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Dieci cose da sapere per comprare la prima chitarra elettrica

Il vostro sogno è diventare un chitarrista rock ma non sapete da che parte inizare? Non c'è problema, ecco i dieci comandamenti per muovere i primi passi nel mondo delle sei corde

Dieci cose da sapere per comprare la prima chitarra elettrica

Foto di Joby Sessions/Guitarist Magazine via Getty Images

Se parlate con un vero chitarrista vi dirà che la chitarra è l’amica a cui confida le sue emozioni più profonde; se non addirittura l’amante con cui sfoga e appaga le passioni più selvagge. Ma un amico, un amante si scelgono nel tempo, scoprendo tra vita e avventure quelli più affidabili, divertenti, maggiormente complici. Non si trovano e scelgono nel tempo di un caffè. Per questo – soprattutto se si è alle prime armi – spaventa l’idea di valutare la chitarra elettrica che diventerà la nostra compagnia musicale, nei venti minuti o mezz’ora che un negoziante o venditore smanioso ci mettono a disposizione. Dieci consigli per vivere con maggiore serenità – e un pizzico di consapevolezza in più – quel momento comunque magico in cui, da persona normale, diventate un chitarrista rock.

10. Se state per acquistare una chitarra elettrica avrete bisogno di un amplificatore a cui attaccarla
Senza amplificatore la chitarra elettrica è muta e il volume delle corde percosse non è nemmeno un decimo di quello di una chitarra classica o acustica. Per cui, ogni ragionamento o suggerimento tipo: “intanto prendo l’elettrica, faccio pratica e se mi piace poi vedremo per l’ampli” non ha senso.
Comprare un’elettrica senza amplificatore è come acquistare una macchina senza motore. Non solo. Se volete una chitarra elettrica è perché – con grandissima probabilità – siete stregati dalle sonorità graffianti del rock e avete voglia di macinare riff, power chord, assolo. Per questo, avrete bisogno che l’amplificatore sia anche munito di distorsione. Quindi, nel budget che avete considerato, ricordatevi di ritagliate un centinaio d’euro per un piccolo amplificatore con suono pulito e distorto e un buon cavo con il quale attaccarci la chitarra. Su quella fascia di prezzo, ne trovate una marea di modelli sui 15 watt. Sono perfetti per studiare ed esercitarsi in casa senza disturbare ma volendo hanno un volume già sufficiente per creare il panico nel vostro condominio. Basteranno per accompagnarvi anche nelle prime prove con la band a meno che alla batteria non ci sia Dave Grohol.

9. Una delle peggiori dicerie è che esistano chitarre nate per fare le ritmiche e altre per fare gli assolo
Non è vero: esistono solo chitarre buone e chitarre scadenti; e a loro volta, le chitarre buone si dividono in due categorie: quelle che vi attizzano e quelle che invece trovate brutte e sciatte. Se avete tra le mani una buona chitarra che vi fa battere il cuore ogni volta che ci buttate lo sguardo, il cielo sarà il solo limite di quello che potrete suonarci. La chitarra con la quale Nile Rodgers ha fatto ballare il mondo con le sue ritmiche funk (dagli Chic a Madonna, passando per i Duran Duran) è la stessa con la quale il virtuoso Yngwie Malmsteen ha contaminato i Capricci di Paganini e le fughe di Bach con l’heavy metal, inventando uno speed metal zeppo di solismi satanici. Mentre la chitarra con la quale Slash ha fatto tremare le ginocchia a una generazione con le svisate lancinanti di Appetite For Destruction è la stessa con la quale Steve Jones ha scolpito i riff dei Sex Pistols che hanno fatto esplodere il virulento bubbone del punk. Se non vi basta, sappiate che la chitarra a sette corde con la quale i Korn hanno cesellato la ferocia sonica devastante delle ritmiche nu metal era stata originariamente disegnata dal geniale e funambolico Steve Vai, per esplorare possibilità solistiche aliene.

8. Non complicatevi la vita
Può essere che l’heavy metal sia la scintilla che ha acceso la vostra voglia di chitarra elettrica. In tal caso, potreste essere sedotti da una serie di chitarre dalle forme esotiche, spigolose e minacciose. Al collo dei chitarristi di grandi band metal e trash di fine anni’80 e inizio ‘90 si vedevano chitarre che parevano un incrocio tra un’ascia medioevale e la Bat Mobile. Ne avevano di pazzesche Metallica, Slayer, Antrax, Pantera. Se siete orientati su un modello del genere, lasciate perdere. Sono chitarre impareggiabili da suonare a torso nudo, agitando chiome da vichingo, avvolti da luci e fumi di un palco faraonico e con alle spalle muraglie di amplificazione. Ma non esiste nulla di più scomodo e ingombrante per suonare da seduti. E seduti è la modalità in cui si passa la maggior parte del tempo imparando a suonare la chitarra, tra esercizi e lezioni. Queste chitarre sono gigantesche e hanno custodie che paiono casse da morto. Trovarne di più maneggevoli è un’impresa. Ripromettevi di regalarvi una chitarra così quando otterrete il primo ingaggio per un tour.

