Rolling Stone Italia

I 10 migliori libri internazionali del 2018

Storie di sangue e riflessioni sulla memoria, eredità di famiglia con cui confrontarsi e immancabili distopie, i fantasmi della guerra e quelli della Brexit, nella nostra top ten

10. Resoconto (Einaudi) di Rachel Cusk

Una donna approda nel mezzo della torrida estate ad Atene per un seminario, e iniziare a raccontare se stessa e il suo mondo all’uomo che le stava seduta accanto in aereo. Ha il via da questa conversazione, cui ne seguiranno altre, il primo libro di una trilogia già uscita in lingua inglese, che è un memoir affascinante e unico in cui succede poco e nulla: il modo migliore per avviare una riflessione sul tempo e su noi stessi.

9. Cavalli di razza (66th&2nd) di John Jeremiah Sullivan

Una confessione del padre morente – noto sportswriter – diventa per l’autore l’inizio della passione per le corse dei cavalli, le sue regole e i suoi frequentatori. Un viaggio in un’America perduta, che è anche un lucido confronto con l’eredità paterna. A rendere il tutto imperdibile la penna di questa grandiosa firma del giornalismo e della fiction anglosassone.

8. La cattiva strada (Adelphi) di Sébastien Japrisot

Un quattordicenne si innamora di un suora ventiseienne, ma la loro relazione è osteggiata da tutti, dalla madre superiora ai genitori del ragazzo. Japrisot ha scritto questo romanzo, che ricorda Il diavolo in corpo, appena diciassettenne negli anni Cinquanta. Il suo potere sta nella tenerezza con cui sono raccontati questi corpi che si scoprono: perché cosa può esserci mai di male, nell’amore?

7. Giorni senza fine (Einaudi) di Sebastian Barry

A metà Ottocento, un ragazzo scappa dalla carestia irlandese per ritrovarsi in un America che è solo un altro teatro degli orrori. Lì incontra un amico e una ragazza, con cui cercherà di creare un’improbabile ma tenera famiglia, fino allo scoppio della Guerra Civile. La saga espansa di due famiglie che Barry porta avanti con questo romanzo è uno dei progetti narrativi più straordinari degli ultimi anni.

6. Neve nera (66th&2nd) di Paul Lynch

Dopo il successo di Cielo rosso al mattino, c’è ancora un’Irlanda feroce e derelitta al centro del nuovo libro di questo critico cinematografico e scrittore sopraffino. La famiglia Kane cade in disgrazia dopo un’incendio che brucia la loro stalla, ma tutto attorno non trova che indifferenza nella comunità che lo circonda. Una storia senza redenzione, quasi epica, ma purtroppo molto umana.

5. Le cose che portiamo (DeA) di Tim O’Brien

Un’opera del 1990 più che meritoriamente tradotta e donata al pubblico italiano. Un insieme di 23 racconti redatti da un ex reduce del Vietnam, che ai fantasmi di quel conflitto e all’educazione pacifista ha consacrato tutta la sua vita una volta tornato a casa (con l’inevitabile sindrome del rientro). Anche Le cose che portiamo racconta di bombe dal cielo e fughe nella giungla, e presenta personaggi stralunati o insopportabili, e lo fa nel migliore dei modi possibili.

4. Autunno (Sur) di Ali Smith

Con il primo libro di una quadrilogia sulle stagioni, Ali Smith si candida a essere una delle più importanti autrici viventi. Racconta la realtà di oggi attraverso l’amicizia di due persone molto diverse tra loro, sullo sfondo del tragico divorzio che si chiama Brexit. Ma lo guardo dell’autrice è così pieno di umanità e fiducia nel linguaggio da essere paradossalmente confortante.

3. Borne (Einaudi) di Jeff VanderMeer

Vandermeer è forse l’unico autore al mondo capace di rendere perfettamente credibile un orso mutante (e volante) alto cinque piani, una sorta di divinità alla King Kong frutto di un apocalisse biotech in cui i sopravvissuti sono ridotti a rovistare tra i suoi scarti. In questo mondo brutale, però, una donna trova una strana creatura luminescente, e decide di regalarle il suo amore.

2. Country Dark (Minimum Fax) di Chris Offutt

Un reduce della guerra Corea torna nel suo Kentucky per vivere in pace, dopo i massacri compiuti in battaglia. Ma quando il fragile equilibrio che ha creato viene spezzato, non esita a impugnare di nuovo le armi per difendersi nell’unico modo che conosce. Offut ha presto una storia archetipica (Rambo) regalandole il respiro dei migliori racconti di sogno americano infranto.

1. Il selvaggio (Bompiani) di Guillermo Arriaga

Scrittore di successo, sceneggiatore, regista, Arriaga dà vita a un libro destinato a rimanere. Nel Messico degli anni ’60 la violenza è ovunque, e colpisce il fratello del protagonista, un diciassettenne che crescerà con l’impellenza della vendetta. Intanto, all’altro capo del pianeta, un cacciatore inuit insegue un lupo cercando di non affondare nella neve. L’intreccio tra le due storie arriva con lo scorrere delle pagine, ed è una rivelazione.

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