Lanzalone: l'unico grillino buono è il grillino ladro | Rolling Stone Italia
Società

L’unico grillino buono è il grillino ladro

È preferibile una classe dirigente incorruttibile e incapace o corruttibile e competente?

L’unico grillino buono è il grillino ladro

Luigi Di Maio con Luca Alfredo Lanzalone . Foto via IPA

Nell’ultima puntata della terza stagione della più bella serie tv attualmente in onda, Billions, il General Attorney degli Stati Uniti chiede un favore fuorilegge a Paul Giamatti e ne esce rassicurato alla contro-richiesta di favori personali “perché non ci si può fidare di un uomo che non voglia prendersi qualcosa per se stesso”. La corruzione è endemica a qualsiasi consesso umano, figuriamoci il politico e, all’interno del politico, democrazia e parlamentarismo rappresentano, già in dottrina, il punto massimo di pratiche clientelari rispetto a tutte le altre forme di governo.

Secondo Vilfredo Pareto le democrazie sono “regimi di plutocrati demagogici”, dove i partiti si combattono tra di loro trattando la corruzione da un punto di vista etico. La relazione democrazia-clientelarismo si è poi stretta ulteriormente con il suffragio universale e con il ruolo di autonomia assunto dai rappresentanti del popolo: “Dove non è concesso l’utilizzo della forza come mezzo di dominio […] il consenso carpito e scambiato attraverso le pratiche clientelari diviene la regola di governo, la fonte autentica della sovranità sottesa alla finzione della rappresentanza popolare”.

Questo non significa che la corruzione sia cosa buona, ovviamente non lo è, ma quel che qui importa sottolineare è che la corruzione fa parte del gioco politico da sempre e in qualche misura può addirittura rappresentare una garanzia al buon funzionamento dei sistemi democratici. Il clientelarismo è un tema politico finché rimane under cover, dopodiché diventa un tema giudiziario e piglia tutt’altra strada autonoma. Il vero tema politico è quello della competenza. È preferibile un governante incorruttibile e incapace o un disonesto e competente? Ovviamente, per il benessere della cittadinanza è sempre preferibile il secondo: per quanto uno traffichi, rubi, inciuci per se stesso, non potrà mai arrecare un danno alla collettività pari a quello in grado di essere inflitto da un perfetto imbecille. E così veniamo a oggi, a questo azzimatissimo Lanzalone subito pecora nera pentastellata al punto che il Gran Visir mediatico del Movimento Marco Travaglio subito si indigna a mezzo twitter con un messaggio in Caps lock dal tono perentorio: “DIVERSI IN CHE SENSO?”.

Ma il Lanzalone in questione, guarda un po’, non è un pentastellato qualunque: lo stesso Fatto Quotidiano lo definisce il “Mr. Wolf” dei 5stelle, quello che risolve i problemi. Quello inviato direttamente dalla Spectre casaleggiana sui dossier più intricati, vedi il famoso stadio della Roma (che poi la costruzione di un cazzo di stadio sia materia così insormontabile dà l’esatta rappresentazione del livello infimo della classe dirigente del Paese). Quello che, soltanto otto ore prima dell’arresto, si trovava a cena in corso Vittorio a Roma nientemeno che con il boss in persona, Davide Casaleggio. E secondo voi è un caso? Lo può essere solo nelle menti dei sistemi semplici: essendo il Movimento 5stelle per buona parte un’accozzaglia di peones in cerca di stipendi per sbarcare il lunario, è ovvio che il vertice si sia dovuto rivolgere a qualcuno – chiunque – fosse in grado di mettere in moto l’operazione. Viene fuori che il Lanzalone, secondo l’accusa (è bene ripeterlo sempre), avrebbe avuto bisogno di un qualche incentivo pecuniario per agevolare la vicenda. 100mila euro, dicono gli inquirenti, sottoforma di falsa consulenza. 100mila euro per un progetto da oltre un miliardo di euro complessivi, e che adesso, con ogni probabilità, vedrà uno stop secco, forse addirittura definitivo.

Il punto non è indignarsi ogni volta: ci saranno altre occasioni, altre ruberie, altri corrotti, anche nelle file dei 5stelle. Quando si diventa classe dirigente le tentazioni diventano enormi e non è facile resistere. Questa nuova classe dirigente lumpen-grillina farà quello che ha già cominciato a fare. Trafficherà, aggiusterà, farà le creste: tutti tengono famiglia. Ci saranno scandali, processi e arresti. È normale sia così. Questo, lo sappiamo bene, ce lo daranno: ora ci diano anche qualcuno in grado di far andare avanti il Paese, è quello che ci serve.

Altre notizie su:  governo Movimento 5 Stelle opinione