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Skrillex, Springsteen e Bonnie “Prince” Billy: cinque chicche per il fine settimana

I migliori articoli per chi ama la musica, presi da giornali e siti internazionali. I nostri suggerimenti per accompagnare il weekend anche dei più curiosi
Un momento del live di Skrillex al Red Rocks, lo storico anfiteatro naturale a Morrison, Colorado (vicino a Denver)

Un momento del live di Skrillex al Red Rocks, lo storico anfiteatro naturale a Morrison, Colorado (vicino a Denver)

Il sabato e la domenica ti annoiano? Abbiamo qualcosa che fa per te, se ti piace leggere in inglese o se semplicemente vuoi guardare dei bei video o ascoltare qualche brano curioso. Sono quattro lunghi articoli e un documentario che abbiamo visto in questa settimana e che ci hanno colpito, per la bravura con cui sono stati pensati e per la cura con cui vengono presentati. Ve li suggeriamo, qui sotto.

1. Simon Cowell: X Factor boss talks technology, Bake Off and TV gimmicks
Ha iniziato pulendo l’ascia di Jack Nicholson sul set di Shining, si è inventato X Factor e ora è una delle personalità più importanti dell’industria musicale. Insomma, due cose da dire forse le ha. Simon Cowell parla di Netflix, di come YouTube sia la tv dei teenager, delle interazioni tra social e tv, degli youtuber e di molto altro. Intervista di Stuart Dredge per il Guardian. La trovate qui.

2. Let’s Make a Spaceship – Skrillex Documentary
Un viaggio dietro le quinte del MotherShip Tour di Skrillex (Sonny Moore, se preferite). Come uno dei dj più famosi al mondo ha pensato il suo spettacolo, come l’ha realizzato e qualche spezzone della prima apparizione (a un festival come il Coachella). A un certo punto Skrillex prende una chitarra e suona (e canta) Blitzkrieg Bop dei Ramones. Prodotto da Red Bull.

Guardatelo qui:

3. Bruce Springsteen Plays East Berlin in 1988: I’m Not Here For Any Government. I’ve Come to Play
La notte del 19 luglio 1988, con il Muro scricchiolante ma ancora in piedi, Bruce Springsteen suonò a Berlino Est. A quanto si capisce dagli archivi della Stasi, il concerto doveva “placare la gioventù”, che l’anno prima era stata malmenata dalla polizia per aver cercato di andare a sentire David Bowie e gli Eurythmics al di là del Muro. «Non sono qui per conto di nessun governo, voglio solo per suonare rock’n’roll nella speranza che cadano tutte le barriere», disse Springsteen. Il Muro cadde l’anno dopo, forse anche grazie al suo show di quattro ore. Trovate una riflessione (con video) di Josh Jones su OpenCulture, a questo indirizzo.

4. SBTRKT: the mask slips
Prima di salire sul palco è solo Aaron Jerome, un 24enne di sangue indiano, cresciuto in Kenya e che da anni vive a Londra. Con la maschera diventa la mente di SBTRKT, il progetto post-dubstep che è sulla bocca di tutti quelli amano aggiornarsi su cosa succede dentro agli studi di registrazione. «Mi sono messo una maschera per dare libertà alla musica», dice lui, in un’intervista di Alex Denney per DAZED. Da leggere, qui. (è il tuo stile? Prova ad ascoltare la sua NEW DORP. NEW YORK, qui sotto)

5. Bonnie “Prince” Billy: The Aquarium Drunkard Interview
Il cantautore americano ha appena fatto un bell’album, Singer’s Grave a Sea of Tongues. Ne parla in questa lunga intervista a The Aquarium Drunkard, uno dei blog di riferimento per la scena musicale di Los Angeles. Nell’intervista dice che «i proprietari di Google vogliono farci credere che tutto ormai si svolga su Internet, ma è terribilmente falso». E noi, per dispetto, ve la segnaliamo online. La trovate qui.

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