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Il mio supereroe preferito

La morte di Papa Wojtyla

«La tragedia purtroppo è avvenuta a ricreazione. Stavo scartando il mio bravo tramezzino polmone e capperi, quando sulla carta di giornale che lo avvolgeva leggo un titolone: "Wojtyla FU STATO una persona brava!"» Un temino delle elementari scritto da Lo Sgargabonzi

La morte di Papa Wojtyla

Foto di THIERRY ORBAN/Sygma via Getty Images

Stamattina a scuola ero tutto contento. Infatti non facevo che pensare all’attuale Papa, personaggio che a me fa letteralmente pazziare. Sì, Wojtyla è davvero un bravo ragazzo, oltre che un ottimo prete. Ultimamente, tra l’altro, in televisione l’ho visto meglio di com’era. Bisogna ammetterlo: dall’aprile del 2005 il Santo Padre pare davvero cambiato. Ha una bellissima fonata, tanto che sembra Peter di Indovina Chi?. Poi, col televisore nuovo, ha finalmente smesso di tremare (maledetta Schaub Lorenz!). Ma la cosa che mi rendeva eccitatissimo era il fatto che domenica sarei andato finalmente da lui, in Vaticano, a farmi tagliare i capelli. Magari ci sarebbe scappata pure una merenda ecclesiastica. E la sera tutti al Gilda! Che sogno!

La tragedia purtroppo è avvenuta a ricreazione. Stavo scartando il mio bravo tramezzino polmone e capperi, quando sulla carta di giornale che lo avvolgeva leggo un titolone: “Wojtyla fu stato una persona brava”. Mi sono subito insospettito! La cosa strana non era tanto il fatto che se ne parlasse al passato, quanto il tipo di passato scelto: il trapassato remoto, il peggiore. Da lì mi è venuto in mente che Papa Wojtyla, al secolo Giovanni Paolo Parte Seconda, forse non era stato bene. Così ho chiesto al mio compagno di banco, ma lui non ne sapeva nulla. Quindi mi sono rivolto a Luca, un banco più in là, e la sua risposta è stata sospettosamente ambigua (“Sciarpa!”). Alla fine ho deciso di interrogare direttamente Joaquin Navarro-Valls, seduto dietro, che mi ha dato la conferma che non volevo: Wojtyla è morto da un mesetto e ora al suo posto c’è Peter di Indovina Chi?. Inutile dire che ci sono rimasto di stucco. Navarro mi ha poi detto che il Papa è morto per uno shock settico. E lì non ho capito perché una persona così miliardaria non avesse il Topexan per farsi il lavaggio antisettico.

Mi pareva tutto fottutamente assurdo. Wojtyla è il re dei preti, un ruolo dai grandi poteri e dalle grandi responsabilità! Un uomo che è riuscito ad uccidere così tanti eretici non credevo potesse morire così, come bere un bicchiere d’acqua. E soprattutto senza che venissi a saperlo io, il suo fan numero uno! Come era potuto accadere? Pensa e ripensa, sono arrivato alla conclusione che non lo sapevo per il fatto che ogni volta che questa cosa era stata detta, dalla televisione o dalle persone, io ero di là o stavo facendo altro. Per la precisione: una volta ero voltato, un’altra il televisore non prendeva bene, un’altra ancora ero a Imperia o ero distratto perché riflettevo sull’Idrolitina. E poi: avevo le cuffie, facevo scuba, di nuovo a Imperia, musica alta, avevo le orecchie tappate perché sbadigliavo, tornavo da Imperia, era scritto su un manifesto ma c’era un camion davanti. Insomma, per un perverso disegno del destino, la notizia della morte del mio supereroe preferito (dopo l’Uomo Insulina) me la sono persa ogni volta. E quella non è stata l’unica perdita!

Proprio ieri mio babbo mi ha detto: “Mi passi un bicchiere?”. “Se magari prima mi spieghi cos’è…” gli ho risposto. Mai sentita quella parola. Anche lì: Imperia, distratto, Imperia, dormivo, discoteca, rombo d’aereo, Imperia, Imperia, telefono, otite, Imperia.

Ora finisco questo tema, perché entro l’ora di cena devo cosare quelle cose là, quei pirulini lì blu a forma di non so cosa, come cavolo si chiamano. Madonna santissima, devo proprio smettere di andare a Imperia: ogni volta mi perdo il meglio!

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