Donald Trump è geloso del Papa | Rolling Stone Italia
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Donald Trump è geloso del Papa

Papa Francesco sta ottenendo moltissima attenzione dai media, proprio nel momento in cui Trump ne ha più bisogno

Foto Spencer Platt/Getty Images // Hector Vivas/LatinContent/Getty Images

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Gli attacchi di Donald Trump a Papa Francesco di questa settimana seguono uno schema preciso: il Papa sta ottenendo molta, moltissima attenzione da parte dei media, proprio nel momento in cui Trump la desidera di più. Con grande dispiacere di Trump, il pontefice è probabilmente l’unica persona al mondo che riesce a ottenere più attenzione di lui.

Questa settimana il papa si è recato in visita al confine Messico-Usa per evidenziare la situazione dei moltissimi migranti e rifugiati. Questa visita, come quella americana dello scorso anno, è stata molto seguita dai media, in un momento cruciale per la campagna presidenziale di Trump.

Prima della visita del papa negli States, ad Agosto, Trump definì Bergoglio e il suo viaggio “politici”. Inoltre aggiunse che se avesse avuto la possibilità di parlare con lui riguardo i mali del capitalismo gli avrebbe detto: «L’Isis vuole te. Sai benissimo che l’Isis vuole prendersi il Vaticano».

«Sai che è il loro sogno attaccare l’Italia, no?» aveva dichiarato il candidato ai microfoni della CNN.

Nelle settimane che hanno preceduto la visita di Papa Francesco negli States – durante le quali era stato invitato ad affrontare i legislatori dall’allora presidente della Camera John Boehner – Trump fu oggetto di alcune domande riguardo la mancanza di fede religiosa. In un comizio in Iowa disse che «raramente chiedo il perdono di Dio» e si paragonò all’evangelista Billy Graham, anche se, quando gli fu chiesto, non seppe citare nessun verso biblico che l’abbia ispirato.

La settimana scorsa invece, per attirare a sé i votanti evangelisti della South Carolina, Trump è tornato a definire il papa «un politico che non capisce il problema dei confini aperti».

Papa Francesco è un politico. Ma non nel modo in cui pensa Trump. Quando Trump lo attacca, intende che ci sia una sorta di interesse di “potere” nelle sue azioni. Nel caso specifico: la scorsa estate disse che Francesco era interessato a visitare il confine perché «il Messico gliel’ha fatto fare in quanto vogliono mantenere il confine esattamente così com’è. Stanno facendo una fortuna, e noi stiamo perdendo». Piuttosto, Francesco è politicamente saggio. Sa quando un suo intervento può fare il punto su qualche questione e usa le parole in modo da restare al di sopra delle questioni politiche.

Tutto questo ci porta al commento che ha fatto arrabbiare Trump questa settimana: sull’aereo papale, di ritorno dal Messico, Francesco ha detto ai cronisti che «costruire muri invece di ponti non è cristiano. Non è il Vangelo». Un’autorità del Vaticano ha fatto sapere che il Papa non stava facendo riferimenti al fatto che Trump abbia in mente di costruire una lungo muro sul confine (il che sembra comunque strano), ma comunque questo ha dato al candidato il beneficio del dubbio.

«Vorrei solo dire che quest’uomo non è cristiano, se ha detto una cosa del genere» ha poi aggiunto il papa.

Trump, dal canto suo, ha definito queste dichiarazioni come “vergognose”. Il problema è che Trump è famoso perché pensa che sventolare una Bibbia lo possa aiutare in qualche modo ma, probabilmente, non è mai andato oltre la copertina. Come puntualizza l’associazione World Relief, l’organizzazione umanitaria dell’Associazione Nazionale degli Evangelici, la Bibbia fa riferimento a decine di episodi di accoglienza, compassione e aiuto verso migranti e stranieri.

È come se Trump vedesse se stesso come l’Enrico VIII di uno show televisivo (anche se lui non ha bisogno di nessun permesso dalla Chiesa per i suoi divorzi). Allude, in modo non troppo sottile, che permettere l’immigrazione legherebbe la nazione a Roma. Brutta insinuazione, visto il passato anti-cattolico della politica americana. Vuole dividere i cattolici dai cattolici, gli americani dai cattolici, i migranti dai “veri americani” per creare una nuova chiesa americana dove lui e solo lui è il “Re ordinato” e la lettura della Bibbia è totalmente opzionale.

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