È morta Michela Murgia | Rolling Stone Italia
News

È morta Michela Murgia

La scrittrice se n'è andata a 51 anni. A maggio aveva rivelato di avere un carcinoma renale al quarto stadio e aveva deciso di vivere pubblicamente la malattia, continuando raccontarsi sui social

È morta Michela Murgia

Michela Murgia al Salone del Libro di Torino nel 2023

Foto: Stefano Guidi/Getty Images

Se n’è andata oggi Michela Murgia, aveva 51 anni. Era malata da tempo e aveva rivelato in un’intervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere lo scorso maggio di essere affetta da un carcinoma renale al quarto stadio («Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono»). Aveva scelto di vivere pubblicamente la malattia continuando a raccontarsi attraverso i suoi canali social, ma anche facendo della “sopravvivenza emotiva” il tema dell’ultimo libro, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, ancora nei primi posti delle classifiche di vendita. Il suo romanzo più noto, Accabadora del 2009, le era valso il premio Campiello.

Nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, prima di dedicarsi alla scrittura ha svolto molti mestieri, tra cui l’insegnante di religione nelle scuole e la dirigente di una centrale termoelettrica.

L’11 giugno Murgia aveva annunciato il ritiro dagli incontri pubblici. A metà luglio aveva sposato «in articulo mortis» Lorenzo Terenzi, attore, regista e musicista classe 1988, annunciandolo sui suoi profili in cui invitava anche a non farle gli auguri, perché era l’unico modo «per garantirci i diritti a vicenda» e definiva il matrimonio civile «uno strumento patriarcale e limitato», aggiungendo che «il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere».

Negli ultimi anni ha fatto del suo impegno per le donne (vedi il podcast Morgana), la parità di genere e l’antifascismo il centro del suo lavoro. Nel 2022 ha scritto il saggio God Save the Queer, sottotitolo “Catechismo femminista”. E proprio il tema del queer come visione alternativa al patriarcato è diventato centrale nell’ultima fase della vita della scrittrice, che ha deciso, una volta scoperta la gravità delle sue condizioni di salute, di far conoscere la sua “famiglia queer”. Il 22 luglio nel suo giardino aveva organizzato una festa con tutte le persone care in abiti bianchi, genderless, firmati dall’amica Maria Grazia Chiuri, direttore creativo di Dior. Ricoverata in ospedale qualche giorno dopo, scriveva su Instagram: «A chi mi chiede come sto do la risposta che dava Cesare de Michelis. “Posso stare meglio, ma non posso più stare “bene”».