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Fiorello ‘for President’ sulla copertina di Rolling Stone

Lo show man più importante d'Italia si racconta a 360 gradi: dagli esordi in televisione fino alla nuova avventura in radio, passando per Sanremo fino al rapporto con la politica.

«Ti posso dire una cazzata populista e demagogica? Che non cambierà un cazzo. Ditemi quando mai è cambiato qualcosa in questi 50 anni. […] La politica fino ad adesso non ha mai risolto un cazzo», dice Fiorello nella nostra intervista esclusiva, in copertina sul nuovo numero di Rolling Stone in edicola a marzo. Una lunghissima chiacchierata in cui lo showman più importante d’Italia si racconta a 360 gradi, lui che all’odio pre e post elettorale – “quasi grottesco, sembra un episodio di Black Mirror” – risponde con il suo Rosario della Sera, il nuovo programma in onda su Radio Deejay, dove Fiorello miscela il buonumore alla fantasia che lo ha sempre spinto a creare i suoi personaggi: «Qual è la differenza tra la radio e la televisione? La radio ti attiva tutto il cervello, soprattutto l’immaginazione».

E se la sua performance a Sanremo, dove ha “cazzeggiato” con Baglioni, è stata seguita da 17 milioni di telespettatori dimostrando un consenso ‘d’altri tempi’, noi ci siamo divertiti a eleggerlo nostro candidato, strillando in copertina Fiorello for President: «Lo sai che penso? Potrei anche mettermi a fare politica. Tanto i soldi ce li ho e me li sono meritati, perché sono partito da zero, quindi vado applaudito». Dagli esordi nei villaggi turistici – «Vi ho raccontato quando un bambino mi ha dato un pugno sui coglioni?» – fino a diventare icona della televisione anni ’90, Fiorello ci porta dentro il suo mondo, parlandoci delle luci del palcoscenico come delle sue ombre, dall’idea del codino ispirata da “Nico di Steven Seagal” fino al suo rapporto con la politica: “Berlusconi però t’ha fregato. «La discesa in campo? Sai cosa pensarono tutti? Se questo è stato così bravo a far funzionare le sue aziende, figurati se prende in mano l’azienda Italia». E ci credevi? «L’avevo visto lavorare da vicino, certo che ci credevo».

La copertina del nuovo numero di Rolling Stone in edicola a marzo. Foto di Giovanni Gastel.

Come ogni mese, fra le pagine del nuovo numero di Rolling Stone vi portiamo dentro il nostro Universo, fatto di musica, cinema e icone pop; ecco perché, al fianco di Fiorello, c’è la strana coppia Sting-Shaggy, che siamo andati a trovare in studio di registrazione, oppure Kehinde Wiley, l’artista che unisce barocco e gangsta rap fino ad arrivare a ritrarre Barack Obama per il suo fine mandato. Un numero, quello di marzo, che risuona di musica: dal nostro incontro ‘psichedelico’ con gli MGMT fino all’intervista trionfale di Carolina Crescentini con gli Afterhours, dove Manuel Agnelli e soci ci raccontano dei 30 anni della band. E ancora, a tu per tu con il rock degli Editors e dei Wolf Alice, o con il genio di David Byrne, senza dimenticare il rap, con il richiamo della foresta di Tedua.

Insieme a tantissimi altri protagonisti della musica siamo andati a trovare la bellissima Alicia Vikander, che arriva nei cinema con un nuovo capitolo di Tomb Raider, mentre Donald Glover ci racconta di Atlanta, la serie tv più cool di sempre per cui ha dismesso i panni del musicista per indossare quelli di attore, ma sempre a tempo di rap. Un’altra bellissima di Hollywood, Margot Robbie, ci parla invece del suo ruolo più difficile nato per Tonya, un personaggio drammatico grazie a cui è stata candidata come miglior attrice ad Oscar e Golden Globe.

Il meglio dei dischi in uscita, così come le migliori serie tv o i film che vi terranno attaccati alla poltrona, senza dimenticare i nostri ritratti scattati al Sundance Festival. Il nuovo numero di Rolling Stone è uno spettacolo, se poi a presentarlo è Fiorello, diventa imperdibile.

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