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Marco Cappato non è stato assolto

Il caso DJ Fabo si concluderà alla Consulta: la Corte d'Assise di Milano ha deciso di trasmettere gli atti dalla Corte Costituzionale, che valuterà la costituzionalità del reato di aiuto al suicidio.

Marco Cappato non è stato assolto

Marco Cappato

Marco Cappato e il processo Dj Fabo potrebbero davvero cambiare la storia del diritto al fine vita in questo paese.
Non è stato assolto, Marco Cappato, e in fondo è una bella notizia. Perché a pronunciarsi, ha deciso il tribunale di Milano, sarà la Corte Costituzionale, che valuterà dunque la legittimità costituzionale dell’aiuto al suicidio.
Il che vuol dire che in caso di successiva assoluzione si rivedrebbe la giurisprudenza sul tema del fine vita.
E’ stato invece assolto per il reato di istigazione.
Marco Cappato (che ha anche ringraziato i giudici), del resto, non era colpevole di istigazione, perché Fabo era così convinto di voler morire che forse ha istigato lui Cappato e chiunque lo amasse ad aiutarlo nella sua decisione.

Marco Cappato è però colpevole di una lunga serie di istigazioni. Ha istigato un’enorme quantità di italiani all’informazione su un tema respingente come quello dell’eutanasia. Ci ha istigati all’immedesimazione su temi per i quali l’identificazione è complessa, perché la morte è cosa di altri, finché non diventa faccenda nostra. Ci ha istigati ad ascoltare storie che vivono nel silenzio di un letto d’ospedale o di case che diventano corsie di ospedali. Ci ha istigati a riflettere sul concetto di libertà individuale, ci ha istigati ad anteporre il bene comune a quello personale, ci ha istigati a interrogarci sulla parola dignità. Ci ha istigati a ridisegnare i confini della parola amore, a comprendere che l’amore non trattiene, ma lascia andare. Ci ha ricordato, in questi tempi di battaglie virtuali, che le battaglie si fanno sul campo. Si fanno guidando una macchina fino in Svizzera, andando in un commissariato ad autodenunciarsi, sedendosi sul banco degli imputati. Chiedendo alla legge di fare il suo dovere, di decidere se scrivere il destino di un singolo o di riscrivere la storia.

Marco Cappato ci ha istigati all’umanità.
L’imputato era colpevole di istigazione, Signor Giudice.
E tornerà a delinquere, perché chi lotta per la libertà è recidivo.