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Se sono single è colpa dei vostri selfie

I maschi non servono più a nulla, ma Frida Kahlo e il vostro narcisismo non risolvono il problema. Breve storia della guerra tra sessi persa da entrambi, e sul come uscirne nell’Ego-Evo dei nostri tempi.

Se sono single è colpa dei vostri selfie

Sono arrivato a 45 anni solo. Non è stata una mia idea, non doveva andare così. Ci ho provato in tutti i modi, ma anche in amore esiste la fortuna. O no?

Nell’eterna lotta tra gli uomini che vengono da Marte e le donne che vengono da Venere, ho paura che non vi sia soluzione comprensibilmente accettabile per un accordo tra uomini e donne equo.

Dai quindici anni di età, circa, ai quarantacinque anni di ricerca della persona giusta. Sono trent’anni di donne. Sono un professionista della ricerca. In un lasso di tempo così largo, cominci a raccogliere statistiche. Per puro diletto semantico, le ho raccolte. E le statistiche non sono confortanti.

Il 74% delle donne con cui sono uscito negli ultimi dieci anni ha risposto ‘Frida Kahlo’ alla domanda: ‘Qual è il tuo artista preferito?’. L’81% ha letto almeno un libro di Fabio Volo. Il 95% ha visto almeno un film di Ozpetek. Il 98% Notte prima degli esami. Il 77,4% ha letto un libro di Federico Moccia. Il 71,3 % ha votato almeno una volta Renzi. Alla domanda: ‘cosa ti piacerebbe in regalo’ il 99,3% ha risposto: ‘scarpe o borse’. Il 99,9% ha Instagram o Facebook e ogni due giorni mette una foto di se stessa con didascalie peggio di una frase di Baricco che scrive sotto effetto di una striscia di colla: ‘Me myself and the beautiness’ o ‘Voglia di me’. Oppure “Sto bene, non si vede?” Il 92,8% non ringrazia dopo una cena pagata, il 91% non fa nemmeno il gesto di aiutare a sparecchiare dopo una cena in casa. Il 98,8 % non ha idea di chi siano Kubrick, Paul Thomas Anderson, Robert Altman, Salgari, Flaiano, Rodari, Kundera, Louis C.K., Banksy. O, peggio, conosce Fedez ma non i Pink Floyd. Ne avevo trovata una carina nel 1993 che rispondeva ad alcuni requisiti. Ma tifava Juventus.

Si veda a riguardo la splendida puntata, serie 4, Black Mirror, “Hang the DJ”. A riguardo delle combinazioni matematiche. L’ideale perfetto e illuminato di una donna per noi “maschi” è: ottima casalinga e passionale sotto le coperte – gli uomini vanno presi “a letto e in cucina” diceva mia nonna -, silenziosa, accondiscendente, ma che al momento giusto può tirare fuori una digressione accurata su Il Petroliere o sulla cinematografia di Charlie Kaufman, o illuminarsi davanti a un goal, un canestro di Ginobili, o nei limiti più imponderabili, spaccare una bottiglia in testa al tuo capo che ti ha umiliato.

La verità è che le donne assomigliano alle donne, ed è inutile insistere. Le mie parole potranno risultare becere, sessiste, stereotipate, misogine, ma il punto centrale che ho capito, o spero di avere capito in questi trent’anni è che il maschio è un organismo biologico semplice, e piuttosto limitato. Una volta soddisfatto sessualmente, può dedicarsi ad altro. La donna racchiude molti segreti dell’universo, il suo respiro è votato all’amore, sente e percepisce molto di più, ma tutto il suo cosmo, o quasi, è rivolto all’uomo. Il problema in questo è che femminilità e logica non vanno sempre di pari passo, anzi. La società attuale non aiuta, anzi.

Una scena de "Il Petroliere"

Una scena de “Il Petroliere”

Se una cosa era certa nella mia infanzia, era che papà lavorava e mamma si occupava di noi insieme alla nonna. Una società apparentemente patriarcale, ma decisamente matriarcale nei fatti. La donna era la padrona di casa, la donna era la maestra di cerimonie e pubbliche relazioni, collante necessario nell’universo della società. Giusto o sbagliato che fosse, terribile a dirsi, ma funzionava. Mad Men, il serial, a riguardo è piuttosto esplicito nel mostrare un passaggio epocale di liberazione da “questa condizione” alla fine degli anni sessanta. The Marvelous Mrs. Maisel, fotograficamente impressionante recente show di Amazon, certifica questa rivoluzione. Una donna, talento comico, che umilia l’ex marito che l’ha lasciata. Perché il maschio una volta serviva a qualcosa. A dare alle donne un tetto, una rendita, un figlio, una protezione, cibo da cucinare. Ma ora, l’uomo, a cosa serve? Vi tolgo dall’imbarazzo. Lo dico io che sono un uomo. A niente. Le relazioni non servono più.

