Due auto di proprietà del giornalista e conduttore di Report Sigfrido Ranucci (e della figlia) sono esplose ieri sera, intorno alle 22, a Campo Ascolano (località di Pomezia), nei pressi dell’abitazione di Ranucci. A Repubblica, questi ha dichiarato che le esplosioni (due, in sequenza) potrebbero essere state causate da ordigni «rudimentali», secondo le prime indagini della Digos e dei Carabinieri.
Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di… pic.twitter.com/KmDycbpgq1
— Report (@reportrai3) October 16, 2025
Nessuno è rimasto ferito. Non è la prima volta che Ranucci subisce intimidazioni. Ancora a Repubblica: «Io non so ancora dare una chiave di lettura a quello che è successo. Quello che ho fatto è mettere insieme un po’ di cose che sono successe in questi mesi. Io non le ho mai pubblicizzate pubblicamente, anche per tutelare le persone a me care. L’estate scorsa, un anno fa, abbiamo trovato i proiettili, due proiettili della P38 fuori casa. Poi c’è un elenco di situazioni particolari accadute negli ultimi mesi, a partire anche dal tentativo di delegittimazione nei miei confronti».
Solidarietà nei confronti di Ranucci è arrivata anche da Giorgia Meloni, che ha definito l’atto grave e intimidatorio in una nota ufficiale. Anche altri membri del Governo, come Guido Crosetto, Antonio Tajani e Matteo Salvini, hanno condannato l’atto contro il giornalista. Intanto, sul fatto starebbero indagando anche i PM dell’Antimafia. Questa mattina, Ranucci stesso condivideva: «Sono in auto con la scorta dei carabinieri e sto andando a denunciare quanto accaduto».
In questi giorni, Ranucci era impegnato nella preparazione della nuova stagione di Report, di cui aveva annunciato i temi: mondo della cultura, i finanziamenti, la scuola, la ricerca, l’università, l’energia eolica e le banche.
