"Empower Us Daily" è il corto che ricorda George Floyd, un anno dopo | Rolling Stone Italia
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“Empower Us Daily” è il corto che ricorda George Floyd, un anno dopo

Il regista Marco Gentile alterna immagini dei movimenti di protesta del 2020 e del movimento per i diritti civili negli anni Sessanta, e i Negramaro ci mettono la colonna sonora

Empower Us Daily, rafforziamoci ogni giorno, rendiamoci più consapevoli, più coesi giorno dopo giorno. A un anno esatto dalla morte di George Floyd, un episodio di violenza e discriminazione razziale che ha mobilitato la società civile internazionale come non accadeva da decenni, è il titolo di uno short film che ricorda Floyd e il grande movimento Black Lives Matter che esploso l’estate scorsa subito dopo il suo omicidio. 

L’autore del corto è Marco Gentile – regista di Pulse Films Italia e  leone d’argento a Cannes per Life ‘n roll – che, attraverso la sua narrazione visiva unica, mette a confronto i movimenti di protesta del 2020 con quelli per i diritti civili negli anni Sessanta, in una alternanza quasi ipnotica tra immagini recenti ed effetti dal sapore “espressionista”, insieme a immagini di repertorio. Il tutto sulle note di Noi resteremo in piedi, dei Negramaro – che hanno sostenuto il progetto sposandone  la poetica e gli intenti, realizzando una versione del brano ad hoc per il film.

“All’interno del pezzo dei Negramaro Noi resteremo in piedi si possono sentire i sound delle manifestazioni di quei giorni, che non sono altro che i suoni delle mie registrazioni e dei miei video: ‘Black Lives Matter’, urlato a gran voce e parti di un discorso sull’uguaglianza e sulla giustizia sociale tenutosi durante una delle numerose marce. Prima che uscisse il disco, ho voluto regalare ai Negramaro tali registrazioni: con questo video celebrativo, adesso sono loro a donarmi la loro musica”, ha detto Gentile.

“Siamo tutti testimoni di un momento storico che Gli USA e non solo non vivevano da mezzo secolo. Ero lì durante le manifestazioni, e le strade erano inondate da centinaia di migliaia di persone che facevano sentire la loro voce per la giustizia. Un mix di dolore e bellezza: nell’era digitale tutti abbiamo potuto vedere il video molto inquietante di un uomo nero ucciso alla luce del sole dalla stessa polizia che dovrebbe invece proteggere e servire il popolo. Un’enorme ingiustizia, un vile atto di razzismo ci è stato mostrato, causando un grande dolore. Eppure, questa tragedia ha acceso una scintilla di speranza, il movimento Black Lives Matter ha guadagnato forza, un’intera nuova generazione di persone bianche e nere ha occupato lo spazio pubblico e ha chiesto alla società americana di fissare l’immagine riflessa in quello specchio immaginario e di cambiare ciò che appariva distorto. Il cambiamento ha un prezzo, c’era molto dolore in giro, a volte c’era violenza, ma queste immagini mostrano ciò che accadeva la maggior parte delle volte: persone che si riunivano pacificamente con un senso di comunità e speranza che raramente ho visto nella mia vita. E tutto questo stava accadendo durante la più dura pandemia che il mondo abbia assistito in un secolo”.

“Il dilemma è se essere un uomo oppure un cantante. ‘Tutti e due!’ è l’unica risposta possibile. Noi resteremo in piedi incarna il nostro senso civico, il nostro dovere morale, i nostri inderogabili imperativi categorici. L’energia di questo brano rappresenta il nostro modo di prendere posizione su temi come il razzismo, purtroppo ancora oggi di drammatica attualità. L’umanità chiama, la nostra musica risponde. Sempre”, ha detto Giuliano Sangiorgi.