Put Tirana on the map | Rolling Stone Italia
hic sunt leones

Put Tirana on the map

La capitale dell'Albania è usata soprattutto come tappa di passaggio, e non le sta bene. Lo sta dichiarando con una rinascita che parte da ristoranti e cocktail bar con la testa sulle spalle

Nouvelle Vague Tirana

Nouvelle Vague a Tirana

Foto: press

Cosa puoi fare in un weekend d’estate con meno di 50 euro, cioè spendendo circa un euro all’ora? Varie cose, per esempio mangiare 48 ghiaccioli, bere meno di 48 caffè (l’inflazione galoppa), oppure parcheggiare la macchina a pagamento in riva al mare il tempo di un bagno e una pizza. Ma organizzandosi per tempo si può anche fare un viaggio all’estero.

Volare a Tirana spendendo meno di 50 euro andata e ritorno (cioè, almeno solo per il trasporto) infatti non è affatto raro, anzi: diverse città italiane offrono collegamenti diretti con la capitale albanese a tariffe sorprendentemente basse, specie se si prenota con un po’ di anticipo. Un esempio: da Trieste o da Ancona partono voli diretti da 28 euro, da Venezia oTreviso da 29 euro. Scendendo verso il Centro Italia, Pescara è una delle opzioni più economiche in assoluto con promozioni A/R a partire da 14 euro, a settembre. Mentre da Bari, più a sud, si vola spesso sotto i 34 euro, a ottobre. Nel Nord-Ovest spicca Bergamo, da cui i voli diretti partono da 32–35 euro; Bologna si aggira tra i 29 e i 34 euro, così come Pisa. Dalla capitale, le cifre che oscillano tra i 38 e i 41 euro (settembre e novembre). Chiudiamo con Napoli che non delude: da 27 a 31 euro, con una buona disponibilità su più giorni della settimana. In sintesi, basta un po’ di flessibilità sulle date e qualche minuto di ricerca per trovare un volo per Tirana a meno del costo di una cena fuori.

Ora, molti di noi quando immaginano di comprare un volo per l’Albania lo pensano solo per spostarsi sulle meravigliose e sempre più modaiole spiagge adriatiche, ma ci sono altri validissimi motivi per farlo, tra cui trattenersi nella capitale e scoprire la scena gastronomica locale. Infatti qui i bar e i ristoranti riflettono la costante ascesa della città, in bilico tra passato socialista, rigenerazione urbana e desiderio di modernità. Negli ultimi anni Tirana ha vissuto una metamorfosi operata da una nuova generazione di architetti, imprenditori e creativi. Sono comparsi grattacieli dal design audace, spazi pubblici riqualificati, piste ciclabili, installazioni artistiche, nuovi musei e una miriade di locali nei quartieri più dinamici. Blloku, un tempo zona off-limits riservata all’élite del regime, è diventato il cuore della vita notturna e del tempo libero, con ristoranti, gallerie, librerie e cocktail bar che non hanno nulla da invidiare a quelli di una media capitale europea.

In parallelo è cresciuta una nuova consapevolezza culturale e gastronomica. Molti giovani cuochi e bartender albanesi, dopo aver studiato o lavorato all’estero, sono tornati in patria per aprire progetti indipendenti che raccontano un’Albania diversa: fiera della sua identità, ma aperta al confronto. È un movimento spontaneo ma coerente, fatto di ritorni, esperimenti e contaminazioni. Ecco perché oggi Tirana è un posto dove si può mangiare e bere bene con grande varietà e con un ottimo rapporto qualità-prezzo. Basta avere voglia di esplorarla con occhi aperti, senza aspettarsi le cartoline, ma pronti a lasciarsi sorprendere.

