La Top 10 dei videogame di carte | Rolling Stone Italia
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La Top 10 dei videogame di carte

Destreggiarsi nel mondo dei giochi di carte non è facile. Eccone dieci da provare!

La Top 10 dei videogame di carte

Giocare a carte su computer? Oltre al Solitario e a Spider c’è di più…

Elfi e maghi. Animali fantastici dall’aspetto tenero e mostruose creature che incutono timore solo a guardarle. Artefatti e armi. Magie e incantesimi. Cosa hanno in comune? Semplice, possono tutti essere stampati su carte da gioco. Reali e, da qualche anno a questa parte, anche virtuali. I giochi di carte collezionabili sono infatti un mercato consolidato, che muove ingenti cifre e che propone una quantità di prodotti diversi tra loro. Ma quali sono i migliori? Scopriamolo insieme…

10. Shadowverse 

Lontano dalla qualifica di capolavoro o di classico del genere, Shadowverse potrebbe essere considerato come il classico “gregario” in alcune discipline sportive. È capace di districarsi in maniera adeguata in qualunque situazione. È affidabile. Ma gli manca il guizzo del campione. Non c’è infatti una sola meccanica del titolo sviluppato da Cygames che apporti qualche innovazione sostanziale al genere. L’unico spunto riguarda la possibilità di far evolvere le carte dei follower (così sono definite le creature presenti) per aumentarne la potenza. Vista la natura free to play può essere comunque un passatempo interessante da scaricare, sia per fare qualche partita che per apprezzare la qualità del design delle carte, caratterizzate da un’estetica tipicamente nipponica davvero accattivante.

Shadowverse è abbastanza classico nella struttura. Accattivante lo stile grafico.

9. Artifact

Scendere in campo e trovarsi di fronte colossi del calibro di Heartstone e di Magic The Gathering è piuttosto difficile. Certo se puoi contare sul marchio Valve, sull’ambientazione di DOTA 2 e sulla mente di Richard Garfield la situazione potrebbe essere diversa. Potrebbe solamente. Artifact è infatti un titolo che racchiude al suo interno un enorme potenziale, ma che non è ancora strato in grado di sfruttarlo completamente. Si tratta probabilmente del più ricco e complesso esponente del genere, che unisce diverse dinamiche e che costringe a essere sia veloci di mente per controbattere alle mosse dell’avversario sia capaci di pianificare una strategia a lungo raggio. La qualità è indubbia, peccato che il poco supporto fornito da Valve ha portato a una costante emorragia di giocatori. Speriamo in un rilancio, perché la qualità è davvero elevata.

Artifact è la dimostrazione che anche una buona idea, senza un supporto adeguato, può essere destinata a incontrare mille difficoltà.

8. Yu-Gi-Oh! Duel Links

Considerando il successo del gioco di carte in versione “fisica”, non sorprende che Yu-Gi-Oh! sia diventato protagonista anche di una edizione digitale. Ciò che stupisce invece, a dirla tutta, è che ci sia voluto così tanto tempo. Yu-Gi-Oh! Duel Links è infatti disponibile solamente da meno di tre anni. Al contrario di quanto accade per altri titoli che vedremo in questa classifica, la trasformazione in videogioco ha portato ad alcuni cambiamenti nella struttura, con tutta una serie di modifiche studiate per snellire lo sviluppo di una partita. I puristi potrebbero quindi lamentare l’assenza di un’esperienza fedele al 100%, ma per i neofiti si tratta di un buon punto d’ingresso per valutare il card game di Konami. Anche perché Duel Links dispone di una corposa componente single player, che permette di divertirsi da soli senza dover cercare avversari online.

Viste le modifiche operate in fase di conversione, Duel Links si adatta abbastanza bene anche a un pubblico giovane.

7. Eternal Card Game

Mettiamo subito le cose in chiaro. Proprio come abbiamo scritto per la decima posizione di questa classifica, Eternal non è un titolo che ha nell’originalità uno dei suoi punti di forza. Non inventa nulla. Ma copia o, per essere più gentili “trae ispirazione”, in maniera decisamente proficua. Il titolo di Dire Wold riesce a essere nel complesso abbastanza equilibrato, e si barcamena con discreto successo tra l’invogliare il giocatore a investire qualche euro per effettuare acquisti in-game e l’essere godibile anche per chi non ha voglia di aprire il portafoglio. Piacevole nel design delle carte, può rivelarsi un ottimo modo per spezzare il ritmo nel caso in cui siate stanchi di giocare sempre ai grandi classici del genere.

Non avrà il blasone dei rivali più famosi, ma Eternal è un gioco di carte completo a tutti gli effetti.

6. Faeria

In un genere che spesso risulta essere troppo “ingessato” nelle sue componenti standard, Faeria rappresenta una piacevolissima sorpresa. Il grande merito degli sviluppatori è stato quello di riuscire a creare un cocktail che unisce agli elementi tipici dei giochi da carte anche qualche spunto proveniente dai giochi da tavolo, con una mappa da “colonizzare” per acquisire parte delle risorse richieste per evocare creature e strutture. La necessità di valutare diversi parametri e di dover scegliere tra diverse azioni conferisce a Faeria una spiccata componente strategica, e rende ogni turno di cruciale importanza. Peccato solo che Abrakam (il team creatore del gioco) non navighi in ottime acque e che la versione console, in lavorazione da diverso tempo, non abbia ancora una data d’uscita certa.

