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Gli streamer sono le nuove rockstar

Hanno fatto dei videogame il loro lavoro, seguiti e adorati da migliaia di ragazzi. Ecco com’è la loro vita

Se una decina di anni fa ci avessero detto che avremmo guadagnato un sacco di soldi giocando ai videogiochi mentre qualcuno ci guardava, avremmo alzato un sopracciglio sospettosi.
Come? Chi può voler guardare qualcun altro giocare per ore, soprattutto se questo altro è uno sconosciuto? E soprattutto: come fa questo fantomatico altro a guadagnarci bei soldoni giocando a un videogame? Sembra incredibile, ma fare lo streamer è diventato un vero e proprio lavoro per moltissimi ragazzi, un lavoro molto remunerativo, ma più impegnativo di quello che si può pensare.

Ma cosa vuol dire “streamer”? Lo streaming, ormai, nel 2018 lo sappiamo tutti, è un tipo di fruizione di contenuti online, che siano on-demand o in diretta live. Fare lo streamer, dunque, significa trasmettere dei contenuti live per la tua community che ti segue, in questo caso giocare online mentre altre persone possono guardarti. Tutto ciò è possibile grazie a Twitch, una piattaforma simile a YouTube comprata di recente da Amazon, creata per questo tipo di intrattenimento, ma con contenuti esclusivamente in diretta: c’è chi cucina, chi fa workout, e chi, soprattutto, gioca ai videogiochi.

Ne ha fatto il suo lavoro Paolo Marcucci, in arte Paolocannone, giocatore di League of Legends che fa parte del team italiano MOBA ROG, con attualmente quasi 90.000 follower su Twitch: «Io inizialmente ho avuto tantissime difficoltà a far accettare questo lavoro ai miei genitori, che non volevano assolutamente che lo facessi. Ho iniziato 3 anni fa come hobby, ma dopo un annetto, e dopo aver vinto anche il Lucca Comics, ho cominciato ad avere un mio seguito importante. Un giorno in particolare, due miei fan si sono “sfidati” a chi mi faceva la donazione più grossa, arrivando così a regalarmi 2.000 €: da quel giorno i miei genitori hanno accettato la cosa».

Ma come si fa dunque a guadagnare tramite lo streaming su Twitch? Funziona solo se hai follower impazziti che decidono di donarti cifre da capogiro? Tutt’altro, anzi, le donazioni sono la parte più esigua dello stipendio di uno streamer: metà dei guadagni arriva dalle pubblicità che ogni tanto vanno in onda, proprio come su Youtube, l’altra metà dai follower che decidono di iscriversi al canale dello streamer in questione, a pagamento per chi non è iscritto ad Amazon Prime.

Nonostante moltissimi giocatori abbiano fatto di questa disciplina un vero e proprio lavoro, e anche pagato fior di quattrini, secondo Paolocannone, in Italia, non siamo ancora pronti per accettare tutto questo: «Il mondo degli E-Sports e dello streaming è ancora pieno di pregiudizi, e veniamo ancora visti come gli sfigati nerd che stanno tutto il giorno in casa a parlare di Super Mario. Le persone ancora non capiscono il giro di gente e di soldi che c’è dietro a questo mondo, e tutte le opportunità che esso offre».

Ma com’è la giornata tipo di uno streamer? A che tipo di lavoro è paragonabile? Alessandro Luiso, in arte Italian d0g, con quasi 40.000 follower all’attivo su Twitch e attualmente anche lui parte del team MOBA ROG, ci racconta che il suo lavoro è difficilmente paragonabile a quello di un normale dipendente: «Da fuori può sembrare una bella vita, vai a letto all’ora che vuoi, ti svegli molto tardi, fai un po’ gli orari di lavoro che preferisci… gli orari di lavoro ce li creiamo noi. Ti svegli, mangi qualcosa, streammi, stacchi quando vuoi, esci, poi magari streammi di nuovo… Però, se lo streaming diventa il tuo lavoro, devi farlo regolarmente e ti ritrovi tutte le giornate occupate. Abbiamo orari diversi da quelli dei lavori da dipendente perché, ad esempio, non puoi iniziare alle 8 del mattino: devi essere fresco per poter interagire con le persone che ti seguono, in più la gente a quell’ora lavora e i ragazzi vanno a scuola, quindi in quella fascia hai poco seguito. Non puoi nemmeno fare 8 ore di streaming di fila, o ne esci pazzo. Se inizi nel pomeriggio devi staccare, e così, poi, ti ritrovi occupata anche la sera dallo streaming».

Non è quindi tutto rose e fiori come può sembrare da un occhio esterno: per poterti creare una fanbase che ti segua regolarmente, c’è bisogno di “normalizzare” gli orari di lavoro. Streammare tutti i giorni ad orari poco variabili, soprattutto nel pomeriggio e durante la serata, che è l’orario di punta. Questo significa: tutte o quasi le serate della settimana impegnate, spesso anche i pomeriggi.

E non è facile nemmeno intrattenere il tuo pubblico per 6-8 ore di fila tutti i giorni: «Io, anche se perdo una partita», dice Paolocannone, «devo intrattenere i ragazzi che mi seguono, farli divertire, ridere, trasportarli… Purtroppo ci sono momenti in cui non riesco a forzarmi nell’ironia, anche perché se lo fai 8 ore al giorno non è come recitare un’ora di show e chiudere. Sono tante ore di rapporto con il pubblico, e se forzi troppo la positività finisci come le cameriere che sorridono ai clienti cafoni e poi esplodono. Insomma, non è sempre facile far sorridere la gente e avere sempre la battuta pronta».

Questo tipo di lavoro, quando sei molto seguito, ti porta avere moltissimi fan e persone che vogliono approcciarsi con te, come con qualsiasi persona famosa. I ragazzi e le ragazze li contattano su Twitch, su Facebook e su Instagram, chi solo per manifestare il proprio sostegno o la propria ammirazione, chi per scambiare qualche battuta, chi per ricevere consigli, e chi anche per provarci come farebbero delle vere e proprie groupie: «Diciamo che questo lavoro sì, ti aiuta in un certo senso a cuccare –mi confessa Italian d0g – spesso mi contattano molte ragazze ma io non voglio approfittarne, se c’è qualcuna che mi piace e vorrei uscirci va bene, ma mi faccio molto i cavoli miei… in generale io cerco comunque di essere molto amichevole con tutti i ragazzi e ragazze che mi scrivono e di avere un bel rapporto con i miei fan».

«Io, ad esempio», dice Paolocannone, «ho conosciuto la mia ragazza, con cui attualmente convivo, ad un evento in cui l’avevano portata dei miei fan. In generale, è molto facile cuccare quando sei uno streamer abbastanza famoso, ti scrivono moltissime ragazze… Io purtroppo però non ne ho abusato abbastanza».

Insomma: compratevi una webcam, un bel microfono, e iniziate anche voi a giocare.

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