farai mai soffrire». Ultimi giorni di dicembre del 1959: la principessa Margaret e il fotografo della Swinging London Tony Armstrong-Jones si scambiano due sublimi voti d’amore messi a dura prova nel giro di 5 anni e diventati lettera morta dopo tre lustri. L’amore per la bottiglia di lei, la frenesia artistica di lui, le corna di entrambi hanno avuto la meglio. Tony però la fece grossa anche prima di sposarsi, mettendo al mondo una bimba. Oggi è una donna, si chiama Polly Fry ed è nata il 28 maggio 1960, appena tre settimane dopo il fastoso matrimonio all’Abbazia di Westminster del fotografo con la sorella minore della regina Elisabetta, mentre gli sposini erano in viaggio di nozze sullo yacht della dinastia regnante, il Britannia. Questa puntata di Rolling Stone è dedicata alla più saggia tra tutti i figli segreti reali. Vedremo perché.

Margaret aveva iniziato a frequentare Tony nel 1958: lui l’aveva letteralmente travolta. Le era stato presentato dalla sua fidata dama di compagnia, lady Elisabeth Cavendish. La principessa lo avvicinò commissionandogli un servizio fotografico. Il fascino del set, unito alla figura snella e nervosa dell’autore degli scatti – resa ancora più sexy dalla camicia sapientemente sbottonata – fecero il resto. Lo trovava affascinante, irriverente, spavaldo, per niente intimorito dal rango e dai vezzi da ragazza un tantinello spocchiosa che Margaret impersonava alla perfezione. E non era melodrammatico quanto Peter Townsend, il capitano divorziato che le severe regole di protocollo e di opportunità – sostenute dalla regina – le avevano impedito di sposare.

L’estro di Tony, insomma, fu la sua arma seduttiva più affilata. Ma Margaret non era al corrente dell’esatta portata del suo anticonformismo. All’inizio della loro relazione, il fotografo stava portando avanti almeno altre due liaison: con un’ammaliante danzatrice orientale, Jaqui Chan, e con l’attrice Gina Ward. Ma soprattutto, Tony si intratteneva ampiamente con una coppia sposata, Jeremy e Camilla Fry. Lui era un eclettico edonista, un inventore, ereditiere e mecenate appartenente alla nota dinastia del cioccolato. Lei una ragazza bionda, avvenente, con cui Armstrong-Jones in passato aveva avuto una storia. Il loro ménage à trois pansessuali erano frequenti, secondo il dossier che Elisabetta aveva commissionato ai servizi segreti per sapere che razza di bohemian boy si stava mettendo in casa. Fatto sta che nel settembre del 1959 Camilla comunicò a Tony di essere incinta. «È tuo al 99 per cento». Lui non proferì verbo. Era ormai a un passo da entrare nella famiglia reale per amore, certo, ma anche per rivincita sociale. La madre, Anne Messell, era conosciuta per le proprie ambizioni che non aveva soddisfatto sposando nel 1925 il padre di Tony, un avvocato con doppio cognome ma privo titoli, dal quale divorziò nel 1934 per sposare Michael Parsons, conte di Rosse. Arrivata a detenere l’agognato appellativo di lady, da quel momento ebbe occhi solo per il figlio Brendan, nato dal suo secondo matrimonio, che avrebbe ereditato  titolo e  lignaggio. Per Tony era dunque prioritario dimostrare alla madre che lui, figlio senza dote e senza doti, era riuscito nella scalata sociale per eccellenza: diventare allo stesso tempo conte di Snowdon, che gli fu conferito poco prima del matrimonio, e cognato della regina d’Inghilterra.

L’unione con Margaret fu prolifica: nel ’61 nacque David, tre anni dopo arrivò Sarah. Ma il protagonismo di entrambi alla fine uccise l’amore. Come le relazioni extraconiugali: tra le più note – perché raccontata anche nella terza stagione di The Crown – quella tra la principessa e Roddy Llewellyn, diciassette anni più giovane di lei, e il rapporto tra il conte e Lucy Mary Lindsay-Hogg, che sposò nel 1978, appena dopo aver siglato il divorzio da Margaret, e dalla quale nel 1979 ebbe la sua terza figlia, Frances. Ma anche durante la sua seconda unione Tony non rinunciò alle scappatelle, tanto che  ebbe una storia con la giornalista Melanie Cable-Alexander, direttore di Country Life, dalla quale nacque il suo quarto figlio, William, nel 1998. Tutti ufficializzati. Tranne una.

Quando i suoi genitori si separarono, Polly aveva solo sette anni.  Mantenne con Jeremy un rapporto amorevole. Ma le voci di una dubbia paternità avevano già cominciato ad assediarla e così, nel 2004 – solo dopo la morte di Margaret, avvenuta due anni prima – decise di trovare le risposte che cercava chiedendo a Tony di sottoporsi un test del DNA. Che ha confermato il legame biologico, reso pubblico nel 2008 per l’uscita della biografia semi autorizzata sull’ex marito della principessa.

La stessa Polly è poi tornata sulla questione per dissipare gli ultimi dubbi, scrivendo nel luglio 2008 un lungo articolo per il Daily Mail. Citando Jane Austen, vi si definiva “una moderna Mrs Bennett, la cui più grande speranza è quella di trovare mariti amorevoli per le sue cinque figlie. Ho avuto una vita felice e appagante (oltre ad essere stata cinque volte madre, Polly è fotografa e arredatrice d’interni, ndr) ma a un certo punto ho sentito il bisogno di risposte sulle mie vere origini. Scoprire all’età di 45 anni che l’uomo che avevo idolatrato e messo su un piedistallo non era in realtà mio padre è stato un peso difficile da sopportare”, ha scritto.

“Avrei potuto abbandonarmi alla sofferenza per aver scoperto un segreto che avrebbero dovuto dirmi molto tempo fa, ma ho avuto la forza di restare me stessa, fedele alla persona che sono oggi”. Ha tenuto la barra dritta, dunque, assistendo il padre naturale – Jeremy era mancato nel 2005 – fino alla sua morte, avvenuta nel 2017. Sul Web si rintraccia una solo fotografia, paparazzata, di Tony e Polly insieme. Lui si muove con fatica, è instabile. Lei lo sorregge, con amore. Segno che, per quanto alla fine della sua vita, Armstrong- Jones è riuscito a creare un rapporto con quella figlia dimenticata, pure nel testamento. A tutti i figli ha riconosciuto una quota del suo patrimonio, stimato in 2,5 milioni di sterline. Polly, invece, non ha avuto nulla.

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