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Call of Duty: Modern Warfare promette emozioni alla The Last of Us

Il team al lavoro sulla campagna in singolo del nuovo episodio del franchise si è impegnato a realizzare un'esperienza di stampo cinematografico “in stile Naughty Dog”

Se le promesse saranno mantenute, si tratterà di un grosso cambiamento rispetto allo scorso anno, quando la campagna in singolo era stata addirittura rimossa.

Il prossimo Call of Duty segnerà un passo in avanti per il franchise e per il genere degli sparatutto in prima persona in generale per quanto riguarda storia e narrazione. Il reboot della sottoserie “Modern Warfare”, iniziata nel 2007 con Call of Duty 4, non solo riporterà in auge la campagna in single player, espunta dal capitolo dell’anno scorso, ma la eleverà ai livelli delle produzioni di Naughty Dog, almeno stando alle promesse degli sceneggiatori. Tra questi spiccano alcuni ex veterani dello studio di Sony che sono stati reclutati da Infinity Ward proprio per raggiungere questo tipo di risultato, incluso il direttore del gameplay della campagna in singolo Jacob Minkoff.  
“I vecchi giochi [di COD] suscitavano un senso di empatia nei confronti dei personaggi – ha dichiarato Minkoff in una recente intervista – ma lo facevano sempre con un certo distacco. Il nostro contributo è servito per sviluppare una nuova dimensione dei personaggi. Voglio farvi empatizzare con ognuno di loro e con i loro punti di vista, e che pensiate ‘Capisco perché l’ha fatto, ma non sono d’accordo’. Voglio che capiate la complessità della guerra oggi, e il perché persone differenti abbiano prospettive differenti. Comprendere il punto di vista di ogni persona è davvero, davvero importante”.

Minkoff ha anche spiegato perché la storia non proporrà scelte multiple al giocatore né diramazioni nella trama: “Vogliamo darvi un’esperienza di stampo cinematografico che sia la migliore possibile; è quello che facevamo in Naughty Dog ed è quello che facciamo qui ed è risaputo che le diramazioni [della trama] e la presenza di un certo tipo di casualità penalizzano la qualità narrativa. Di sicuro c’è spazio per questo tipo di cose nei videogiochi; io stesso sono un grande fan dei giochi open world con un sacco di eventi casuali. Ma nessuno verrà mai a dirvi che questi giochi hanno delle grandi storie. Il nostro compito è creare un’esperienza di stampo cinematografico al meglio delle nostre possibilità. Ecco perché la storia deve essere lineare.

Gli sceneggiatori del gioco hanno rivelato in passato di essersi ispirati a Sicario, il film del 2015 di Denis Villeneuve.

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