Psicanalisi a fumetti: una chiacchierata con Nick Drnaso | Rolling Stone Italia
Acting class

Psicanalisi a fumetti: una chiacchierata con Nick Drnaso

Intervista all'autore che ha portato il fumetto a un nuovo livello di interpretazione della società americana dei nostri tempi

Psicanalisi a fumetti: una chiacchierata con Nick Drnaso

Da 'Acting class', di Nick Drnaso

Esiste un complicato gioco di equilibri in Corso di recitazione, il nuovo graphic novel di Nick Drnaso, da poco arrivato in Italia per Coconino Press dopo la pubblicazione per la prestigiosa Drawn and Quarterly. I piani della realtà e dell’illusione si sovrappongono con assoluta libertà creativa, le ossessioni e le speranze della società solipsistica contemporanea trovano un sorprendente sbocco narrativo in una delle pubblicazioni più originali e interessanti di questo 2023. Alla base del volume ci sono le vite di dieci sconosciuti, persone comuni con problemi comuni, tutte disperatamente alla ricerca di una svolta e soprattutto di un contatto umano più sincero e rassicurante. Il loro incontro avviene in modo del tutto casuale, durante un corso gratuito di recitazione. A coordinare le attività, attraverso dei giochi di ruolo particolarmente immersivi, troviamo John Smith, un personaggio senza arte né parte ma dotato di una passione sfrenata per il suo corso e di un inaspettato carisma da leader.

Con il succedersi delle lezioni questi dieci individui, tutti diversi fra loro ma accomunati da una profonda solitudine sociale, realizzeranno un percorso interiore che li porterà a sovrapporre i piani della realtà e della finzione. Drnaso esplora infatti il potere della narrazione, che si rivela così forte ed evocativo da cambiare le vite dei personaggi e sostituire il sogno con la realtà. «Posso parlare solo per me, ma sì, ho incontrato libri, storie e opere d’arte di ogni tipo che hanno cambiato in modo permanente la mia visione del mondo in meglio, o sono state in qualche modo consolanti», spiega l’autore statunitense in esclusiva per Rolling Stone. «Stavo pensando a una situazione in cui un gruppo di persone ha avuto lo stesso tipo di esperienza rivelatrice, ma il tutto è stato orchestrato da qualcuno che non ha buone intenzioni».

Dopo il successo dei suoi primi due libri, Beverly del 2016 e soprattutto Sabrina del 2018 (che lo ha reso il primo autore di fumetti candidato al prestigioso Booker Prize), Corso di recitazione rappresenta senza dubbio il lavoro più complesso e ambizioso di Drnaso. Ma si tratta anche di una storia coraggiosa, che incrocia i piani narrativi in maniera molto libera e complessa, incastrando psicanalisi, role playing game e lezioni di recitazione. «Sono stato in terapia per diversi anni», ci racconta, «prima e durante la stesura di questo libro, quindi forse l’elemento psicoanalitico è venuto da lì. Ho letto alcuni libri sul method acting, solo per farmi un’idea del modo in cui si comunica in questo mestiere e di come si organizza un corso di recitazione. Per quanto riguarda gli esercizi di recitazione immersiva, ho cercato di valutare fino a che punto potevo spingere una scena nella fantasia senza perdere il legame con la realtà, o senza diventare troppo indulgente o confuso per il lettore. Non mi è mai stato chiaro se tutto questo fosse un libro per qualcuno che non fosse me stesso, quindi per questo motivo è stato probabilmente il libro più difficile che abbia scritto».

Il mondo del sogno entra con prepotenza nelle tavole, facendo pensare ad alcuni nomi del grande fumetto e del cinema internazionale. Primo fra tutti c’è Satoshi Kon, che ha fatto nell’insubordinazione onirica il tratto distintivo delle sue opere e che per certi versi non sembra distante dal lavoro di Drnaso. «Non ho mai approfondito il tema dei sogni», ribadisce però l’autore di “Sabrina”. «Mia moglie ha alcuni libri sui sogni che ho intenzione di leggere. Sono decisamente interessato al subconscio, al “sé ombra” e a tutte queste cose, e a come le persone affrontano la loro negazione, l’illusione e la proiezione. Questi temi, in effetti, sono emersi spesso in Corso di recitazione. Il nuovo libro a cui sto lavorando è più lineare e radicato nella realtà, anche se ci sono momenti che sto cercando di sviluppare in cui un personaggio potrebbe vivere un’angoscia interiore. Lo stile di disegno cambierà leggermente o diventerà esagerato, ma queste sono solo tecniche convenzionali di fumetto».

La fragilità delle persone e delle interazioni sociali è ovviamente difficile da raccontare, ma per Drnaso è spesso alla base del suo lavoro, eppure la tecnologia (intesa come smartphone, pc, etc) non è sempre presente nelle sue storie e specialmente in Corso di recitazione non è determinante nelle scelte dei personaggi. «Direi che è corretto», ci piega, «Per certi versi ho difficoltà a esistere nel mondo, o sono sempre alle prese con qualche tipo di conflitto interiore, quindi è logico che questi temi appaiano e riappaiano nei miei libri. Gli oggetti di cui parli erano una parte importante del mio libro Sabrina. Non si è trattato proprio si una scelta, è solo che la storia era ambientata ai giorni nostri e aveva a che fare con i media, quindi questi dispositivi erano sempre presenti. Ho deciso consapevolmente di ambientare Corso di recitazione un po’ fuori dal tempo, senza molti punti di riferimento moderni. Credo di aver pensato che, dal momento che il libro parla di persone smarrite che cercano una connessione, vederle perse nei loro telefoni mi sembrava una scelta troppo ovvia». A insidiare il precario equilibrio psichico dei personaggi del libro arriva poi John, un individuo ambiguo non solo nelle parole, ma anche nella sua caratterizzazione grafica, dotato di un sorriso obliquo e di una logica allo stesso tempo ottusa e persuasiva. «Ho lavorato su alcuni schizzi diversi del personaggio prima di capire il suo volto. In alcune delle prime versioni cercavo di disegnarlo più come un uomo grande e chiassoso. Questo è avvenuto prima della stesura della sceneggiatura, quando non ero ancora sicuro di come si sarebbe comportato questo insegnante. Alla fine ho optato per un personaggio più pacato e senza pretese, tranne che per uno sguardo un po’ malizioso. L’unica piccola ispirazione visiva è stata Marshall Applewhite, il leader della setta Heaven’s Gate».

E mentre Corso di recitazione si fa conoscere in Italia, Ari Aster (il regista di pellicole come Hereditary, Midsommar e Beau ha paura) ha annunciato di essere al lavoro per la trasposizione filmica del libro di Drnaso, al quale parteciperanno Joaquin Phoenix ed Emma Stone. Un progetto senza dubbio ambizioso e dall’enorme potenziale, non solo perché la pellicola potrà espandere il senso di inquietudine, straniamento e follia che traspare dalle pagine del graphic novel, ma soprattutto perché quest’opera ha la capacità di portare la fiction a un nuovo livello di interpretazione della società americana dei nostri tempi.