Il 2021 sarà l'anno di TikTok | Rolling Stone Italia
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Il 2021 sarà l’anno di TikTok

Dai preti che la usano per informare i giovani sulla religione a Trump che vuole metterla al band, TikTok è stata la grande protagonista del 2020. E nel 2021 la sua ascesa non si fermerà

Il 2021 sarà l’anno di TikTok

Foto: SOPA Images/LightRocket via Getty Images

Mancano 45 giorni al 2021, e ne sono passati 251 dall’inizio ufficiale della pandemia. Il conto alla rovescia verso il nuovo anno è iniziato in anticipo – si pensa già da settimane al Natale, si decidono già le “parole dell’anno” per il 2020 (è “lockdown” ovviamente), si anticipa che cosa farà il nuovo presidente americano Biden quando verrà ufficialmente inaugurato (anche se non succederà che il 20 gennaio). Insomma, fantastichiamo sul futuro perché non sappiamo più cosa fare per svoltare quello che è stato un anno complicato. 

E se si tratta di fantasticare sul futuro, viene spontaneo chiedersi cosa potrebbe caratterizzare il 2021. Ovviamente è sempre una domanda difficile e lo è ancora di più vista la situazione attuale – che ne sappiamo che nel 2021 non staremo perennemente chiusi in casa come nel 2020? Eppure una cosa è certa: qualunque cosa accada, un perno del prossimo anno sarà TikTok. 

La app di balletti e video comici di proprietà del colosso cinese Bytedance ha fatto già parecchio parlare di sé nel 2020. Sia per il suo successo planetario – quest’anno è stato l’anno della sua esplosione definitiva – sia per i modi sempre creativi in cui viene usata: c’è chi la usa per fare informazione, ci sono i preti che la usano per avvicinare i giovani alla religione cattolica, ci sono i ragazzini che la usano per far fallire i comizi di Trump o per fare dei musical. Ma se n’è parlato anche per lo scontro geopolitico tra Cina e Stati Uniti, con i tentativi di Donald Trump di far sì che Bytedance vendesse la app a qualche azienda americana sotto la minaccia della sua messa la bando negli Stati Uniti – rischio che TikTok sembra aver evitato anche grazie al risultato delle elezioni presidenziali americane. 

Con queste premesse poste nel 2020, è facile pensare che la crescita di TikTok nel 2021 non si fermerà, anzi. In questi ultimi mesi l’azienda sta espandendo notevolmente le sue operazioni e nel 2021 aprirà la sua prima sede italiana. “TikTok è un’azienda giovane, che guarda a un mercato in piena espansione e a cui Milano può offrire uno straordinario capitale umano di studenti e professionisti formati in ambito digitale e un tessuto economico e sociale particolarmente ricettivo”, spiega a Rolling Stone Roberta Cocco, assessora alla Trasformazione digitale e ai servizi civici del comune di Milano. 

“Non siamo in grado di quantificare in termini economici l’arrivo a Milano di un’azienda come TikTok,  ma è un segnale importante per la città in un periodo in cui bisogna tutelare la salute dei cittadini e al tempo stesso pensare alle strategie da adottare per arginare quanto più possibile gli effetti della pandemia che si ripercuoteranno sull’economia. Un’azienda digitale internazionale sul territorio significa nuove idee, progetti, collaborazioni con la città e con le altre aziende, opportunità di lavoro e di crescita professionale per i tanti giovani che scelgono questa città per definire il loro futuro”.

Del resto TikTok è ormai decisamente di più che una app di balletti e sketch divertenti. Ci sono testate giornalistiche che la usano come canale per far conoscere il loro brand ai giovani e ultimamente persino realtà culturali come musei e teatri stanno cominciando a prenderci la mano. L’idea di fondo è che la piattaforma, con il suo pubblico di giovanissimi, possa aiutare a ricucire lo strappo esistente tra le generazioni. 

La vede in questo modo Francesco Micheli, direttore artistico della Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, che ha deciso di utilizzare questo canale per iniziare a dialogare con i ragazzi che non riesce a intercettare con i canali classici di comunicazione. “Quando ero adolescente in un modo o nell’altro capitavo in un cinema o in un teatro”, racconta Micheli a Rolling Stone. “Oggi gli adolescenti, eccezion fatta per la scuola, non hanno l’occasione per raggiungere i luoghi dove si hanno stimoli nuovi. La dimensione social fa si che ognuno di noi, in particolare i ragazzi, gestiscano input culturali che già conoscono. Il nostro è un tentativo di arrembaggio che speriamo serva”.

Insomma, non sappiamo cosa dobbiamo aspettarci nel 2021. Ma sicuramente sappiamo dove andremo a commentare quello che l’anno ci porterà: su TikTok.