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È morto lo scrittore statunitense Paul Auster

È successo martedì 30 aprile, era malato da tempo di cancro ai polmoni. L'autore della 'Trilogia di New York', tra i principali nomi del post-modernismo e del contemporaneo, aveva 77 anni

Paul Auster

Lo scrittore Paul Auster

Credits: Timothy Fadek/Corbis via Getty

Paul Auster è morto nella sua casa di Brooklyn, New York, martedì sera. Lo annuncia il New York Times riportando la presenza di un’amica dello scrittore, Jacki Lyden. L’autore era malato da tempo di cancro ai polmoni, e le cause della morte sarebbero da ricondurre alle complicazioni della malattia.

Paul Auster era nato il 3 febbraio 1947 a Newark, nel New Jersey, in cui aveva condiviso i natali (e la traiettoria di avvicinamento personale e artistico alla città che non dorme mai) con un altro gigante del post-modernismo, Philip Roth.

Studente alla Columbia University, partecipò alle lotte del 1968 prima di trasferirsi a Parigi, dove lavorò come traduttore e visse fino al 1974, anno in cui rientrò a New York. Il legame con la Francia rimarrà una costante nella vita di Auster, che vinse numerosi premi nel paese e, nel 2007, fu insignito del titolo di commendatore dell’Ordine delle arti e delle lettere.

Il successo letterario cominciò dopo la pubblicazione del memoir L’invenzione della solitudine (1982), ma la consacrazione arrivò con la Trilogia di New York, composto da Città di vetro (1985), Fantasmi (1986) e La stanza chiusa (1986). Si strinse così il sodalizio non solo esistenziale, ma letterario tra Auster e la metropoli, e con Brooklyn nello specifico. Attraverso trame che recuperano i tropi del genere giallo e le attualizzano sul contesto contemporaneo, Auster ha “creato” e cantato la New York moderna, venendo per questo spesso paragonato a Woody Allen, di cui era amico e stimava il lavoro.

Città di vetro, capostipite della Trilogia, contiene tanti dei temi che torneranno nell’opera di Auster, composta da 34 libri (tra cui sceneggiature, romanzi, memoir e biografie). Il romanzo racconta infatti le vicende di un misterioso scrittore sofferente per aver subito la perdita di persone care (legame autobiografico con la vita dell’autore, che perse il figlio, e tratto che tornerà più volte nella sua produzione) che, a causa di uno scambio di numeri di telefono, viene preso per un detective dal nome, guarda caso, di Paul Auster. Lo scrittore accetta l’identità che gli è stata assegnata, e comincia a girare per la città perdendosi in un labirinto di follia.

Descrivendo il suo modus operandi letterario nel volume del 2017 A Life in Words: Conversations With I.B. Siegumfeldt, Auster aveva scritto: «Ho sempre cercato di creare qualcosa che reputassi bello, vero, e buono, ma mi interessa anche inventare nuovi modi di raccontare le storie. Voglio rivoltare tutto come un calzino».

L’ultimo libro di Auster, Baumgartner, era stato pubblicato nel 2023 in concomitanza con l’annuncio della malattia. 4 3 2 1 invece, romanzo del 2017, è stato finalista al Booker Prize, il principale premio letterario assegnato nel Regno Unito.

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