'Wolfenstein' e co., il ritorno alle origini degli sparatutto | Rolling Stone Italia
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‘Wolfenstein’ e co., il ritorno alle origini degli sparatutto

Una tripletta da sogno celebra il ritorno degli shooter single player, uno dei generi seminali dei videogame. Tra nazisti del futuro, l'universo di 'Star Wars' e la Seconda Guerra Mondiale, a voi la scelta

‘Wolfenstein’ e co., il ritorno alle origini degli sparatutto

Non è un periodo facile, per gli amanti degli sparatutto. Nell’arco di un paio di settimane, infatti, sono usciti tre top-player del genere: Wolfenstein 2: The New Colossus, Call of Duty: WW2 e Battlefront 2. Scegliere? Diciamolo subito: è impossibile, perché si tratta di tre titoli diversi, quindi non resta che prenderli tutti o capire quello che fa al caso nostro.

Il primo è l’ottava iterazione di una saga storica, nata da id Software e presa in mano, ora, da MachineGames. I nazisti, dopo aver vinto la Seconda Guerra Mondiale, conquistano gli Stati Uniti, e il soldato Blazkowicz è chiamato a liberarli insieme alla resistenza. Trama semplice e lineare, come il gameplay: c’è chi lo definisce “ignorante” per la sua immediatezza, e a ragione, ma le fasi di copertura e un’intelligenza artificiale solida aggiungono un tocco di strategia che non guasta. Tecnologicamente, dopo il debutto con Doom del 2016, ecco di nuovo l’engine id Tech 6, che ci regala una grafica pazzesca.

Non che quella di Call of Duty: WW2 sia inferiore, intendiamoci, ma nella proposta di Activision, e l’attento sviluppo di Sledgehammer Games (quelli di Advanced Warfare, forse il migliore capitolo della serie) si punta più sull’atmosfera e sulle dinamiche multiplayer. Qui la Seconda Guerra Mondiale è vista nel suo più crudele realismo, con enfasi sugli ultimi anni del conflitto e una cura maniacale nella riproduzione di ambienti e armi. Ovvio, quindi, che l’approccio sia molto più tattico del titolo di Bethesda, e più vicino ai dogmi degli sparatutto moderni.

A metà tra la vocazione spara-spara e quella del centellinare ogni colpo troviamo Battlefront 2, anche se nel titolo degli svedesi DICE ci si sposta nello spazio di Star Wars. Un progetto nato attorno al comparto multiplayer, ma dove è ben integrato un assortimento di campagne single-player che, strano a dirsi, valgono da sole l’acquisto. Paradossale, ma per una volta non è la tecnica il pezzo forte di un titolo DICE: bensì la varietà di situazioni davanti alle quali ci mettono i designer.

Tutti e tre i titoli sono disponibili per PS4, Xbox One e PC. Tutti e tre elevano uno dei generi più amati dai videogiocatori interpretandolo ciascuno in modo molto diverso. Wolfenstein 2 il più frenetico, Call of Duty: WW2 il più completo, Battlefront 2 il più originale. Scegliere è già una sfida prima ancora di sfiorare il gamepad.