Dopo lunghe indagini, Riot Games ha accertato la fondatezza delle accuse di razzismo provenienti dal fondatore di Echo Fox, Rick Fox, nei confronti di Amit Raizada, un azionista di maggioranza della stessa organizzazione. Secondo diverse fonti, Raizada avrebbe manifestato più volte idee e comportamenti razzisti, culminati in una serie di insulti di questo tenore rivolti all’ex CEO di Echo Fox, Jace Hall, in un acceso scambio di e-mail.
Il caso è stato denunciato proprio dal cofondatore dell’organizzazione, l’ex campione di basket Rick Fox, che ha anche dichiarato di voler lasciare il suo incarico dopo quanto accaduto: “Non supporterò o sarò in nessuna maniera associato a comportamenti del genere se provengono addirittura dagli azionisti. Il razzismo è un anatema contro il quale la mia immagine pubblica è in lotta e tollerare qualsiasi forma di discriminazione come questa non è accettabile.”
Dal canto suo, Riot ha dato a Echo Fox un ultimatum di sessanta giorni per rimuovere chiunque contravvenga alle regole di condotta della League of Legends Championship Series, facendo intendere una possibile espulsione del team di punta dell’organizzazione che avrebbe delle ripercussioni notevoli per il futuro della stessa. La situazione è resa particolarmente complicata dalla posizione preminente di Raizada all’interno dell’assetto azionario di Echo, che non può allontanarlo a meno di non acquistare la sua quota di partecipazione.
Le sorti del team americano nella LCS appaiono al momento più che mai incerte.