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Conglomerandocene: 20 nuove curiosità su SanPa

Nella nuova puntata della rubrica dello Sgargabonzi su Rolling Stone, i segreti dei “ciocchi”, la cella frigorifera di “Tomb Rider” e altri fatti poco noti sulla comunità di Vincenzo Muccioli

Foto: Netflix

1. I tempi della San Patrignano degli anni 80, quella dei maltrattamenti, delle percosse e delle molestie, sono ormai un lontano ricordo. Oggi gli ospiti della struttura, al loro arrivo in comunità, trovano regolarmente un cioccolatino alla menta sul cuscino del proprio letto, asciugamani con monogramma dorato, wi-fi gratuito e un Monet (o un Van Gogh) originale appeso alla parete della stanza. Ogni giovedì vengono anche dolcemente masturbati da un apposito operatore, il dottor Cingolani.

2. Per anni i metodi della comunità sono stati ispirati a quelli utilizzati da Carlo Verdone e Renato Pozzetto nel film 7 chili in 7 giorni (L. Verdone, 1986). In particolare la “bucata psicologica” prevedeva che attraverso tecniche orientali di autosuggestione gli ospiti si illudessero di iniettarsi eroina in vena nonostante le loro siringhe fossero vuote.

3. Durante i famosi “ciocchi”, le umiliazioni pubbliche nel refettorio della comunità per raddrizzare gli ospiti più riottosi, Muccioli era uso ideare dei piccoli giochi di ruolo: una sera organizzò un combattimento in cui lo stesso Muccioli interpretava Vegeta, il fortissimo principe dei Saiyan di Dragonball. Al giovane Alberto Cacciucchi, un gracile e insofferente eroinomane di 42 chili, toccò la parte di Yamcha.

4. L’intervista a Piero Villaggio è stata tagliata dal documentario su SanPa perché tutte le volte che il figlio del noto attore citava l’eroina iniziava a fregarsi le mani, tirare fuori la lingua a lato della bocca e bofonchiare “mmmh mmmh!”.

5. Non tutti si rendono conto che dietro le botte di San Patrignano c’erano i sogni, le speranze e la voglia di vivere di tanti ragazzi e ragazze abbandonati da uno stato assente, da una politica cialtrona e inadeguata, da una società menefreghista. Poi, appena dietro ai sogni, c’erano altre botte.

6. Il figlio di Paolo Villaggio ha ammesso che a volte Muccioli gli metteva le catene anche se non c’era la neve.

7. Com’è noto, l’imprenditore Gian Marco Moratti sostenne la comunità di San Patrignano con importanti donazioni. A questo fine spesso sottraè importanti risorse dal bilancio della squadra di calcio Internazionale Milano, presieduta dal fratello Massimo, con pesanti ripercussioni sul calciomercato dei nerazzurri. Addirittura la cessione di Dennis Bergkamp all’Arsenal finanziò migliaia di casse di metadone dirette a Sanpa, per la gioia di tanti drogati e la disperazione dei tifosi della Beneamata, costretti ad accontentarsi di un’altra stagione in chiaroscuro.

8. I maltrattamenti subiti da Piero Villaggio erano dovuti a un motivo ben specifico, del tutto slegato dalla tossicodipendenza: la vendetta. Alla morte di Giuseppe Anatrelli, Muccioli si era proposto per il ruolo del geometra Calboni, ma gli era stato preferito il più versatile Riccardo Garrone.

9. Una volta Gian Marco Moratti portò un due-trecento ragazzi di SanPa a vedere l’Inter. Il fratello Massimo li fornì di sciarpe, magliette e bandiere neroazzurre e li sistemò nel cuore della curva milanista, con effetti quantomeno vivaci.

10. Le major cinematografiche spesso ricorrevano a San Patrignano per reclutare comparse per le scene di massa, ingaggiando i ragazzi a peso in balle pressate da 20 tonnellate.

11. L’Inter fu costretta a vendere Roberto Carlos dopo che, nel corso di un incontro benefico, uccise uno dei ragazzi di SanPa con una delle sue tipiche punizioni a tre dita.

12. Fabio Cantelli racconta di quando, per conto del patron Muccioli, vendeva giovani tossicodipendenti agli ultras dell’Atalanta per la misteriosa pratica del ‘Poligono dell’amicizia’, atta ad incattivire i pitbull d’ordinanza.

13. I Moratti investirono così tanto in San Patrignano per un clamoroso misunderstanding tra alcani e alcaloidi, ma ormai il bonifico era fatto, pace.

14. Quando un ragazzo di Sanpa andava in astinenza, spesso veniva chiuso nella cella frigorifera di Tomb Raider II assieme al malcapitato domestico di Lara Croft.

15. Tra i maggiori finanziatori dei San Patrignano c’era re Juan Carlos II di Spagna, al quale, in cambio delle importanti sovvenzioni, era consentito organizzare delle piccole battute di caccia all’interno della comunità. “A sfoltire”, spiegava il sovrano a stampa e curiosi.

16. Tra gli oltre 200 bambini nati a San Patrignano dal 1978 a oggi figurano diversi personaggi poi divenuti illustri. Possiamo citare: l’ex conduttore dell’Albero Azzurro Dodò, l’atleta paralimpico Piersauro Baranzani, il trapper Metadonio666 e Matteo Contigliozzi, giornalista di Vice.

17. Nel 1994 un giovane ospite della comunità venne picchiato a sangue per aver confuso la cantante Giorgia con Anna Valle.

18. Grande tradizione della comunità romagnola era il fantacalcio, opportunamente diviso in quattro sessioni indipendenti da nove giornate l’una in modo che i tossicodipendenti fossero un po’ più sicuri di arrivare in fondo, senza l’obbligo di dover campare ancora otto-nove mesi.

19. Nella sua autobiografia, Fabio Cantelli racconta che, per una strana coincidenza, unendo i buchi sulle braccia dei vari ospiti di San Patrignano uscivano sempre la figura dell’airone o il volto dell’attore Paolo Panelli.

20. Commosse l’Italia un fuori onda di Muccioli a La Vita in Diretta: “Sì sì… ci viene anche il sapone, il trucco è una bollitura lunga”.

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