The "Wild" side: il bello dell'autoproduzione al Lucca Comics & Games | Rolling Stone Italia
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The “Wild” side: il bello dell’autoproduzione al Lucca Comics & Games

Alla Chiesa dei Servi, nascosta tra i colossi per le grandi case editrici e i canali televisivi, c'è uno spazio speciale dedicato alle autoproduzioni. È La zona meno in linea con la manifestazione, ma imprescindibile per Lucca

The “Wild” side: il bello dell’autoproduzione al Lucca Comics & Games

Non tutta Lucca Comics è brandizzata da studi e canali televisivi o giganti videoludici. Basta costeggiare il monolite riservato alla Bonelli Editore e proseguire su una strada piena di suggestivi orinatori per arrivare alla Chiesa Dei Servi, quest’anno sede della Self Area. In questa bellissima chiesa in stile romanico la rassegna lucchese concentra le proposte dell’autoproduzione: autori in erba, micro-editori e artisti si radunano qui in un cerimoniale che – insieme al Borda Fest – rappresenta la parte antagonista del festival.

All’inizio, fino a qualche anno fa, la Self Area lo era davvero, antagonista, un’alternativa indipendente al mainstream della manifestazione principale, con l’obiettivo di dare spazio al proletariato del fumetto. Ora è giustamente parte integrante del festival e consta di piccoli stand cari-ma-non-troppo (attorno ai 400 euro ciascuno) in cui chiunque può presentare le proprie fatiche. Alla Chiesa dei Servi, quindi, abbiamo visto the wild side of Lucca – forse la sua parte migliore.

Tra le proposte più interessanti, ecco Incubo Alla Balena, collettivo marchigiano che presenta a Lucca La Grande Enciclopedia dei Pesci Blu di Diana Blu, un atlante illustrato pieno di pesci assurdi e “che fanno riderissimo”. Co-inquilino del collettivo, Alessandro Baronciani, oggi autore Bao che ha preso posto nella Self Area per un motivo puramente logistico. Oltre alla vicinanza con il gruppo – molti suoi membri frequentano il corso di fumetto che Baronciani tiene presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata – l’autore sta presentando Come Svanire Completamente, un non-fumetto (ci arriviamo) che ha finanziato con un crowdfunding online e oggi è finalmente pronto. Chi ha partecipato alla raccolta fondi, quindi, poteva passare di qui e ritirare la lussuosa scatola viola contenente due mazzi di albetti: una storia d’amore raccontata con piccoli flash dal punto di vista dei due amanti. Un non-fumetto, dicevamo, per via della struttura e della forma dell’opera; ma anche per la sua gestazione, che ha spinto Baronciani a fare tutto, “dai preventivi per carta e cartone all’acquisto di pellet per i trasporti fino al customer care”.

Spostandosi verso l’ingresso, ecco Lucha Libre, una rivista d’approfondimento culturale e illustrazioni che recentemente ha dedicato un numero a due italiani: Pasolini e Balotelli. Come spesso succede da Self, lo stand è condiviso tra diverse realtà, quindi vi troviamo anche Spugna – già autore Grrrz – e Cammello, che qui ha portato con sé Giallo Arcobaleno, metà albo da illustrare e metà giallo da risolvere. Il mistero in questione è scottante: chi ha fatto fuori l’arcobaleno? C’entra forse la droga?

Non manca poi Inuit, realtà bolognese composta da una libreria e una piccola casa editrice che realizza albi in risograph come Gelatology. Rimanendo nel capoluogo emiliano, ecco Delebile, collettivo con una proposta editoriale piuttosto ricca. Oltre alle raccolte monotematiche in cui il gruppo capitanato da Bianca Bagnarelli può esprimersi in coro, Delebile propone albi come Cardo/Decumano di Andrea Settimo, presentato a Lucca.

C’è poi stato molto altro, ovviamente, tra questi stand posizionati al posto dei banchi da preghiera e inginocchiatoi, dove nuove leve e ribelli del fumetto hanno trovato spazio e proposte progetti e follie. Isolata, snobbata da qualcuno ma piazzata in un luogo incredibile, la Self Area di Lucca Comics è forse la zona meno in linea con il resto della manifestazione, ma è difficile immaginarsi Lucca senza di essa.