Processo Johnny Depp, parte II: tocca a Amber Heard | Rolling Stone Italia
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Processo Johnny Depp, parte II: tocca a Amber Heard

Il sentiment è a favore dell’ex Pirata dei Caraibi, ma la Heard risponderà ai racconti dei testimoni (di parte) di suoi sballi 'con funghetti ed ecstasy' e delle sfuriate violente contro l’attore

Processo Johnny Depp, parte II: tocca a Amber Heard

Foto di Paul Morigi/Getty Images

La giudice del processo per diffamazione intentato da Johnny Depp contro l’ex moglie Amber Heard ha respinto la richiesta degli avvocati dell’attrice sull’archiviazione del caso e in molti tra fan, curiosi e giornalisti hanno tirato un sospiro di sollievo: quando ricapita un altro processo del genere che, come abbiamo scritto qualche giorno fa, si è trasformato in un’avvincente serie a puntate e nella più grande intervista a Depp di tutti i tempi?

Una formalità da parte dei legali una volta conclusa la fase in cui il querelante ha presentato le sue prove, quindi adesso tocca alla querelata dover spiegare la propria versione dei fatti per evitare di dover pagare i 50 milioni di danni richiesti dalla presunta parte offesa, dopo l’articolo sul Washington Post a firma della Heard in cui aveva raccontato di essere stata vittima di violenza domestica. Così, dopo le deposizioni dell’ex Pirata dei Caraibi, a A Fairfax in Virginia (Washington), sul banco dei testimoni salirà l’interprete di Mera nel film Aquaman, la ex signora Depp, e già le premesse promettono scintille.

Prima di tutto Amber Heard, non soddisfatta della pubblicità negativa ottenuta dal procedimento contro l’ex marito, secondo il New York Post, avrebbe licenziato il suo team di pubbliche relazioni Precision Strategies e assunto un nuovo staff per la comunicazione, la Shane Communications. Forse non una scelta casuale, visto che quest’ultima aveva già rappresentato gli ex manager con i quali l’attore aveva dovuto affrontare una causa giudiziaria. Nello specifico, all’attrice «non sono piaciuti i brutti titoli che la riguardano», ha scritto la stampa americana, «e in generale è frustrata dal fatto che la sua storia non venga raccontata in modo efficace». Non a caso l’opinione pubblica, prima schierata a suo favore, ora sembra in larga parte al fianco dell’ex marito. Complici le testimonianze dell’entourage della coppia, anche se per ora tutte chiamate dai legali di Depp.

Fra loro, a spostare il sentiment sulla vicenda, ha contribuito per esempio il racconto dell’agente di sicurezza Travis McGivern, che ha ricordato di aver assistito a un episodio in cui l’attrice avrebbe preso a pugni il compagno dopo avergli lanciato una lattina, confermando che non era il primo litigio a cui aveva assistito fra i due. McGivern avrebbe anche cercato di separarli, ma la Heard dopo il lancio della lattina e averlo colpito con un pugno gli avrebbe sputato addosso. Oppure la diagnosi di Shannon Curry, la psicologa clinica del team legale di Depp, che ha spiegato perché Heard – a suo dire – non soffrirebbe di disturbi da stress post traumatico per gli abusi da parte del marito (come ha dichiarato), ma sia in realtà affetta da disturbo borderline di personalità e disturbo istrionico di personalità, il che renderebbe palese il suo atteggiamento da vittima e la sua tendenza a portare all’esasperazione qualsiasi comportamento.

E ancora, da ultima, la testimonianza dell’infermiera privata dell’attrice, Erin Falati, che ha portato a corredo delle sue affermazioni degli appunti scritti in quel periodo dai quali è emerso che l’ex moglie di Johnny Depp si era sballata per 24 ore di fila dopo aver assunto funghi allucinogeni, ecstasy e alcol al Festival Coachella nel 2016: «La cliente ha ammesso di aver fatto uso di droghe illecite durante il viaggio, specificando di aver ingerito funghi allucinogeni e Mdma contemporaneamente per poi continuare a consumare una serie di alcolici. La cliente – sempre secondo le note dell’infermiera – ha detto di essere stata sballata per 24 ore di fila». Ha poi proseguito spiegando che l’uso di droghe non sarebbe stato tollerato dal personale medico, perché avrebbe potuto interferire negativamente con altri farmaci che doveva assumere, ma la reazione della Heard sarebbe stata di scherno: «La cliente ha ascoltato le mie parole e si è messa a ridere, confessando di aver preso funghi e Mdma il 9 maggio 2016 presso la casa di un conoscente di alto profilo».

Infine, Amber Heard avrebbe confessato all’infermiera di aver sofferto di una dipendenza da cocaina e alcol in passato, ma che non ne faceva più uso da quando lei e suo marito si erano incontrati. Ma sempre secondo le note della Falati, l’attrice in quel periodo beveva da uno a tre bicchieri di vino ogni notte, pativa disturbi alimentari, insonnia, bipolarismo e quando era sotto pressione reagiva con «rabbia impulsiva e urla». Tutte ricostruzioni che hanno spostato l’umore del pubblico verso Depp a scapito dell’ex moglie, tanto che le conseguenze si vedono già plasticamente fuori dall’aula del tribunale. Una petizione su Change.org che chiede l’esclusione della Heard dal film Aquaman 2 ha raggiunto in pochi giorni tre milioni di firme e, secondo fonti Usa, la produzione avrebbe già deciso di ridurre le sue scene nella pellicola a meno di 10 minuti. Ora la palla sul banco dei testimoni passa ad Amber, che sembra decisa a dare battaglia. Preparate i pop corn perché ci sarà ancora da divertirsi.

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