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Perdersi per strada con l’usucapione

Lo Sgargabonzi riassume la storia di uno dei termini che vuole dire tutto, senza dire niente. Passando per la civiltà Maya e la dittatura di Bokassa (leggere per credere)
vocabolario

Credits: Stefano Guidi via Getty

Usucapione: termine completamente insensato, eppure largamente incensato (notare finezza) dalla comunità terrestre. Quando Dio dette un nome a ogni cosa, come il cervo e la cattedra, alla fine gli avanzarono delle tessere. 

Ma lui, essendo figlio della Prima Guerra Giudaica, era abituato a non buttare via niente, quindi con quelle lettere restanti creò quest’ultimo termine: usucapione.

Questo altisonante nome incuteva timore nei terrestri, tanto che questi per rispetto cercavano di usarlo nei loro discorsi come fosse una parola normale, anche se non c’entrava nulla. Ognuno gli attribuiva un significato tutto suo, ma alcuni anche niente. Era un po’ come il verbo “puffare” per i Maya. 

Purtroppo questo uso improprio faceva sì che la gente non si capisse e ovunque nascevano degli equivoci tanto piccoli quanto incresciosi. Nel 1438, in una taverna di Teano, un valvassore chiese un panino al tonno e sottaceti, mentre il taverniere gliene servì uno al tonno e basta. Ma questo è solo un esempio, perché nel globo terracqueo erano ogni giorno innumerevoli i momenti di puro disordine causati dal termine “usucapione”. Ciò faceva scaturire ovunque dei piccoli vortici di entropia, che presi singolarmente erano quasi inoffensivi. Ma chi conosce la fisica sa bene che è insito (purtroppo) nella natura stessa dei vortici attirarsi l’uno con l’altro, e se i vortici sono d’entropia è ancora peggio. 

Difatti, un bel giorno, questi si incontrarono nel deserto del Nevada e si fusero in un unico e spaventoso tornado d’entropia dell’ottavo grado della scala Scarlatti. Così dal non capirsi sui panini al tonno si passò agli scontri fra autoarticolati, fino ad arrivare alla più grande sventura che l’uomo abbia mai conosciuto: la dittatura di Bokassa.

La dittatura di Bokassa è un fenomeno naturale complesso e ancora oggi studiato, che vanta molti aspetti positivi, ma anche alcuni talmente negativi che ti fanno passare la voglia di analizzare i primi. Gli aspetti positivi erano i saggi storici sulla dittatura di Bokassa, spesso rilegati e in allegato ai quotidiani. Quelli negativi erano le decine di oppositori politici mandati al confino a Ventotene. 

La dittatura di Bokassa fu inventata alla fine del diciannovesimo secolo da Guglielmo Marconi, per truffare un’assicurazione. La cosa poi gli sfuggì di mano e la dittatura di Bokassa diventò quello che è diventata. Questo triste fenomeno ebbe fine nel 1996 grazie a Bokassa, apparentemente un dittatore sanguinario, in realtà un missionario comboniano infiltrato nella dittatura di Bokassa. Egli raggiunse il vertice della dittatura, per poi sabotarla dall’interno e smantellarla con l’eroico sacrificio della propria vita, addossandosi peraltro ogni colpa. 

In origine, questo racconto doveva narrare di come l’usucapione si trasformò nell’idraulico Ugo Capione, ma poi si è un po’ persa per strada. E questo la dice lunga su quanto nella vita ci si perda per strada.

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