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Breve tesi sull’esistenza di Dio

La metafisica e il biologo Carlo Linneo: un mini saggio de Lo Sgargabonzi

Breve tesi sull’esistenza di Dio

Foto via Getty

Uomo che ti sei sempre interrogato sui massimi sistemi, sull’esistenza di Dio e sulla vita oltre la morte. Per secoli hai vissuto un oscuro medioevo e questo mi dispiace. E quando il medioevo è passato hai comunque proseguito nel tuo medioevo privato, intimo e solipsistico. Una crepuscolare epoca lontana da ogni certezza, dove il dubbio, l’eresia e l’iconoclastia la facevano da padroni. Basti pensare che nel lontano anno 1600 il filosofo, scrittore e monaco Giordano Bruno venne bruciato in piazza per le sue idee. Bruciato non nell’accezione letterale ovviamente, ma nel senso che quelle idee vennero spoilerate alla folla dal piccolo Galileo il giorno prima che l’anziano Giordano le esplicasse in pubblico. Erano idee rivoluzionarie sui controsoffitti in quercia, che venne comodo prendere per i deliri di un folle, visionario e facinoroso. Questo per dire che atmosferina si respirava in quegli oscuri tempi senza Dio.

Fino a che non è arrivato lui, il biologo Carlo Linneo, col suo bravo completino da leprecauno, la lente e un cappellino di paglia. Egli, senza nemmeno farla troppo lunga, ha dimostrato scientificamente agli uomini la franca esistenza di Dio. Linneo ha giustamente affermato che, se esiste il crocifisso, allora esiste anche Dio. E in effetti il crocefisso esiste, poiché rispetta tutte e tre le condizioni precipue dell’esistenza: puoi toccarlo, spostarlo, dipingerlo di quel bel blu.

Così l’uomo è uscito dal suo medioevo privato e si è buttato nel più rinascimentale risorgimento religioso. Per recuperare il tempo perduto nella miscredenza, ha iniziato ad accaparrare denaro su denaro, onde acquistare croci su croci, onde tributarle a Dio e ingraziarselo. Fino a che Papa Luciani l’ha detto a chiare lettere, che non servono a niente tutte queste croci per solcare le porte del paradiso. “Perché di croci ne basta anche una sola, cari figlioli. L’importante è che sia immensa. Coff… coff…”.

Così tutti gli uomini sono confluiti nella ridente Piombino, dove hanno occupato tutte le acciaierie locali e fuso i loro crocifissi in un unico crocefisso gigante. Grazie ad un sistema di carrucole, vasi comunicanti e piani basculanti, questo è stato poi trasportato al Polo Nord, e lì eretto a sempiterno tributo a Dio. Ma nel fare questo, l’uomo non ha valutato le conseguenze.

Pochi sanno infatti, che nel sistema solare esiste un undicesimo pianeta, Akkron, popolato dalla bellicosa razza degli Akkroniani, degli squali che deambulano fuori dall’acqua coi Ray-Ban, una fiocina laser e le ville di Berlusconi. Questi da millenni hanno gli occhi puntati sul pianeta Terra, aspettando solo una provocazione per attaccare. Purtroppo, nella scrittura akkroniana, una pallina sovrastata dal simbolo del più ha un significato paragonabile al nostro “fly down”. Non un’offesa ma un tentativo d’intimidazione che agli Akkroniani è bastato. Tanto che sono confluiti in massa sulla Terra e lì hanno avuto vita facile. Con le loro fiocine laser hanno sparato a tutto quello che si muoveva e rigato ogni Seat Marbella che intralciasse il loro cammino, facendo così ripiombare il mondo in quell’oscuro medioevo che pareva scongiurato. Un medioevo di miscredenza, miseria e mestizia. E così ciò che restava dell’uomo è tornato ad esercitare il dubbio, in attesa di un nuovo Linneo. C’ha provato con Albert Einstein, Sigmund Freud e Marco Frittella ma niente, solo delusioni. Questo per secoli e secoli. Fino a che, impietosito e stanco di questo tira e molla, è sceso Dio stesso sulla Terra per togliere ogni dubbio. È arrivato e l’ha detto a chiare lettere: “Io non esisto”.

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