La perla di Tirana: Nouvelle Vague
Uno degli indirizzi che meglio raccontano lo spirito contemporaneo di Tirana è il cocktail bar Nouvelle Vague, un piccolo mondo costruito bottiglia dopo bottiglia. Nato nel 2012 per volontà dei due fratelli Sofokli ed Evis Cali con l’obiettivo, semplicemente, di far star bene le persone, in poco tempo da luogo di ritrovo spontaneo è diventato un punto di riferimento nella scena dell’ospitalità albanese. Non solo per la qualità dei cocktail, ma per l’approccio: sempre curioso, umile, sperimentale. Non si è mai trattato solo di bere bene, ma di vivere l’esperienza, dal servizio alla musica e alle luci.

Nouvelle Vague Tirana

Foto: press

Negli anni Nouvelle Vague ha guidato il cambiamento culturale della mixology in Albania. È stato il primo a proporre eventi con guest bartender internazionali, offrendo al pubblico locale la possibilità di conoscere direttamente i protagonisti della scena mondiale senza uscire dalla città. Ma soprattutto ha creato delle drinklist tematiche, come ORIGIN’AL – un gioco di parole tra “originale” e “origine Albania” – che esplora ingredienti, abitudini e tradizioni dimenticate della cucina albanese e li rielabora in chiave liquida, usando anche distillati locali come il raki.

Per progettare questo menu è stato affittato uno spazio separato adibito a laboratorio, con un investimento iniziale di 30.000 euro, e il team ha girato il paese incontrando personalmente piccoli produttori. Un lavoro di ricerca senza sponsor, che ha permesso non solo di valorizzare l’identità locale, ma anche di costruire un legame diretto fra chi produce, chi mescola e chi beve.

Nouvelle Vague Tirana

Foto: press

La costanza e la visione di lungo periodo hanno portato Nouvelle Vague a un riconoscimento internazionale. Dopo dieci anni di attività, il locale è entrato nella classifica estesa dei World’s 50 Best Bars, piazzandosi all’86° posto nel 2023, al 95° nel 2024, e al 90° nella Top 500 Bars a livello globale. Un risultato notevole, al netto delle opinioni di ognuno sulle classifiche, per un bar nato in una città periferica rispetto ai grandi circuiti globali. A Tirana oggi tutti conoscono Nouvelle Vague, ma quello che colpisce è che il locale riesce ancora a conservare lo spirito originario: la voglia di sperimentare, la ricerca dell’atmosfera giusta, il desiderio di rendere felici le persone. E questo, cocktail dopo cocktail, fa tutta la differenza.

Mullixhiu, non solo menu degustazione
A qualche chilometro di distanza, affacciato sul lago artificiale della città, si trova Mullixhiu, ristorante che rimescola le regole della cucina albanese con un approccio personale e colto. Il progetto è dello chef Bledar Kola, che dopo aver lavorato in ristoranti stellati tra Londra, Copenaghen e Reykjavik è tornato a casa per riscoprire le radici gastronomiche della sua terra. Mullixhiu – che in albanese richiama il mulino – è infatti costruito attorno all’idea di una cucina agricola, profondamente legata al territorio, ma riletta con tecnica e sensibilità moderna. Il menu degustazione, che si aggira attorno ai 30 euro, è un viaggio tra cereali antichi, ortaggi stagionali, latticini artigianali e carne locale. Niente effetti speciali, ma piatti essenziali e precisi, spesso serviti in ciotole di ceramica grezza o su taglieri in legno. Anche l’ambiente racconta questa visione: legno chiaro, tessuti naturali, tavoli senza tovaglia e una grande attenzione al ritmo del servizio.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by Mullixhiu (@mullixhiu)

Gli altri indirizzi da non perdere
Al di là dei nomi più conosciuti e delle insegne blasonate, Tirana offre un ventaglio di indirizzi sempre più ampio e curioso. Uno di questi è Oborri, locale incastonato in un cortile nascosto, in una situazione da film indie. Si entra da una porticina discreta e ci si ritrova in un giardino, con sedie scompagnate e tavoli in legno. Il menu è informale ma curato: brunch abbondanti, piatti fusion con richiami mediterranei e mediorientali. Il servizio è rilassato, e si capisce perché Oborri sia diventato un punto di riferimento per creativi e nomadi digitali in cerca di un luogo dove mangiare e scrivere, lavorare e rilassarsi.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by Cocktails & Brunch🍃 (@oborri_tirana)

