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J.K. Rowling è stata di nuovo accusata di transfobia


La creatrice di Harry Potter è di nuovo nella bufera per alcuni tweet: “Conosco e amo le persone trans, ma cancellare il concetto di sesso impedisce a molti di discutere delle proprie vite”, ha scritto

Foto: Ben Gabbe/Getty Images

J.K. Rowling, la creatrice di Harry Potter e scrittrice più ricca del mondo, è stata di nuovo accusata di transfobia per alcuni messaggi pubblicati su Twitter. Tutto è iniziato da un articolo intitolato “Creare un mondo post-Covid-19 più equo per le persone che hanno le mestruazioni”, che Rowling ha commentato così: “Persone con le mestruazioni. Sono certa che c’era una parola per definirle… aiutatemi. Donnole?”.

Poi, dopo le critiche della comunità LGBTQ+, ha rincarato la dose: “Se il sesso non è reale, non esiste attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta dalle donne di tutto il mondo è cancellata. Conosco e amo persone trans, ma cancellare il concetto di sesso impedisce a molti di discutere delle proprie vite. Dire la verità non vuol dire odiare”.

“L’idea che donne come me, empatiche da decenni con i trans, affini perché vulnerabili allo stesso modo (per esempio nei confronti della violenza maschile), odino i trans perché credono che il sesso esista e abbia conseguenze non ha senso”, ha continuato Rowling. “Rispetto il diritto di tutti i trans di vivere in modo autentico e confortevole. Marcerei con voi se foste discriminati perché trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere donna. Dirlo non vuol dire odiare”.

Le parole della scrittrice sono diventate virali, e dopo quello che è successo lo scorso dicembre – Rowling si era schierata pubblicamente a favore della ricercatrice Maya Forstater, licenziata perché convinta che non fosse possibile cambiare il proprio sesso biologico – sono tornate anche le accuse di transfobia e vicinanza al Terf (trans-exclusionary radical feminist), una corrente del femminismo radicale e ostile ai trans.

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