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Coronavirus, l’OMS ci invita a stare a casa e giocare

L’Organizzazione Mondiale della Sanità insieme ad alcuni produttori di videogiochi hanno lanciato una campagna per promuovere il distanziamento sociale e contrastare la diffusione del Covid-19

Grazie agli smartphone, oggi i videogiochi sono facilmente accessibili da chiunque e in ogni parte del mondo. (Foto: Zynga.com)

Solo un anno fa, l’OMS includeva la “dipendenza da videogiochi” tra le malattie ufficialmente riconosciute, scatenando una catena di reazioni contrarie da parte dell’industria e di alcuni scienziati di parere opposto. Oggi, di fronte all’emergenza sanitaria che ha colpito il mondo intero con il diffondersi dei contagi da Covid-19, un numero sempre maggiore di paesi sta adottando misure, più o meno efficaci, di distanziamento sociale. L’invito nel nostro, così come altrove, è quello di rimanere a casa e di lasciarla solo per motivi di urgenza o stretta necessità. Ma convincere milioni di persone a non uscire per rincorrere la primavera che comincia a fare capolino non è facile. Così l’OMS ha unito le forze nientemeno che con l’industria dei videogiochi lanciando la campagna #PlayApartTogether.

All’iniziativa hanno preso parte soprattutto quei produttori, da Activision Blizzard a Zynga, che propongono titoli per dispositivi mobili e da giocare online. Nei prossimi giorni all’interno degli stessi si terranno degli eventi che permetteranno di ottenere ricompense esclusive e partecipare ad attività speciali.
Le compagnie che al momento sostengono la campagna #PlayApartTogether sono le seguenti:

Nell’ambito dell’iniziativa, Unity ha messo a disposizione tre mesi gratuiti del suo corso premium online per imparare a sviluppare videogiochi.

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