Non avrai altra console al di fuori di Switch | Rolling Stone Italia
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Non avrai altra console al di fuori di Switch

Siamo stati all’evento Post E3 di Nintendo a Milano e ne siamo usciti con alcune convinzioni sul futuro prossimo della casa giapponese e della sua console

Non avrai altra console al di fuori di Switch

Switch in questo momento gode del tocco di Re Mida se persino il gioco di Mario & Sonic alle Olimpiadi sembra ben fatto e divertente.

Il segmento conclusivo della conferenza di Microsoft al E3 dello scorso giugno ha sancito con certezza che, salvo colpi di scena abbastanza improbabili da parte di Sony, non assisteremo all’avvento della next gen prima degli ultimi mesi del 2020. Nessuna sorpresa, anche se devo ammettere che una parte di me sperava in un arrivo di Scarlett entro la fine dell’anno capace di far saltare il banco. La delusione, ad ogni modo, è durata appena qualche giorno, giusto il tempo di perdermi per una manciata d’ore nell’ormai abituale evento milanese in cui Nintendo mette tra le mani dei suoi ospiti un assaggio di ciò che ha in serbo nei prossimi mesi.

Chi ha bisogno delle next gen?

Fermiamoci un attimo a riflettere. Quanti tra di voi che stanno leggendo hanno una tv 4k in casa? Non c’è bisogno di alzare le mani: pochi, so già la risposta. Quanti sentono il bisogno di giocare al nuovo capitolo di una saga che ripete identica a se stessa dai tempi di PS360, ma con a risoluzione più alta e con caricamenti più brevi? Faccio affidamento sulla mia fiducia nei lettori di Rolling Stone e mi aspetto che la risposta sia di nuovo la stessa: pochi. Perché allora l’idea di next gen mi smuove qualcosa dentro? Perché ingenuamente è rimasta collegata al concetto di superamento del limite tecnologico, quando il balzo da 16 a 32bit apriva prospettive fino a poco prima impensabili. Non ho idea se oggi sia ancora così, se One e PS4 potessero rendere possibili concept o meccaniche inattuabili sui loro predecessori. Nei fatti, il motivo per cui non lo so è che nessuno ci ha provato: negli ultimi sei anni non ho giocato a nulla di concettualmente diverso dai sette precedenti. L’errore dunque è guardare avanti quando basterebbe guardarsi intorno. Da tempo Nintendo ha smesso di inseguire i concorrenti sul piano dello slancio tecnologico per sfidarli su un terreno a lei più congeniale, quello delle idee. E nel Post E3 di Nintendo ho trovato tutte le idee necessarie ad arrivare alla fine del 2020 e altre d’avanzo.

Per chi l’ha giocato 25 anni fa tutti i dettagli sono allo stesso posto, eppure Link’s Awakening sembra un titolo nuovo di pacca.

The next big thing(s)

Basterebbero probabilmente Luigi’s Mansion 3 e Zelda: Link’s Awakening per fare il pieno di gameplay per i prossimi diciotto mesi. Il primo è quanto di più vicino a un film Pixar giocabile si sia mai visto. Le animazioni di spavento con cui il verde fratello di Mario reagisce ad ogni piccolo rumore imprevisto sono deliziose e morbide come mai prima d’ora se n’erano viste. In quelle mani portate con timore sul volto c’è tutto il modus operandi di Nintendo: la cura per il dettaglio, l’attenzione suprema verso quelli che per altri sono solo orpelli da sacrificare sull’altare della produzione seriale. Perché i giochi Nintendo escono quando ci sono abbastanza idee a supportarli, anche i seguiti come Luigi’s Mansion 3, o i remake, come Zelda: Link’s Awakening. Un gioco nato più di 25 anni fa su una console portatile, che pochissimi tra i giocatori di oggi ha potuto provare all’epoca, nelle mani di Nintendo diventa subito un classico moderno. Bastano due cambiamenti: la mappa non più a zone, ma esplorabile senza caricamenti e una grafica ispirata ai vecchi spot tv che trasforma i personaggi in pupazzini, grazie a un accenno di tilt shift che fa apparire il mondo di gioco come un diorama. E se qualcun avesse ancora dubbi su quale sia il cavallo su cui scommettere nell’immediato futuro, chieda a Capcom del suo Marvel:Uultimate Alliance 3, esclusiva Switch in uscita il 29 di luglio che potrebbe capitalizzare l’onda lunga di Avangers. Endgame, per altro sfoggiando volti ben più azzeccati e convincenti della controparte Square Enix. Pur non parlando di una pietra miliare, la folla di bambini e adolescenti intorno alla postazione di prova dimostra che la scelta di Capcom di concedere un titolo di questo tipo e calibro in esclusiva a Switch non sia casuale, ma basata su ragionamenti che tengono ben conto di quali siano le preferenze in termini di gioco nella fascia anagrafica dei più giovani.

Luigi’s Mansion 3 fa un balzo in avanti rispetto ai predecessori rotto ogni punto di vista, forse perché Nintendo lo considera un titolo di punta.

Domani è un altro giorno

Inevitabile come le tasse e la morte, anche la nextgen arriverà, monopolizzando almeno per un po’ l’attenzione di tutti, me compreso. La differenza rispetto al passato è che questa volta non ci sarà bisogno di passare l’ultimo anno in apnea in attesa della ventata d’aria fresca: basta guardare in direzione Nintendo. Se un paio d’anni fa si pensava che Switch fosse la console complementare, da aggiungere a una PS4 o a una One, oggi Switch è semplicemente la console da avere, la sola davvero indispensabile per affrontare il prossimo anno e mezzo.

Non c’è mai stato un momento altrettanto propizio per ospitare in esclusiva un titolo basato sull’universo Marvel.

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