Guida alle tribù della musica, capitolo I | Rolling Stone Italia
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Guida alle tribù della musica, capitolo I

Sai la differenza tra Selenators e Sheeranators? Tra Beliebers e BeyHive? Cosa lega le Victims e i Killers? Il mondo dei fan è un campo minato, con più odio delle guerre di religione e più minuzie di in un'assemblea di condominio. Niente paura: ti aiutiamo noi.

Guida alle tribù della musica, capitolo I

Barbz o Barbies. Nicki Minaj ha chiarito più volte le origini del concetto di “Barbie”: «Poiché amo la cultura Harajuku, a inizio carriera ho deciso di trasformarmi in una Barbie Harajuku, unica al mondo. Poi le ragazze hanno cominciato ad utilizzare quel termine e gli hanno dato una vita propria». I maschietti, invece, si fanno chiamare “Boyz” se sono eterosessuali, e “Ken Barbz” se sono gay.

Beliebers. In tutto il mondo i fan di Justin Bieber amano raggrupparsi sotto l’egida di “Beliebers”, gioco di parole (“believers” significa “fedeli”) che sottolinea la loro devozione al giovane cantante canadese. Difficile risalire alle origini del soprannome, ma sembra sia nato spontaneamente sul web com tag.


BeyHive. il gioco di parole derivato da “beehive” (alveare), vede l’ape regina Beyoncé occuparsi di tutta la sua famiglia di Bey Hive, tribù diventata ufficiale nel 2011.

Black Stars. Il nome è opera del merchandising. Avril Lavigne avrebbe infatti cominciato a chiamare i suoi seguaci “Black Stars” solo dopo la commercializzazione dell’omonimo profumo.

Deadheads. Naturalmente i “Deadheads” (teste morte) sono i fan dei Greatful Dead. Il nome è stato inventato nel 1971 ed è apparso nella copertina del loro secondo album Dead Freaks Unite.

Diamond Heads. Le “teste di diamante” sono i fan di Neil Diamond.

Directioners. Secondo la definizione contenuta nel Directioner Dictionary, un “Directioner” è chiunque ami gli One Direction, non soltanto uno di essi, ma tutti i cinque componenti della boy band britannica. È concesso avere un preferito, ma di certo non è ammissibile provare qualsiasi sorta di antipatia verso uno degli altri.


Heartbeats. Jessie J ha cominciato a chiamare i fan “Heartbeats” (battiti del cuore) nel 2011 in occasione dell’omonimo Heartbeat Tour. «Senza di loro, non sarei certo qui», ha dichiarato Jessie durante un’intervista.

 

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