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L’età d’oro di Bob Dylan

Un grande fotografo racconta per immagini la forza creativa della NY anni '60. E del suo cantore, ritratto come mai prima in ‘Dylan by Schatzberg’, libro edito da Skira

Dylan scherza. Foto compresa in DYLAN / SCHATZBERG, Skira editore, © 2018 Jerry Schatzberg

“Non potrei mai immaginare Bob Dylan che lavora in ufficio. Me lo figuro al pianoforte, in uno studio o in cima a una scala… Ops! Sono caduto dalla scala… non riesco a raggiungere il telefono”. Jerry Schatzberg, leggendario fotografo di moda e regista newyorkese classe ’27, spiega così la genesi di uno degli scatti più famosi tra quelli concessi da Dylan (e da Bobby Neuwirth, cantante, buttafuori e amico di Zimmerman, qui in veste di fotografo).

Dylan sulla scala 1965. Foto compresa in DYLAN / SCHATZBERG, Skira editore, © 2018 Jerry Schatzberg

È una delle centinaia di immagini che corredano Dylan by Schatzberg, volumone edito da Skira che raccoglie per la prima volta in Italia tutti i suoi ritratti al menestrello di Duluth. “Sono arrivato a lui un po’ in ritardo, grazie a due miei amici. Ho iniziato a fotografarlo e l’ho conquistato all’istante”, scrive Schatzberg, nelle memorie nel libro.

Il fotografo – autore dell’iconico scatto di Blonde on Blonde – racconta con il suo lavoro un’epoca e un clima culturale: la New York anni ’60 della creazione senza sosta. “Come soggetto Dylan era il migliore: bastava puntargli addosso l’obiettivo e le cose accadevano”, dice Schatzberg, che ha contribuito non poco a estendere il mito di uno che come pochi altri ha fatto il Novecento.

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