Lady Bernini, questo governo è un fantasy con musica anni ’90 | Rolling Stone Italia
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Lady Bernini, questo governo è un fantasy con musica anni ’90

Berlusconi nel ruolo del sovrano malvagio e Meloni in quello della figlia tornata a riprendersi il trono, in tailleur. Il tutto musicato dal profilo Instagram della nuova ministra Bernini che giura amore eterno al suono di 'T'appartengo' di Ambra. Mentre Ferretti e Thom Yorke si muovono in inversa simmetria, che la sinistra riparta da Gubbio

Lady Bernini, questo governo è un fantasy con musica anni ’90

Anna Maria Bernini durante un comizio di Forza Italia

Foto: Vincenzo Izzo/LightRocket via Getty Images

Alberto Piccinini: Bello, bello sì quando Rolling Stone era un giornale che parlava di musica. Quanta nostalgia di quella spensieratezza. Con la stessa nostalgia in un momento così importante per le sorti del paese guardo ai miei coetanei boomer per avere un barlume, un’ispirazione. Hai visto il tweet di Thom Yorke? «Enough of this shit. Shame on them», dice a Liz Truss e al governo inglese che si è dimesso ma – aggiunge – non ancora abbastanza. E ha una bella metafora per il dibattito politico: sono gatti nel sacco, cats in a bag tearing themselves to pieces, senti che musica. Ma la parola chiave è “shit”. Ci arriviamo dopo, perché questi giorni ci hanno regalato anche un’intervista di Andrea Scanzi a Lindo Ferretti. Oddio sapevo benissimo dove sarebbe andato a parare ma ho voluto affondare il pugnale lo stesso, l’ho letta. Ferretti ha votato per Meloni fin qui vabbè. Ogni mattina – spiega – prega per lei e prega pure per gli italiani «che sono ingovernabili». Questa inversa simmetria tra Yorke e Ferretti un po’ mi colpisce, non lo nascondo.

Giovanni Robertini: A parte che secondo me Thom Yorke twittava dal tavolo di una trattoria romana dove aspettava il caffè, come tutti noi una volta o l’altra voglio dire, l’ho letta anch’io l’intervista. Io quest’immagine di Lindo Ferretti che prega per Giorgia Meloni nella sua stanzetta gelida sull’Appennino sopra un tappeto infeltrito probabilmente kazako, con una candela accesa e la testa di un cavallo morto sul tavolo boh, davvero uno le cose se le va a cercare. E a proposito di esistenze boomer ho visto anche Manuel Agnelli in un video bianco e nero per le stradine dietro via Torino, qui a Milano, in silenzio solo tra la folla, solitudine generazionale presumo. Ma perché, poveretto? Comprati un paio di scarpe e via ti passa la malinconia.

AP: Davvero. E la solitudine di Giorgia Meloni tra Berlusconi e Salvini all’uscita delle consultazioni al Quirinale? Qui mi interessa molto la metafora fantasy (idea del nostro amico Carlo Antonelli, ex direttore di questo giornale): Berlusconi è il sovrano malvagio che ha costruito tutto l’incantesimo nel quale Egli vivrà in eterno credendosi il capo del mondo, coi miliardi, i maghimerlino, le fatine, martafascina, le pozioni ecc. Giorgia è la figlia del precedente sovrano che è tornata per riprendersi il trono che le spetta, vestita dei suoi tailleur come un’armatura. Bene. Resta solo da capire se il precedente sovrano è la repubblica democratica nata dalla Resistenza oppure il vecchio capoccione («un bon politicien, c’est a dire que tout ce qui l’a fait, l’a fait pour l’Italie»), ci siamo capiti. Questo un po’ continua a preoccuparmi.

GR: Mah. Hai presente Anna Maria Bernini, ministro dell’Università? In questo fantasy sarebbe tipo la strega cattiva, una sorellastra di Cenerentola. Non ho resistito, sono andato sul suo Instagram e ho trovato le stories della mattina del giuramento. È un film, una tempesta al ritmo Mucca Assassina, psichedelia pura. Parte davanti al Quirinale con Emozioni di Battisti, è accanto a Gennaro Sangiuliano con Vado al massimo, si sposta nella loggia del palazzo con Il bello deve ancora venire di Ligabue, chiude in trionfo con T’appartengo di Ambra. Ti giuro amore eterno. Che meraviglia.

AP: Meraviglia sì, del resto tutto ‘sto governo è un riciclo, sono gli stessi ministri di 15-20 anni fa se va bene. Invece pensavo: ‘sto medioevo fantasy ci aiuterà a capire meglio la vicenda Gubbio? Nei prossimi anni la sociologia vorrà spiegarci perché in una mattinata politicamente così importante la Rete è impazzita per un mare di merda in quanto metafora del paese? Convocati Boccaccio e Pasolini, Bombolo e Fantozzi. Caos mediatico scatologico. Si faranno tesi, dottorati di ricerca, vedrai. Sai che ti dico? Scrolliamoci di dosso Bibbiano una volta per tutte, la sinistra riparta da Gubbio.

GR: Gubbio Gubbio Hey, non proprio punk, sicuramente hard rock, un poco heavy, come i Ramones. A proposito di punk, art punk, è uscito il nuovo disco dei Dry Cleaning, piacciono molto a Simon Reynolds, ottimi per fare bella figura nel weekend della bolla.

AP: Belli i Dry Cleaning, neo post-punk, con le poesie di Florence Shaw. Io ho anche ascoltato il disco di Burial, Streetcore. Così concettuale che per più di metà si sente soltanto il crepitio della puntina sul vinile. Per il resto spero che già tutti conoscano l’account Facebook più ipnotico degli ultimi tempi: “People who sort of look like Luigi Di Maio, but aren’t”. Capito? Tutto di seguito. Andateci.