All’Eurovision 2024 saranno vietate le bandiere della Palestina | Rolling Stone Italia
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All’Eurovision 2024 saranno vietate le bandiere della Palestina

Alla Malmö Arena saranno fatte entrare solo le bandiere dei Paesi in gara. Secondo gli organizzatori, quelle della Palestina così come i simboli politici poterebbero «disturbare il successo dell’evento»

All’Eurovision 2024 saranno vietate le bandiere della Palestina

Il palco di Eurovision Songs Contest 2024 a Malmö

Foto: Peppe Andersson

La bandiera palestinese non potrà entrare nella Malmö Arena durante l’Eurovision Song Contest 2024. Così ha deciso l’organizzatore del festival EBU, l’Unione Europea di radiodiffusione. Durante l’evento, che si terrà dal 7 all’11 maggio, sono banditi anche cartelli con messaggi o simboli politici che possono creare tensioni: «Tutto ciò che rischia di disturbare il successo dell’evento sarà vietato».

«Ci atteniamo a regole che già esistono», ha detto alla testata svedese Göteborgs-Posten il presidente di EBU, Martin Österdahl. «Oltre a quella del Pride, le uniche bandiere ammesse saranno quelle dei 37 Paesi partecipanti».

Da gennaio, quando EBU ha confermato la presenza di Israele sul palco di Malmö, militanti e artisti europei hanno lanciato appelli e raccolto firme per chiederne l’esclusione dal contest. Il movimento è nato nel Nord, dall’Islanda si è poi diffuso in Finlandia, dove 1400 tra artisti e professionisti dell’industria musicale hanno scritto che «non fa parte dei nostri valori permettere a un Paese che commette crimini di guerra e continua un’occupazione militare di salire su un palcoscenico pubblico e ripulire la propria immagine in nome della musica». In parallelo, sui social sono partite diverse campagne per raccogliere firme di dissenso che hanno coinvolto tutta Europa.

Altri 400 artisti non solo musicali e molti americani, tra cui Helen Mirren, Liev Schreiber, Gene Simmons, Scooter Braun, Boy George, Julianna Margulies, Sharon Osbourne, Debra Messing, Diane Warren hanno invece sottoscritto una lettera aperta di segno opposto.

A inizio marzo Israele è sceso a compromessi e ha modificato, su richiesta di EBU, la canzone che Eden Golan porterà in gara: al posto di October Rain, considerata troppo politica (conteneva riferimenti alla strade del 7 ottobre compiuta da Hamas), si ascolterà Hurricane.