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Beyoncé sta con Hillary mentre Trump se la prende con Jay Z

"C'è stato un tempo in cui l'opinione di una donna non contava nulla , ha detto Beyoncé durante il suo discorso in supporto a Hillary , voglio che mia figlia cresca vedendo una donna alla guida di questo paese, che sappia che le sue possibilità sono infinite"
Beyonce, Hillary Clinton e Jay Z a Cleveland, foto via Facebook

Beyonce, Hillary Clinton e Jay Z a Cleveland, foto via Facebook

Le elezioni per il prossimo Presidente degli Stati Uniti sono ormai giunte alle ore calde e, com’era immaginabile, durante l’ultimo weekend prima del voto non sono stati risparmiati gli ultimi attacchi da ambo le parti. A Cleveland è andato in scena il concerto Get Out The Vote in supporto a Hillary Clinton, dove sul palco sono saliti Chance The Rapper, Big Sean e J.Cole prima degli show di Jay Z e Beyoncé.

È stata proprio Queen B a rubare la scena ai suoi colleghi quando, durante la sua performance, si è spesa in un lungo discorso in cui ha voluto dimostrare le ragioni che la spingeranno a votare per la causa del Candidato Democratico: «C’è stato un tempo in cui l’opinione di una donna non contava nulla. Se eri bianco, nero, messicano, asiatico, musulmano, se possedevi un’educazione, ricco o povero che fossi, se eri una donna non importava nulla – ha detto Beyoncé – meno di 100 anni fa le donne non avevano nemmeno il diritto al voto. Guardate quanta strada abbiamo fatto dal non poter votare alla possibilità di fare la storia eleggendo il primo presidente donna della storia».

«Dobbiamo votare – ha continuato la cantante – il mondo ci vede come un paese progressista che guida il cambiamento. Otto anni fa ero così ispirata dal fatto che mio nipote, un bambino di colore, potesse crescere sapendo che avrebbe potuto realizzare i suoi sogni vedendo un Presidente nero alla Casa Bianca e ora abbiamo l’opportunità di continuare a cambiare; voglio che mia figlia cresca vedendo una donna alla guida di questo paese, che sappia che le sue possibilità sono infinite».

«Bisogna pensare al futuro delle nostre figlie e dei nostri figli – ha insistito Beyoncé – e votare per qualcuno a cui importi di loro tanto quanto importa a noi; questo è il motivo perché “Io sono con lei”».

Le performance si sono poi concluse con Beyoncé e Jay Z a introdurre sul palco Hillary Clinton che, ispirata dalla musica della serata, durante il suo discorso ha voluto citare alcuni versi della canzone My President Is Black, scritta da Jay Z insieme ai colleghi Young Jeezy e Nas: «Rosa Parks si sedette cosicché Martin Luther potesse camminare, e Martin Luther ha camminato perché Barack Obama potesse correre, e Barack Obama ha corso in modo che tutti i bambini potranno spiccare il volo».

Dal canto suo, il Candidato Repubblicano Donald Trump, durante il suo discorso tenutosi a Tampa ha voluto attaccare la rivale sottolineando il linguaggio volgare usato da Jay Z durante la sua esibizione a Cleveland: «Mi piace Jay Z, ma il suo linguaggio di ieri sera? Se usassi io quel linguaggio per un comizio? Immaginate cosa succederebbe…Ha usato un linguaggio estramente offensivo e poi Hillary Clinton ha anche detto “Io non uso il linguaggio volgare di Donald Trump”…In tutta la mia vita non ho mai usato il linguaggio usato da Jay Z».

Curioso che sia proprio Trump a fare le pulci al rapper, quando tutta la sua campagna è stata contraddistinta da toni e parole sempre oltre le righe, decisamente lontani dal ‘politically correct’ solitamente associato a un candidato alla presidenza – basti pensare alle sfumature decisamente razziste mostrate nei confronti di messicani o immigrati, per non parlare delle “chiacchiere da spogliatoio” con cui cercò di schivare le accuse sessiste seguite alle registrazioni ormai celebri del “Grab them from the pussy“.

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