Blizzard corre ai ripari, chiedendo scusa | Rolling Stone Italia
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Blizzard corre ai ripari, chiedendo scusa

Il presidente di Blizzard torna a parlare del “caso Blitzchung” e lo fa durante in BlizzCon, scusandosi col proprio pubblico: mossa marketing o scuse sincere?

Blizzard corre ai ripari, chiedendo scusa

Blizzard è corsa ai ripari dopo la sospensione di Blitzchung. Vero ravvedimento o semplice protezione dei propri interessi economici?

Durante la cerimonia di apertura della Blizzcon, il presidente della compagnia  J. Allen Brack ha parlato delle polemiche relative alla sospensione di Chung “Blitzchung” Ng Wai. “ Abbiamo preso una decisione troppo rapidamente, e poi, per peggiorare la situazione, siamo stati troppo lenti a parlare con voi”, ha dichiarato Brack al pubblico. “Quando penso a ciò che mi rende più infelice di questa situazione” ha aggiunto “mi vengono in mente due cose. La prima è che non siamo stati in grado di mantenere gli elevati standard che ci vogliamo imporre. La seconda è che abbiamo fallito nel nostro obiettivo. E, per questo, mi dispiace e ne accetto le responsabilità”.

“Come vedrete questa settimana” ha sottolineato Brack ai presenti “spero sia chiaro quanto sia importante per noi che tutti abbiano il diritto di esprimersi, in ogni modo e in ogni luogo”. Belle parole, che però cozzano almeno in parte con la decisione dell’azienda di mantenere (riducendola da un anno a sei mesi) la sospensione di Chung Ng Wai e dei due telecronisti che hanno condotto l’intervista incriminata.

La sospensione del giocatore taiwanese è stata ridotta a sei mesi, e gli sono stati riconosciuti i premi in denaro che aveva conquistato.

 

 

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