Rolling Stone Italia

È morto lo scrittore Wilbur Smith

Aveva 88 anni, i suoi romanzi d’avventura sono letti e amati in tutto il mondo. «Se n’è andato in modo inaspettato, con al fianco la moglie Niso»
wilbur-smith-getty-ita

Foto: Leonardo Cendamo/Getty Images

È morto lo scrittore Wilbur Smith, autore di romanzi d’avventura amati in tutto il mondo. Aveva 88 anni e «se n’è andato in modo inaspettato, dopo una mattinata di lettura e scrittura, con al fianco la moglie Niso», si legge sul suo sito.

Nato nel 1933 in Zambia (all’epoca Rhodesia Settentrionale), è cresciuto nel ranch del padre e ha avuto un’infanzia avventurosa – a 13 anni ha ucciso un leone che minacciava il bestiame. Inizialmente Smith voleva fare il giornalista, ma su consiglio del padre inizierà a lavorare come commercialista. Non smetterà mai di scrivere: il primo romanzo, Il destino del leone, esce nel 1964, quando aveva poco più di trent’anni, e fu subito un successo.

E proprio ne Il destino del leone inizia la saga della famiglia Courtney, una storia che si svilupperà lungo 15 romanzi ambientati in diversi periodi storici, dal Seicento fino agli anni ’80. Nel corso della sua carriera Smith ne scriverà quarantanove – tra cui La spiaggia infuocata, Il dio del fiume, Il settimo papiro, Come il mare –, arrivando a vendere circa 140 milioni di copie in tutto il mondo. Le sue sono grandi storie d’avventura, piene di eroi romantici e ambientazioni uniche.

«Smith ha portato i suoi lettori nelle miniere d’oro del Sud Africa, tra i pirati dell’Oceano Indiano, verso tesori sepolti nelle isole tropicali, attraverso i conflitti in Arabia e Khartoum, nell’antico Egitto e nella Parigi della seconda guerra mondiale, in India, nelle Americhe e nell’Antartico, incontrando mercanti spietati e cacciatori», continua la nota pubblicata sul sito. «Tuttavia, è con Taita, l’eroe della sua serie egiziana, che si è maggiormente identificato».

La vita di Smith è stata avventurosa come quella dei suoi personaggi: aveva il brevetto da pilota, era un esperto subacqueo, aveva una riserva di caccia e un’isola tropicale alle Seychelles. Lo scrittore l’ha raccontata nell’autobiografia Leopard Rock – L’avventura della mia vita, che si concludeva così: «Ho vissuto momenti difficili e cattivi matrimoni, ho visto persone che amavo morirmi tra le braccia. Ma tutto, in fin dei conti, mi ha dato una vita straordinariamente piena e meravigliosa. Vorrei essere ricordato come una persona che ha regalato piacere a milioni di lettori».

Iscriviti