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Tommaso Paradiso in copertina sul nuovo numero di Rolling Stone

Il frontman dei Thegiornalisti anticipa il "puzzle di romanticismo autobiografico" che è il nuovo album ‘Love’. Poi la musica, con Caparezza e Trent Reznor, e il mondo del cinema e dello spettacolo, con Spike Lee e Stephen Colbert. L'attualità, con un inchiesta sul ritorno dello Xanax e un viaggio attraverso le bufale che inondano il web.

«Questa parola per me rappresenta la risposta a tutto: all’odio, ai tempi in cui viviamo, la risposta al veleno, a quello che passa sui social network» racconta Tommaso Paradiso, in copertina sul nuovo numero di Rolling Stone in edicola dal 6 settembre, parlando del suo nuovo album LOVE (in uscita per Carosello Records). «Prima mi incazzavo, rosicavo. Poi, come reazione a tutto questo l’unica risposta sensata che mi viene da dare è davvero quella dell’amore, alla Bud Spencer & Terence Hill, Porgi l’altra guancia».

Un’intervista in cui il frontman dei Thegiornalisti – trasformato in un cowboy metropolitano in bilico tra Clint Eastwood e Renato Pozzetto – anticipa i primi tasselli di quel “puzzle di romanticismo autobiografico” che è il nuovo disco, in arrivo il 21 settembre. Canzoni con cui Tommaso ha composto un autoritratto, un’immagine dell’uomo dietro la musica, tra la serenità ritrovata nella vita privata e il senso di responsabilità che sente di avere come personaggio pubblico. «Il politico deve educare il cittadino, e non fomentarlo con il populismo da quattro soldi. Noi siamo popolari. Essere popolari è un conto, essere populisti un altro. Soprattutto quando c’è tensione nel Paese, dovresti veicolarla nel modo giusto […] Ho una responsabilità, e dico sempre la mia. Non mi tirerò mai indietro».

Tommaso Paradiso è in copertina sul nuovo numero di Rolling Stone. Foto di Fabio Leidi

E tra una seduta di psicanalisi con Caparezza o le confessioni di Trent Reznor sulla rabbia che ancora anima i suoi Nine Inch Nails, il nuovo numero di Rolling Stone è ricco di musica, con le interviste esclusive a Suede, Interpol o Lenny Kravitz. E ancora, la rinascita del grunge raccontata in prima persona dai paladini di Seattle, Mudhoney e Alice in Chains, o l’indie che verrà insieme a Adele Nigro degli Any Other e l’incontro con i Parcels, i ventenni che hanno fatto innamorare i Daft Punk.

Il nuovo re della tv USA, Stephen Colbert, ci racconta la sua rinascita e il successo dopo le crisi d’ansia che l’hanno tormentato per anni, mentre Spike Lee ha vivisezionato per noi la questione black – senza tempo – con cui ha dialogato nel suo nuovo capolavoro BlacKkKlansman. Siamo poi volati a Hollywood, per incontrare Matilda Lutz, la nuova stella che illumina il cinema italiano nel mondo, mentre qualche pagina avanti Amy Adams ci parla delle prove affrontate per la nuova serie Sharp Objects, dove i temi dell’abuso e del maltrattamento si intrecciano con il thriller.

Un’ampia parte dedicata all’attualità, con un viaggio nella generazione dell’ansia attraverso un’inchiesta che indaga il ritorno dello Xanax, nuovo protagonista del “pop da pasticca” contemporaneo come fu l’LSD per il rock alla fine degli anni ’70. E la politica, con l’intervista a David Puente in cui il più agguerrito cacciatore di bufale in Italia racconta il legame tra le fake news sempre più dilaganti in rete e la loro strumentalizzazione propagandistica.

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