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Cosa c’è dietro le sparate di Radio Maria sul coronavirus “complotto di Satana”

Può sembrare una boutade, ma dietro c'è la linea che Radio Maria ha sempre portato avanti: un cattolicesimo conservatore ostile alla modernità e alla scienza, che distruggono la fede

Screenshot via Facebook

Cosa succede se le recenti teorie sul presunto complotto sanitario sono divulgate da un’autorità cattolica? Succede che la Madonna manda espliciti messaggi in cui dice che il Covid-19 è un progetto delle élite mondiali per instaurare una dittatura sanitaria e cibernetica al fine di creare un nuovo mondo senza Dio, un mondo di Satana in cui tutti gli uomini saranno zombie.

Questo, almeno, è quello che ha detto Padre Livio Fanzaga, il direttore di Radio Maria, all’appuntamento Lettura cristiana della cronaca e della storia dello scorso 11 novembre. Alla fine dell’intervento, un notevole esempio di dialogo interreligioso tra nuove narrazioni mitologiche e il cattolicesimo intransigente tanto devoto alla Vergine, Padre Livio ci ha tenuto comunque a specificare che è necessario indossare la mascherina e che è importante la responsabilità individuale in questa drammatica situazione.

In sintesi: combattete la guerra contro le élite sataniste con “la preghiera costante, giorno e notte” perché così ha detto la Madonna, però la mascherina mettetela ugualmente. Che non si sa mai d’aver interpretato male i messaggi celesti.

Questa ambivalenza è un po’ il succo di Radio Maria, che si potrebbe definire come portatrice di un nuovo “anti-modernismo” – una versione rinnovata di quello portato avanti da papa Pio X all’inizio del XX secolo, che si immaginava in lotta contro il mondo moderno e i movimenti di rinnovamento interni alla Chiesa, convinto che una mediazione con essi avrebbe irrimediabilmente portato all’ateismo totale. La tendenza rappresentata da Radio Maria e che si ritrova nelle parole del suo direttore segue quel filone: la stessa paura del laicismo e del relativismo che distruggono il predominio cristiano. Dietro la “dittatura sanitaria”, insomma, c’è la vittoria della scienza sulla fede e un complotto per instaurare il regno di Satana ed eliminare i cristiani. E anche qui nessuna mediazione è possibile. 

La contraddizione – o il paradosso – è che se un tempo questa lotta alla modernità si combatteva con leggi per vietare l’uso delle biciclette, oggi quel cattolicesimo tradizionalista e conservatore che, dall’Ottocento ad oggi, ha trovato la sua massima espressione proprio nella figura e nel culto di Maria utilizza molto uno dei mezzi più iconici di questo avverso mondo moderno: Facebook.

Certo, Radio Maria è nata nel 1982 come come radio parrocchiale, per poi diventare col tempo un’emittente radiofonica presente in Italia e in Europa. Anche troppo presente, visto che nel 2001 è finita al centro di una vicenda giudiziaria – con il sequestro di un suo ripetitore a Roma – per le sue forti emissioni di elettrosmog. Ma il suo potere mediatico, negli ultimi anni, è dato prevalentemente dalla sua pagina Facebook, che conta più di un milione e mezzo di like. 

Da un punto di vista storico e religioso, la pagina Facebook rappresenta quasi una digitalizzazione del rito – il rosario in diretta streaming, gli “amen” e gli “ave Maria” che riempiono la sezione commenti sotto ogni post sembrano raccontare un nuovo modo di vivere la religiosità, in cui la presenza fisica non sembra essere un elemento necessario. Ma tutte quelle stelline, cuori e emoji angeliche a corredo di qualsiasi – davvero qualsiasi – contenuto pubblicato sulla pagina lasciano intendere che non è solo un nuovo mezzo, ma anche un nuovo linguaggio del cattolicesimo. Un linguaggio che semplifica fino a banalizzare la fede cristiana, rendendo Gesù un meme e il cristianesimo una delle tante voci social che urlano, in caps lock e con discutibili scelte grafiche, le verità del mondo che i poteri forti ci nascondono.

In sostanza: dopo aver provato a diffondere a forza la sua visione di un cattolicesimo conservatore tramite le potentissime antenne che facevano sentire i rosari in sottofondo alla programmazione di qualsiasi altra radio, Radio Maria sembra aver abbandonato la discussione dogmatica per rifugiarsi nei like che valgono un amen e nel buongiornismo, rappresentato da formata come “Il caffeino quotidiano di Padre Livio”. E nonostante tutto, per qualche ragione, così facendo sta avendo un grande successo. 

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