Chi pensa che Weibo sia “solo” una piattaforma cinese si sta perdendo metà del mondo. Con centinaia di milioni di utenti attivi è uno dei social più influenti dell’intero continente asiatico, capace di dettare tendenze, lanciare carriere e fare e disfare miti come le Top 10 di MTV negli anni Duemila.
Fino a qualche anno fa, la Weibo Night era un evento cinese per cinesi. O meglio, per fan cinesi ossessionati da idol cinesi. Poi la bolla è esplosa. Ora il Weibo Gala, portato in trasferta anche fuori dalla Cina e in Thailandia e ribattezzato “Culture Exchange Night”, è diventato un’altra cosa. Non è una semplice sfilata di look da red carpet con sottofondo di premiazioni random. È una dichiarazione d’intenti, una vetrina dorata dove lo showbiz asiatico si mette in mostra.
Foto: Ambra Schillirò
Se l’Occidente guarda ancora soprattutto agli Stati Uniti, con sporadiche incursioni in Asia tra Squid Game, Parasite, BTS e Blackpink, il segnale è chiaro: ci siamo anche noi e siamo “una squadra fortissimi”. Cina, Thailandia, Corea del Sud, Giappone e mezzo Sud-Est asiatico si muovono ormai come un ecosistema creativo. Gli attori girano serie e spot nei Paesi vicini, i fan comprano merch da tutto il mondo e si organizzano in community internazionali, le serie migrano da una piattaforma all’altra come se i confini fossero un problema della dogana, non del soft power. E se pensate che tutto questo sia un’eccezione o che riguardi solo il pubblico asiatico, siete rimasti al modem 56k.
Lo dimostrano anche le tappe di Weibo negli Stati Uniti, con incontri nei campus delle top università americane, talk con creator e presenza a conferenze di tecnologia e intrattenimento. Bangkok ha riservato un’ovazione a questa incessante marcia asiatica, con migliaia di fan arrivati da tutto il mondo, Italia compresa, che hanno affollato nel weekend fin dal mattino il Queen Sirikit National Convention Center, uno dei luoghi-simbolo per gli eventi internazionali in Thailandia, trasformato per l’occasione in un tempio laico della celebrità.
Foto: Ambra Schillirò
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«Volare qui dall’Italia è valsa assolutamente la pena», ha detto la 31enne Simona Barbisotti. «Ero affascinata da K-drama e K-pop, poi durante il Covid ho iniziato a scoprire anche i drama di altri Paesi asiatici e altri generi. Ho cercato, mi sono informata e da lì sono andata avanti». Non se ne sono accorti solo i fan: anche le grandi aziende di tutto il mondo si stanno muovendo in questa direzione. E se volevi incontrare le più influenti, la Weibo Night era il posto giusto. Tra gli ospiti e i vincitori della serata c’erano Win Metawin, ambassador di Prada, premiato come Most Influential Overseas Pioneer Icon, e Apo Nattawin, ospite ufficiale Ferrari durante la fashion week, che ha ricevuto il premio come Most Outstanding Actor.
Presenti anche Lee Soo Hyuk, volto Adidas, incoronato Most Popular Korean Artist, e Shen Yue, conosciutissima anche fuori dalla Cina grazie alle serie su Netflix, premiata come Most Popular Chinese Actress Overseas. Da segnare il ritorno nello stesso evento, dopo qualche anno, di Ohm Pawat e Nanon Korapat, con Nanon che si è portato a casa il Most Dynamic Stage Artist. Riflettori accesi anche su quella che da milioni di persone (lo ammetto, me compresa) è considerata la serie dell’anno, Revenged Love, con gli attori cinesi Zhan Xuan premiato Weibo Thailand Breakthrough New Force Artist e Liu XuanCheng come Weibo Thailand Overseas Rising Artist.
Foto: Ambra Schillirò
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Durante la serata, oltre ai premi, c’è stato spazio anche per la musica. Tra le performance più apprezzate il gruppo K-pop Kep1er e la cantante e attrice statunitense di origini coreane Jessica Jung. Ouyang Nana, cantautrice e polistrumentista cinese, ha duettato con Billkin, attore e cantante thailandese, sull’evergreen Nothing’s Gonna Change My Love for You. A fare da padroni di casa c’erano Patrick Nattawat Finkler, cantante e attore thai tedesco, e la cantante thailandese Sunnee, che hanno condotto l’evento in cinese e in thailandese con passaggi in inglese. Più di dodici milioni di persone hanno seguito la diretta nel mondo e gli hashtag del gala sono rimasti in tendenza su tutti i social per giorni. Dal lato tech, il palco ha usato effetti AR e bullet screen interattivi che hanno dato ritmo e profondità alle esibizioni e ai premi. In platea c’erano anche i colossi dello streaming asiatico iQIYI e WeTV e tra i premiati c’erano anche volti legati ai loro cataloghi. Mos Panuwat Sopradit ha vinto il Weibo Thailand Most Shining Artist award e Isbanky il Weibo Thailand Most Leapfrogging Artist, entrambi presenti su iQIYI con più titoli. Per WeTV, invece, è stato il momento di Top Form e di Boom, premiato come Weibo Thailand Overseas Rising Actor.
Foto: Ambra Schillirò
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Fin qui la cronaca. Il Weibo Gala è il posto dove metti un volto ai nomi che hai già in home, insomma. Non è solo estetica, è una sorta di promemoria che il menu è più largo di quanto pensiamo. Le storie buone non stanno solo a Hollywood e ignorarlo ci fa perdere un pezzo importante dell’intrattenimento proposto dall’Asia, con volti nuovi e modi di raccontare che parlano anche a chi guarda da qui. Traduzione spiccia: sono le stesse emozioni di sempre raccontate con cultura e ironia diverse. E funzionano anche per chi giura di odiare i sottotitoli. Non è teoria, lo dimostra chi prende apposta un aereo dall’Italia pur di vedere da vicino i suoi beniamini.
«Lavorando nel cinema internazionale», ha raccontato Elena Rotatori, costume coordinator per produzioni americane, anche lei presente alla Weibo Night, «mi sono resa conto che il pubblico è sempre più curioso di scoprire nuovi linguaggi e volti. Credo che molti italiani si stiano avvicinando agli attori asiatici perché portano una freschezza diversa da quella a cui siamo abituati nelle produzioni occidentali. Molti di loro hanno una formazione completa che comprende recitazione, canto e danza, e questa versatilità emerge chiaramente sullo schermo. Le serie e i film coreani, ormai ampiamente disponibili sulle piattaforme di streaming italiane, hanno spalancato una porta su un mondo prima molto di nicchia. Cinema e serie asiatiche raccontano storie universali, ma con una sensibilità culturale differente, capace di sorprendere e coinvolgere anche chi non aveva mai guardato una produzione orientale».
Foto: Ambra Schillirò
Foto: Ambra Schillirò
In breve, gli attori asiatici sono cool; sanno reggere un palco, un set, un live. Le maison li corteggiano, le piattaforme se li contendono, le agenzie occidentali sono in fila per assicurarsi fan meeting e concerti. Se vi chiedete perché dovrebbe importarvi, la risposta è semplice. Perché dovrebbe. Guardare film e serie asiatiche è il nuovo mainstream che bussa. È un modo per allargare il campo e capire dove sta andando l’intrattenimento che consumiamo ogni giorno.
Mettiamola semplice: “È Hansel! Va un casino, quest’anno, Hansel”, solo che oggi il nome è asiatico. Scegliete un titolo tra Cina, Corea, Thailandia o Giappone e concedetegli due episodi. Poi ne riparliamo.
