Dreams, Sony sta rimuovendo le creazioni ispirate ai prodotti di Nintendo | Rolling Stone Italia
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Dreams, Sony sta rimuovendo le creazioni ispirate ai prodotti di Nintendo

Pare che l’azienda di Mario si sia mossa per far valere il suo diritto d’autore su chi ha utilizzato personaggi o marchi Nintendo all’interno delle proprie opere

Dreams, Sony sta rimuovendo le creazioni ispirate ai prodotti di Nintendo

Tra cloni più o meno ispirati e veri e propri remake le creazioni in Dreams che utilizzano i prodotti di Nintendo si sprecano.

Chiunque si sia divertito nell’ultimo mese a esplorare Dreams, l’ultima, visionaria opera di Media Molecule, avrà notato il gran numero di creazioni di ogni genere ispirate ai prodotti di Nintendo. Non c’è da stupirsi, dato che la casa giapponese è vista un po’ come la “mamma” dei videogiochi, da sempre punto di riferimento per migliaia di sviluppatori o aspiranti tali. Dai cloni di Donkey Kong, a quelli di The Legend of Zelda, le opere sulla piattaforma che si rifanno, oppure copiano del tutto, i titoli Nintendo non si contano. Non ci voleva quindi molto affinché l’azienda si muovesse in tal senso, e stando alle prime segnalazioni, alcuni utenti avrebbero ricevuto nelle ultime ore una richiesta di rimozione dei propri contenuti per violazione dei diritti d’autore.

A voler essere sinceri, si può dire che la cosa riguardi praticamente tutti i videogiochi di successo. Ma se per tante aziende vale il famoso aforisma di Charles Caleb Colton, «L’imitazione è la più sincera delle adulazioni», sappiamo che Nintendo da sempre è particolarmente possessiva nei confronti delle sue IP. A determinare la presa di posizione però potrebbe aver contribuito il fatto che solo pochi giorni fa Media Molecule ha lanciato in beta il nuovo programma che dovrebbe permettere agli sviluppatori di Dreams di utilizzare le proprie creazioni al di fuori della piattaforma per fini commerciali.

Sulla piattaforma si trovano i cloni di moltissimi altri giochi famosi oltre a quelli Nintendo, come per esempio Tomb Raider. Finora però sembra che nessun’altra azienda si sia mossa per farli rimuovere.