Come si scrive una canzone? Si impara alla Molly Bloom | Rolling Stone Italia
How to write a song

Come si scrive una canzone? Si impara alla Molly Bloom

Fino al 23 maggio si svolge il corso ‘Dall’idea all’album’ nella scuola romana con docenti di grande livello, Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Sandro Veronesi (Premio Strega) e Massimo Cotto (Virgin Radio) per imparare a scrivere in musica

Come si scrive una canzone? Si impara alla Molly Bloom

Cristiano Godano

Foto: Roberto Cavalli

Come si scrive una canzone? E come si arriva a tenere insieme un disco musicale soltanto partendo dalla propria ispirazione? Oggi sembra facile, un po’ grazie alla tecnologia e un po’ all’abbassamento della qualità media dei testi che circolano attraverso il mercato discografico. Eppure, in pochissimi poi riescono ad arrivare a produrre brani di qualità, a far diventare il mestiere di musicista (o paroliere) un vero e proprio lavoro e ancora meno ad arrivare al successo. Per venire incontro a tutti quelli che, nonostante le difficoltà, sentono che questa può essere la loro strada, dal 7 marzo è partito il corso di songwriting ‘Dall’idea all’album’ all’Accademia Molly Bloom, che si chiuderà il 23 maggio. È nella scuola romana, fondata nel 2015 da Leonardo Colombati ed Emanuele Trevi – e che si occupa di scrittura creativa per letteratura, spettacolo e media con seminari, attività ed eventi in presenza e online e un Master biennale – che si tengono le lezioni che vedono protagonisti docenti come Cristiano Godano (Marlene Kuntz), Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), Sandro Veronesi (tre volte Premio Strega) e Massimo Cotto (Virgin Radio). Dieci appuntamenti per costruire insieme a loro i testi di un album di canzoni e per suonarlo live.

«Siamo partiti con il costruire un background, perché cosa scrivi se non sai nulla? È importante guardarsi attorno, ma anche leggere, andare al cinema, ascoltare altra musica di oggi e di ieri» ci ha premesso Leonardo Colombati, il direttore di Molly Bloom e di Nuovi Argomenti, che ci ha poi fatto capire meglio quali sono le finalità del corso: «Stiamo cercando di far comprendere ai partecipanti come cambia il testo in funzione dell’arrangiamento, della produzione e dell’interpretazione. Stiamo insegnando qualcosa di un po’ antico come il concetto di album, che però è fondamentale per orientarsi nei testi musicali. In passato siamo cresciuti in un periodo dove la canzone era un veicolo culturale e di crescita, ma in realtà ha adempiuto a questo compito per pochi anni, da Elvis Presley a Kurt Cobain. Prima ci faceva compagnia al lavoro o sotto la doccia – ha proseguito – e la sua competizione con la letteratura e il cinema è durata relativamente poco. Chissà se tornerà ad avere questa funzione, ma se non lo farà è per la mancanza di approfondimento. In giro è tutto un abbaiare alla luna, un nichilismo fine a sé stesso, che fatica a rimanere perché non scava in profondità».

Nell’ambito delle dieci lezioni si è partiti sviluppando l’idea iniziale, per passare in rassegna le canzoni più significative della storia e riuscire, attraverso un metodo di scrittura, a costruire un proprio immaginario per delineare i primi brani. E ancora, vengono affrontate le canzoni di alcuni dei più grandi cantautori italiani come Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti, Lucio Dalla. «Ognuno di questi momenti del lavoro presenta delle difficoltà» ci ha tenuto a precisare Cristiano Godano, noto con i Marlene Kuntz e come solista per la ricercatezza dei testi. «Quando si inizia da giovani gli argomenti fioriscono più facilmente, istintivamente, per la famosa urgenza espressiva. Poi, però, potrebbero esaurirsi in fretta. È quello il momento in cui ti rendi conto – ha continuato Godano – che la nostra attività non è altro che un giocoso rimescolamento delle carte. Giri intorno a una serie di emozioni, sentimenti e situazioni prendendoli da diversi punti di vista. E non è limitante, anzi. Un gioco, certo, ma un gioco ad alti livelli». Così, con il corso di songwriting ‘Dall’idea all’album’ all’Accademia Molly Bloom, si può comprendere un concetto troppo spesso dimenticato: «Non esiste spontaneità in un processo artistico. È l’esatto opposto. Quando riesci ad accettarlo come inevitabile, sei più propenso a pensare che stai giocando. Perché cancellare o aggiungere parole e utilizzare sinonimi, cioè ogni scelta, comporta una assunzione di responsabilità. De André, su tutti, è un cantautore che non ci dà mai la sensazione che qualcosa sia nato spontaneamente, ma da un pensiero fascinosamente complesso del processo artistico». Anche perché, ha concluso Godano: «Scrivere, in fondo, non è altro che la risoluzione di un problema. Nelle canzoni tocca a noi autori cercare di risolverlo».