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‘Hey Paul!’, lo speciale di Rolling Stone su McCartney è in edicola

Materiale e interviste esclusive, foto dell'epoca e retroscena inediti per raccontare la storia di Sir Macca, dai Beatles ai giorni nostri, da John Lennon a Kanye West
Paul McCartney nel 1968 ritratto da Linda McCartney

Paul McCartney nel 1968 ritratto da Linda McCartney

«Sono orgoglioso dei Beatles», disse Paul McCartney a Rolling Stone nel 1974, «è stata una cosa grossa e capisci che lo è ancora, ogni volta che incontri per strada persone che ti dicono che hai dato loro tanta felicità». È una dichiarazione audace per Paul McCartney, che ancora porta i segni del difficile scioglimento della band. Ma, in un certo senso, è anche la sua essenza più profonda: saper celebrare la grandezza senza tempo dei Beatles, anche mentre sta lavorando alla costruzione della propria figura solista. E anche se ha trascorso gli ultimi 50 anni come una delle persone più famose al mondo – probabilmente il più amato autore pop di sempre – resta un artista pieno di fascino, imprevedibile e originale.

Questo numero speciale racconta il suo straordinario viaggio nella storia del rock&roll, dagli anni con i Beatles ai giorni nostri. Paul ha avuto con Rolling Stone una relazione lunga e vivace, testimoniata dalle interviste uscite tra il 1970 e il 2013. In tutto questo tempo è stato molti Paul diversi: il padre di famiglia hippie ed eccentrico che ha composto classici come Band on the Run e Ram, l’ammaliante uomo di spettacolo di hit come Silly Love Songs, il saggio dal portamento elegante che ancora regna sovrano come uno dei più sbalorditivi performer su piazza. In questo speciale ci sarà anche spazio per la nostra lista definitiva delle 40 migliori canzoni di Macca solista, da ballate amate universalmente come Maybe I’m Amazed a brani meno convenzionali come Monkberry Moon Delight.

Una lista che vi porterà dentro alla vita di McCartney, ma che vi farà anche venire voglia di canticchiare. Troverete riesaminato il suo ruolo all’interno dei Beatles e il racconto delle storie nascoste dietro le sue canzoni più note: tutto attraverso le sue parole. Abbiamo scavato nel nostro archivio per offrirvi le nostre interviste più importanti, nelle quali Paul, con il suo consueto charme, ci ha parlato sempre con sorprendente candore. Ci ha raccontato del suo dolore alla morte della moglie Linda e ha ricordato John Lennon con rabbia e amore fraterno. Nell’intervista del 1970, rilasciata al fondatore e direttore di Rolling Stone America Jann S. Wenner, McCartney sembra rassegnato all’idea di perdere John, ma anche consapevole del fatto che il loro legame non finirà mai. Come ci disse poi nel 2001: «Essere il ragazzo che ha scritto con lui – ecco, questo basta. Potresti ritirarti e dire: “Gesù, ho avuto una vita fantastica. Portami con te, Signore”».

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Tuttavia, naturalmente, McCartney non si è fermato: ha continuato nei suoi anni da solista, alternando periodi di grande ispirazione ad altri in cui persino i suoi più grandi fan si sono domandati se si fosse ormai perso. In tutto ciò, non è mai stato incollato al passato, e la sua musica ha continuato a riflettere l’amore, il dolore e i tumulti della sua vita. In una delle interviste condivide un dettaglio sugli anni ’60: «Anni fa, quando i Beatles erano con il Maharishi, lui ci diede un libro. Nel mio scrisse: “Irradiare la coscienza della felicità”. Ho pensato: “Molto bene”. E a quel punto lui ha aggiunto: “Goditela”. L’ho presa a cuore».

Paul ha fatto di più, però: ha trasformato questa felicità in una vita di musica. Questa è la storia di questa vita e noi vogliamo celebrarla, con lo speciale di Rolling Stone in edicola.

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