Siamo sicuri che questa “liberazione della donna” abbia prodotto effetti positivi? Se prendiamo gli ultimi tempi, vediamo una società disgregata, con donne alla perenne ricerca di una soddisfazione sentimentale e fisica senza risposta. Donne annegate nel laghetto di Narciso a forza di specchiarsi nei social network postando foto che sembrano prese da una ricerca psichiatrica. Donne perse tra migliaia di potenziali partner come in un parcheggio con troppi posti vuoti, in cui non si sa più scegliere. Donne che sfogano la loro aggressività distruggendo artisti, carriere, vite, in nome di una caccia alle streghe al contrario. Donne che premiano e glorificano al botteghino film come “50 Sfumature di rosso/grigio” e artisti di miserabili capacità.

E gli uomini? Al solito. Fermi, immobili nel loro spazio, concentrati sulle loro ambizioni, spesso grevi nei modi, ridicoli nei gesti, con la sensibilità sotto le scarpe, affascinanti come un lavandino di Mondo Convenienza scheggiato in saldo. Entusiasti per uno sport chiaramente truccato (in Italia) che va in scena ogni domenica, con “novanta minuti di palle perse” (Dan Peterson). A quarant’anni con un joypad in mano a sparare alla Playstation. In palestra a tirare su pesi. Che poi non ci vai per un mese, e torni come prima. Mentre magari leggere un libro ti farebbe crescere i muscoli del cervello per sempre. Uomini pronti a giurare l’amore eterno, ma solo quando ci è sfuggito di mano. Inebetiti da Youporn, Xhamster, Pornhub, che identifichiamo come soluzione semplice, la masturbazione, a problemi complessi, la donna.

Una scena dall'episodio di Black Mirror, "Hang the DJ"

Una scena dall’episodio di Black Mirror, “Hang the DJ”

Proprio non ci capiamo tra sessi? La verità è che siamo, tutti, una razza egocentrica. E finché metti prima te stesso, non potrai trovare nessuno disposto ad amarti veramente. Di donne intelligenti ne ho trovate anche io. Ma quando dicevano qualcosa che io non sapevo, o erano più colte, affascinanti, raffinate di me… sono sempre scappato. Per quanto orrendo, ripeto, in un equilibrio di dominio, la società funzionava. Ora no. Siamo in pieno “EGOEVO”. Si veda Shame a riguardo, capolavoro assoluto di Steve McQueen.

Le donne sono i nuovi uomini. E gli uomini le nuove donne. E allora, donne, siate uomini! Usate il vostro talento, mettete l’arte spazzatura nel cestino, cancellate i mediocri che affollano le librerie e i cinema che voi stesse avete creato, allontanatevi dalla percezione folle del vostro aspetto in base a quanti uomini riuscite ad attrarre grazie a un rossetto diverso. Guidateci nella politica, insegnateci l’onestà. Lasciateci liberare di nuovo il nostro talento nell’arte, travolti dall’ispirazione della vostra bellezza. Insegnateci di nuovo ad amare.

Ritrovate il vostro mistero che dà la vita, fonte sublime di luce, e noi saremo ai vostri piedi, come sempre, più di sempre. E non più solo per ciò che vediamo fuori, ma anche e soprattutto per ciò che vedremo dentro di voi! Meno Frida Kahlo, Cesare Cremonini e Fabio Volo, più Stanley Kubrick, Caravaggio, Supertramp. E allora si, avrete il dominio sul mondo. E noi saremo vostri sudditi. È un buon compromesso, no? Abbiamo capito che siete arrabbiate, ma comprare un disco di Biagio Antonacci non ci aiuta a ricucire i rapporti. E nemmeno farvi 900 foto di voi stesse su Instagram. E magari, con il vostro ritorno alla cultura, ricominceremo anche ad avere l’unica cosa bella che questo mondo può dare dopo essersi divertiti, avere fatto casino, avere pianto e riso sotto il sole e corso in spiaggia in una notte di luna piena e avere visto, amato e letto la spiegazione su Internet di Mulholland Drive. L’unica cosa che conta veramente è avere qualcuno che ti voglia bene, e se si è fortunati, dei piccoli cuccioli di uomo e donna a cui insegnare che l’equilibrio è l’unica forma di vita intelligente nel cosmo. Una famiglia, è l’unico equilibrio possibile. Se non lo dicesse anche la Meloni sarebbe perfetto.

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