Marc Gasol, il campione NBA sulla nave ONG per salvare i migranti | Rolling Stone Italia
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Marc Gasol, il campione NBA sulla Open Arms per salvare i migranti

La stella dei Memphis Grizzlies ha scelto di spendere il tempo lontano dal campo sulla nave dell'ONG spagnola Proactiva Open Arms.

Marc Gasol, il campione NBA sulla Open Arms per salvare i migranti

“Mi sono sentito di colpo molto più forte quando ho visto la fotografia di Totti con in mano la scritta #withrefugees dell’Unhcr”, scriveva appena una manciata di giorni fa Sandro Veronesi, nella sua lettera diretta a Roberto Saviano in cui lo scrittore sottolineava l’urgenza di buttarsi in prima linea, di “mettere il corpo” sulle barche delle ONG per smuovere le coscienze e porre fine a “la propaganda inaccettabile” che oggi in Italia accompagna un fenomeno millenario come la migrazione, “che rovescia la realtà chiamando «pacchia» o «crociera» la tortura cui quegli esseri umani sono esposti, e li vuole lasciare in balia degli scafisti o della guardia costiera libica, cioè i veri «trafficanti di uomini»”

“Pensa se il corpo ce lo mettesse lui – continuava Veronesi riferendosi all’ex capitano giallorosso – pensa se su una di quelle navi ci fosse Totti. Il suo corpo su una di quelle navi farebbe capire a un sacco di persone come stanno le cose, più di mille parole. Sto sognando? […] forse ora ci vorrebbe qualche persona veramente influente che ci metta il corpo — per interrompere perlomeno la barbarie della propaganda, della calunnia —. Ne basterebbe anche solo uno, secondo me”.

Ora quell’uno è arrivato, e non è fra i nomi citati da Veronesi, ma Marc Gasol, cestista spagnolo e stella dei Memphis Grizzlies, che ha deciso di spendere il proprio tempo lontano dal parquet sul ponte della nave di Proactiva Open Arms, ONG spagnola che salva i migranti nel mare Mediterraneo.

Gasol ha postato sul suo profilo Twitter un’immagine che lo ritrae durante una missione di salvataggio, mentre aiuta una donna rimasta aggrappata a un gommone: “Frustrazione, rabbia, impotenza. È incredibile come così tante persone vulnerabili vengano abbandonate alle loro morti in mare. Profonda ammirazione per quelli che stavolta chiamo i miei compagni di squadra”.

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