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Il segreto dell’albero di God of War

Un documentario svela il vero significato dell'albero, secondo il creatore del gioco Cory Barlog

Kratos è cambiato e la differenza è evidente fin dai primi istanti di gioco.

Nella primissima scena di God of War, che fa anche da sfondo al menù iniziale, Kratos abbatte un grosso albero con una mano gialla dipinta sulla corteccia, e lo fa non senza un certo trasporto: oggi sappiamo che quell’albero rappresenta per Cory Barlog, il director del gioco, l’ingombrante passato della serie. L’aneddoto arriva direttamente da God of War – Raising Kratos, il lungo documentario di quasi due ore prodotto da Sony per raccontare il dietro le quinte dell’ambizioso progetto. In uno dei passaggi finali del film vediamo Barlog che prova il master del gioco (la primissima versione su disco dalla quale verranno stampate tutte le altre) e di fronte alla sequenza di apertura lo sentiamo commentare “Questo albero è una metafora del franchise di God of War. Quel maledetto [tronco] che dobbiamo abbattere proprio all’inizio, per poi poterlo fare a pezzi e bruciare.”

Non ci sono dubbi che fare i conti con il passato sanguinoso di Kratos e cercare di regalargli un nuovo inizio sia stato uno dei compiti più difficili per gli autori. Non a caso, sempre nello stesso documentario Barlog afferma che God of War è il progetto più personale al quale abbia mai lavorato.

In Rising Kratos purtroppo non si scende mai in dettagli su nessun aspetto della produzione, ciononostante emergono tra le righe dei particolari inediti legati allo sviluppo. Per esempio, è interessante sapere che lo studio impiegò quasi un anno e mezzo solo per realizzare i dieci minuti iniziali del gioco, che furono poi utilizzati per presentare il reboot al grande pubblico per la prima volta durante l’E3 2016. Le successive trenta ore di cui l’avventura si compone, furono prodotte in tempi record nel corso dei venti mesi successivi.
Nel documentario si può inoltre percepire tutto il peso dei cinque lunghi anni di sacrifici che i membri del team hanno dovuto compiere sul piano personale per far sì che il progetto venisse alla luce, un aspetto comune a quasi tutte le produzioni as alto budget e che forse avrebbe necessitato un ulteriore approfondimento.  

Il video, in inglese con sottotitoli in italiano, può essere visto attraverso il canale YouTube ufficiale di Sony. 

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