Poco fuori dal centro c’è poi Uka Farm, azienda agricola e cantina nata dalla visione di una famiglia di agronomi. Il progetto coniuga agricoltura biodinamica, viticoltura autoctona e ristorazione sostenibile. Qui si mangia all’aperto, tra i filari e i campi, serviti da camerieri che conoscono bene ogni ingrediente. Il menu segue le stagioni e i ritmi della terra: yogurt fresco, carne cotta a bassa temperatura, erbe selvatiche, pane fatto con lievito madre e vini della casa. L’atmosfera è rustica ma elegante, lontana da qualsiasi posa bucolica. Si viene per una pausa autentica, fuori dalla città, ma anche per capire cosa può diventare l’Albania agricola del futuro.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by Uka Farm (@ukafarm)

Se invece si preferisce restare nel quartiere di Blloku, Salt è l’indirizzo più indicato per chi cerca un ambiente moderno, cucina internazionale e qualche piatto da condividere. Il design è pulito, la cucina a vista, l’offerta varia tra sushi, tartare, ceviche e tapas. È il genere di locale che piacerebbe a Milano o Barcellona, perfetto per una cena leggera o un aperitivo lungo, con un cocktail in mano e il ritmo della città tutto intorno.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by SALT TIRANA (@salt_tirana)

Chi ha tempo (e voglia) di uscire un po’ dai radar può spingersi fino a Fustanella Farm, sulle colline di Petrelë. Il posto è piccolo, immerso nel verde, con orti coltivati a mano e una cucina slow food che alterna byrek di verdure, pane ai cereali antichi, formaggi freschi e piatti vegetariani ispirati alla cucina greca. L’energia del luogo è rilassata, quasi meditativa. Un rifugio per chi cerca silenzio, qualità e scelte consapevoli. Si mangia sotto un pergolato, circondati da colline, e si ha l’impressione di essere molto lontani, in tutti i sensi.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by Fustanella Garden | Organic food restaurant 🌱 (@fustanellagarden)

La sera, infine, si apre il capitolo cocktail. Oltre a Nouvelle Vague, che resta un must, ci sono altri bar che meritano attenzione. Tulla Nouvelle Terrace, per esempio, è una terrazza panoramica in cima al Palazzo della Cultura, affacciata su Piazza Skanderbeg. Al tramonto diventa il luogo ideale per un drink con vista, con musica e atmosfera internazionale. Spy Speakeasy è invece il bar nascosto per eccellenza: luci soffuse, arredamento retro, drink d’autore. Radio Bar è ormai un’istituzione: attivo dal 2009, con arredi vintage, poltrone consunte e una selezione musicale ricercata. Un luogo dove è bello stare, anche senza far nulla. Infine, Koni è il piccolo cocktail bar che chiude il cerchio: pochi coperti, atmosfera rilassata, ottimi drink, perfetto per una chiacchiera dopo cena.

 

 
 
 
 
 
View this post on Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

A post shared by Spy Speakeasy (@spyspeakeasy)

Tirana, insomma, è oggi una meta ideale per chi ama mangiare, bere e scoprire città in trasformazione. Si può vivere intensamente in 48 ore, con un budget ridotto e grandi soddisfazioni. Tra piatti autentici e cocktail d’autore, cortili segreti e terrazze con vista, la capitale albanese è diventata una delle città europee più sorprendenti da esplorare con leggerezza e curiosità. E con 36 euro di volo A/R, si può anche pensare di tornarci presto.

Altre notizie su:  Albania Tirana