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Notiziona: le merende alla droga

Un aneddoto da film anni 2000 diventa una notizia piena di imprecisioni, ma se si parla di droga tutto fa brodo

Un fotogramma di "Little Miss Sunshine" (2006)

Un fotogramma di "Little Miss Sunshine" (2006)

Alcuni siti di news riportano che ad Arezzo un bambino e suo zio hanno fatto merenda per sbaglio con dei biscotti alla marijuana di un amico di famiglia e sono finiti al pronto soccorso. Ora stanno bene, il quarantenne ha un amico che rischia il gabbio e il bambino ha uno dei migliori aneddoti d’infanzia che si possano desiderare.

Siamo tutti pronti a farci due risate per una storia che sembra uscita da un film adolescenziale americano degli anni Zero, di quelli con il titolo tradotto malamente in Italiano che contengono allusioni alle dimensioni del pene. E se la notizia in questione finisce con una lavanda gastrica (forse) e un sequestro di biscotti (sicuro), siamo tutti sereni.

Ma la questione diventa ancora più comica se sul Corriere della Sera, il principale quotidiano nazionale, il protagonista della storia cambia diventando da zio a “nonno” quarantenne, roba che neanche la più tragica delle puntate di 16 Anni Incinta. I biscotti poi diventano “ALLA DROGA”, forse perché “di droga” sembrava troppo da parvenu; si riferisce che negli esami del sangue vengono trovate tracce di generici “cannabinoidi”, senza precisare che solo il tetraidrocannabinolo (THC) è psicotropo, gli altri cannabinoidi sono decisamente meno notiziabili; infine la notizia viene considerata materiale da home page.

Se la percezione delle sostanze passa per il modo in cui se ne parla nelle news, allora è perfettamente comprensibile il panico, la generalizzazione, le imprecisioni in cui si cade ogni volta che qualcuno vuole parlare di uso di sostanze, con conseguenze di diversa gravità, dal pippone moralista di dieci minuti al bancone del bar alla chiusura di club storici. La prossima volta che vostra nonna vi dice qualcosa sui vostri amici e le loro sigarette di droga, ringraziate anche il redattore del Corriere, a cui va tutta la nostra solidarietà.

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