“Cosa farai domani Milano?”. È la domanda che campeggia sul videowall all’interno del nuovo negozio di Apple in Piazzetta del Liberty, già ribattezzata in un impeto di brevitas “Piazza Liberty” dagli uomini di Cupertino.
Pietra e acqua a omaggiare le piazze italiane e il riferimento del flagship, che aprirà al pubblico giovedì 26 alle 17, è esattamente l’idea della piazza nella tradizione urbanistica del nostro Paese. E quindi profluvio di beola grigia, pietra a km zero della vicina Val D’Ossola, secondo Treccani ”uno gneiss a tessitura lamellare, costituito di miche, feldspati e quarzo, leggermente tormalinifero, caratterizzato da una facile divisibilità in lastre piane, anche molto ampie e sottili”.
E infatti all’Apple Piazza Liberty la beola è tagliata di piatto per i pavimenti; in senso longitudinale per i muri. E così ecco prendere corpo l’anfiteatro delle meraviglie, con il solito volto degli shop Apple di spaziosi banconi in legno chiaro, perfetto ordine bancale e commessi in rigorosa tenuta blu (da record il numero di occupati per singolo negozio: ben 230). Sopra invece è tutto un dominio di acqua, con i 56 getti che sparano fino a 8 metri di altezza, vetro e di nuovo beola grigia, che riveste completamente la piazza – aperta 24 ore e teatro di ospitate ed eventi speciali. “Cosa farai domani Milano?” Alla fatidica domanda hanno risposto 21 artisti che – per tutto settembre –condivideranno le loro visioni su città e creatività. Il resto sono iPhone, Mac, iPad e Apple Watch e su questo ci sono pochi dubbi.