7. Quando andate a provare una chitarra portatevi appresso un chitarrista esperto che vi aiuti
Ci sono aspetti tecnici (risonanza del legno, curvatura del manico, presenza di note morte) che é impensabile che un principiante possa cogliere. Anzi, generalmente, più un chitarrista è pippa più riscontra difetti e problemi sullo strumento che sono in realtà proiezioni ed effetti del suo playing incerto. Se non avete un amico chitarrista capace e competente, ingaggiatene uno. Magari un insegnante della vostra città cui riconoscerete il costo di una lezione per la cortesia. Lui si occuperà di riscontrare che le chitarre che avete adocchiato siano sane e di buona costituzione e vi indirizzerà sulle varie fasce di prezzo, lasciando a voi la sola responsabilità di scegliere quella che vi piace di più e vi regala il feeling migliore sotto i polpastrelli.

6. Non fatevi condizionare
Insegnanti, negozianti, compagni di band possono scovare e proporvi chitarre meravigliose, vere occasioni. Ma se lontanissime dai vostri gusti e dall’iconografia del genere che amate saranno sempre un fiasco. Avere al collo la chitarra dei propri idoli, la stessa che avete sentito suonare nei dischi che amate è una delle maniere più efficaci per trovare motivazione e ispirazione nello studio e nella pratica. Immaginate. Siete appassionati del rock tosto, spartano e senza fronzoli di Pearl Jam o Neil Young; sognate ad occhi aperti di vedervi su un palco, camiciona di flanella e jeans sdruciti, a strapazzare una vecchia e seducente sei corde ammaccata come quella del Boss. Lo capite che se vi convincono a comprare, perché d’occasione, una sinuosa chitarra rosa flou come quelle che sfoggiavano Poison o Motley Crue, sarà comunque un pacco?

5. Andate a provare la chitarra preparati
Anche se non sapete niente di più che una manciata di accordi, l’arpeggio di Sunday Bloody Sunday e il riff di Seven Nation Army ripassate tutto benissimo. Mettetevi nella condizione di saper suonare quello che conoscete in maniera ottimale, così da percepire realmente quale tra le chitarre che state provando vi fa suonare meglio, con meno fatica, maggiore attitude e generando anche il suono per voi più accattivante.

4. Trovate una chitarra che vi calzi bene addosso
Non si tratta di essere frivoli: con la vostra chitarra elettrica formerete una band, farete concerti e di conseguenza arriveranno foto, video e – perché no – copertine, interviste, televisione… È fondamentale che vi troviate una chitarra che sia in armonia con la vostra stazza, che vi faccia sembrare ganzi con lei in braccio. Non vergognatevi a farvi scattare da un amico un paio di foto; guardate con quale chitarra vi piace di più fantasticare su voi che esplodete nell’assolo fiume sul finale di Albachiara davanti a uno stadio gremito e adorante.

3. C’è un unico dettaglio tecnico di cui è bene avere consapevolezza: i pick up
La voce delle chitarre elettriche è catturata da microfoni chiamati pick up che sono incastonati nel legno, sotto le corde. I pick up possono essere singoli, a una sola bobina (single coil) o a bobina doppia (humbucker). Ce ne sono infiniti modelli e ci sono chitarre che hanno un solo pick up, altre due e altre che ne hanno tre. L’unico di cui – per il momento – bisogna preoccuparsi è quello posizionato al ponte, ovvero nella zona del corpo dove c’è l’attaccatura delle corde. Questo pick up è quello che, almeno nell’ambito sconfinato del rock e dei suoi derivati, determina la voce e il carattere principale della chitarra. I pick up doppi, gli humbucker, offrono una spinta sonora maggiore e permettono di gestire grosse distorsioni senza diventare troppo rumorosi o, peggio ancora, generare fischi e feedback fastidiosi. Viceversa, i single coil, pur offrendono grande versatilità, faticano a spingersi oltre scenari più aggressivi del classic rock. Insomma, ci fate da Hendrix ai Deep Purple, passando per i Pink Floyd e Clapton ma se volete cimentarvi in una cover dei Pantera o dei Dream Theater, sarete nei pasticci. Per questo, a meno che non abbiate già le idee chiarissime, ricordatevi che una chitarra con humbucker al ponte offre risorse sonore più ampie.

2. Sono la passione, la dedizione e l’amore per la musica a fare di voi dei grandi chitarristi, non la chitarra
Può essere che la vostra chitarra elettrica sia vecchia e sgangherata o poco più che un giocattolino gracile, di plastica e compensato. Ma se è il meglio che al momento potete permettervi, ricordatevi che se davvero motivati e ispirati, quella sarà per voi la chitarra migliore del mondo e della storia del rock. Perché non c’è combinazione di legni, corde ed elettronica che possa battere o uguagliare ciò che la combinazione di dita, cuore e fantasia possono fare.

1. Comperate un accordatore
E fatevi insegnare ad usarlo. Tutto è inutile e state solo buttando il vostro tempo se vi ostinate ad accarezzare una chitarra scordata.

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