7 buoni motivi per diventare uno spartano (o una spartana) in AC Odyssey | Rolling Stone Italia
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7 buoni motivi per diventare uno spartano (o una spartana) in AC Odyssey

Tra calci spartani, assalti navali e addominali scolpiti e oliatissimi, ci siamo persi nell’antica Grecia dell’undicesimo capitolo della saga Ubisoft

7 buoni motivi per diventare uno spartano (o una spartana) in AC Odyssey

Diciamolo subito e chiaramente: Assassin’s Creed Odyssey non è un gioco di assassini. Non è nemmeno il videogioco di 300, o un museo interattivo. Non troverete nessun Serse vestito come il mago Otelma, e sappiate che la mappa è costellata da giganteschi colossi di pietra – con giganteschi peni di pietra, a differenza del pudico capitolo precedente, Origins, dove le statue erano coperte da foglie di fico. Ma non dovete preoccuparvi, perché il mondo di Odyssey è enorme e tutto da calciare, com’è giusto che faccia un vero spartano.



Ambientato nell’antica Grecia, Odyssey è in tutto e per tutto un gdr storico con qualche eccesso da action movie hollywoodiano. Dopo l’antico Egitto, la Londra vittoriana, l’Italia rinascimentale e la Parigi della rivoluzione, Odyssey ci porta ai tempi della guerra del Peloponneso, e racconta la storia di un mercenario spartano – o una mercenaria, visto che da quest’anno si può scegliere il sesso del protagonista – e della sua avventura sospesa tra la tragedia familiare e la guerra con una setta molto Codice da Vinci. 



Senza entrare troppo nel dettaglio della storia, sappiate che la trama centrale di Odyssey è solo una piccola parte di quello che il gioco ha da offrire, e probabilmente anche la meno interessante. Più che per raccontare le vicende di Alexios e Kassandra in maniera lineare, il mondo di Odyssey sembra concepito per il puro gusto di esserci: è enorme, sconfinato, e offre un’infinità di cose da fare. Dopo decine di ore passate a esibire i nostri addominali molto spartani di fronte a tutte le meraviglie dell’arcipelago – dall’Acropoli di Atene alle Cicladi, fino alle profondità delle isole vulcaniche – e a tutti i personaggi storici che è possibile incontrare, ecco le sette cose più belle che uno spartano può fare nel mondo di Assassin’s Creed Odyssey.

1Essere Leonida

Assassin's Creed Odyssey: Leonidas at Thermopylae Gameplay

Odyssey inizia ed eccoci nel bel mezzo della carneficina delle Termopili nei panni di Leonida, un eroe potentissimo e con tutte le abilità “finali” che è possibile sbloccare nel corso dell’avventura. È una sequenza esaltante, divertentissima, una trovata spettacolare per godere tutto in una volta delle abilità sbloccabili durante il gioco, e per farvi venire voglia di diventare come lui.

2Trattare male i vecchi



Se c’è una cosa ormai insopportabile dei videogiochi open world di questa generazione, sono le missioni dove è necessario andare dal punto A al punto B e poi tornare indietro per consegnare un determinato oggetto. Ce ne sono diverse anche in Odyssey, ma il nuovo sistema di dialoghi a scelta multipla ci permette di sfogare la nostra frustrazione sui poveri “mandanti”. Per esempio, quando un’anziana signora ci chiede di recuperare la sua legna rubata, è possibile rispondere: «Sì, ucciderò i banditi e ti riporterò la tua fottuta legna». Siamo spartani, non postini. 



3Fare i populisti con Socrate

Non è davvero una sorpresa, ma Socrate è davvero un rompipalle. Ti riempie di domande sull’arte del governo, le motivazioni delle tue azioni e sulla natura delle cose, e lo fa sempre sorridendo con quel faccione che in Odyssey ricorda un po’ troppo Beppe Grillo. Anche in questo caso ci viene in aiuto il sistema di dialoghi, e le belle risposte populiste che è possibile rifilargli di volta in volta.



4Tirare calci spartani a tutto e tutti, ma non alle galline



Purtroppo non è possibile prendere a calci Socrate, ma Odyssey si fa perdonare offrendo un’ampia gamma di bersagli su cui sfogare la nostra rabbia spartana. Un breve (e sicuramente incompleto) elenco: i soldati, i pescatori, i commercianti, molti capi di stato e personaggi storici, gli orsi, le capre e i cavalli. Ma non toccate le galline, vi massacreranno.

5Schiacciare i soldati ateniesi con un grosso martello



Le novità dell’undicesimo episodio di Assassin’s Creed non si limitano al sistema dei dialoghi, ma coinvolgono anche il sistema di combattimento, adesso rinnovato con nuove abilità e poteri. Come abbiamo detto all’inizio, questo non è più un gioco di assassini, ed è possibile imbracciare ogni tipo di arma, dai coltelli a giganteschi martelli, e combattere in enormi battaglie campali scegliendo di aiutare spartani o ateniesi. Scegliete Sparta, e il martello.

6Pimp my nave spartana


Per esplorare tutte le isole dell’arcipelago passerete molto tempo a bordo della vostra nave, completamente pimpabile sia nell’estetica che nell’equipaggio: dalle vele all’ingaggio di mercenari e cacciatori di taglie, la parte navale di Odyssey è quasi un gioco dentro il gioco. I rematori, poi, accompagneranno i vostri viaggi cantando delle tradizionali canzoni in greco. Suggestivo.

7Lubrificare Alcibiade con dell’olio d’oliva

Una delle missioni più divertenti della prima parte del gioco è ambientata durante il simposio di Pericle, dove vi infiltrerete per cercare indizi su un familiare scomparso. Tra gli invitati di gran lusso – Socrate, Aristofane, Euripide e Sofocle, tra gli altri -, però, è nascosta una splendida missione secondaria. Si chiama Olio e amore, e consiste nel consegnare dell’olio d’oliva al caro Alcibiade, impegnato nel gioco dell’amore in uno dei salotti della villa. Odyssey ci permette di iniziare relazioni amorose con alcuni dei personaggi della storia, e diciamo che “Alci” vorrebbe ringraziarci a modo suo. Buon gioco di ruolo. 


La Grecia di Assassin’s Creed Odyssey è grande, grossa e palestrata. Un mondo idilliaco dove tutti parlano uno strano inglese con l’accento, gli uomini sono depilati a regola d’arte e i cavalli diventano unicorni e trottano lasciando scie arcobaleno. È bello perdercisi dentro, un calcio dopo l’altro.

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