Faeria è un tentativo (riuscito) di inserire all’interno dei giochi di carte qualche dinamica in grado di modificare una struttura ormai consolidate.

5. Gwent: The Witcher Card Game

Nelle rare occasioni in cui non è impegnato a combattere contro mostruose creature e a intavolare tresche amorose, Geralt Di Rivia ama trascorrere il suo tempo nelle taverne giocando a Gwent. E così abbiamo iniziato a fare anche noi in The Witcher 3. Ogni scusa è stata buona per sederci, trovare un nuovo sfidante e affrontarlo in una partita a carte. Per questo motivo abbiamo accolto con notevole entusiasmo la decisione di CD Project RED di dare vita a una versione “completa”, che espande il concetto originale dando vita a un’esperienza più strutturata e complessa. Rispetto ad altri giochi di carte sono presenti alcune variazioni sul tema, quali il sistema di punteggio, la lunghezza delle partite (due vittorie su tre) e la presenza di due linee differenti che distinguono le carte da “mischia” e quelle da distanza. Proprio questo elemento conferisce una ulteriore componente che costringe a studiare strategie che tengano conto dei diversi piani d’attacco.

Nato come “diversivo” di The Witcher 3, il Gwent si è trasformato in un vero e proprio gioco.

4. The Elder Scrolls: Legends

The Elder Scrolls è un nome capace di far scorrere brividi sulla schiena degli appassionati di (video)giochi di ruolo. La saga di Bethesda è la perfetta dimostrazione di come sia possibile unire quantità e qualità, con avventure capaci di tenere impegnati per centinaia di ore tra esplorazioni, scoperte e combattimenti. Un marchio che è una garanzia, e che conferma tutta la sua bontà anche in versione gioco di carte. The Elder Scrolls: Legends propone una base di partenza comune a tutti gli esponenti del genere (d’altronde, è difficile immaginare qualcosa di diverso dal “crea un mazzo, pesca una carta, giocala”), ma si muove in direzioni differenti per quanto riguarda un paio di aspetti di gioco. Il primo è la presenza di due aree per il posizionamento delle creature, il secondo è un sistema di rune legate ai punti vita che, in particolari momenti, permettono di mettere in campo nuove carte anche durante il turno dell’avversario. Due soluzioni originali, interessanti e tutto sommato ben congegnate.

Legends è l’ennesimo ottimo prodotto legato al marchio The Elder Scrolls

3. Pokémon Trading Card Game Online

Secondo (e non ultimo) esponente della categoria “gioco di carte passato da versione fisica a digitale” presente in questa classifica, Pokémon TCG Online è un altro peso massimo che ormai da alcuni anni ha conquistato una discreta fetta del mercato. Fedele in ogni sua componente all’originale, abbastanza semplice da approcciare, dotato di un look estremamente vivace e forte di personaggi entrati ormai nell’immaginario collettivo, è senza dubbio uno dei titoli migliori per far avvicinare un pubblico giovane a questa tipologia di giochi. Un buon punto di partenza, per un card game che non è comunque banale o eccessivamente semplice e che, se giocato ad alti livelli, propone una sfida tutt’altro che elementare.

Pokémon è un titolo perfetto per un pubblico giovane, ma che non deve essere disdegnato anche da chi ha esperienza nel genere.

2. Magic: The Gathering Arena

Magic The Gathering è un classico. Creato nel 1993 da Richard Garfield e prodotto da Wizard of the Coast, può essere a tutti gli effetti considerato il capostipite dei giochi di carte collezionabili. Ha codificato alcune regole base del genere, proponendo soluzioni stilistiche, strutturali e visive che sono state riprese, imitate e modificate (più o meno sensibilmente) dalla concorrenza. Oltre a rimanere ancora oggi un peso massimo nella sua versione cartacea, Magic si è trasferito anche su computer. Due volte. Una prima, “antica” (2002) ma tutt’ora funzionante e regolarmente aggiornata, con Magic: The Gathering Online. Una seconda, recentissima, con Magic: The Gathering Arena. In entrambi i casi si tratta di prodotti curati in ogni dettaglio, accessibili e divertenti, che proseguono una vita in parallelo dato che propongono diversi “pool” di carte e alcune varianti di gioco differenti.

Magic: The Gathering Arena è l’ultimo nato in casa Wizard of the Coast e, rispetto al fratello maggiore, vanta un look decisamente più accattivante.

1. Hearthstone

Lanciato nel 2014, Hearthstone è diventato rapidamente il punto di riferimento tra i giochi di carte online. A livello strutturale, non ci troviamo di fronte a nulla di clamorosamente innovativo. Due giocatori, trenta punti vita, mazzi composti da trenta carte che comprendono creature, magie, armi, attacchi, difese. E allora, a cosa è dovuto il suo successo? Semplice. Oltre a essere figo da vedere, ammantato come è dall’atmosfera di Warcraft, offre una notevole varietà di situazioni. La quantità di diverse carte disponibili e le possibili interazioni tra loro danno infatti vita a un’infinità di combinazioni, capaci di stravolgere nel giro di poche mosse il corso di una partita. Un mix eccellente di strategia e di pianificazione, a cui aggiungere un pizzico di fortuna necessario per “pescare” bene nel momento giusto. Il modello free to play permette di giocare senza spendere un centesimo, anche se per competere a buon livello è consigliabile (se non necessario) investire in bustine extra.

Hearthstone macina numeri impressionanti e il suo successo non sembra essere scalfito dall’incedere del tempo.

 

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