Come una challenge di TikTok sta diventando il paradiso dei pervertiti | Rolling Stone Italia
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Come una challenge di TikTok sta diventando il paradiso dei pervertiti

La #silhouettechallenge consiste nel ballare nude o seminude nascoste da un filtro rosso. Ma c'è chi scarica i video e usa un software per togliere il filtro, rivelando i video originali

Come una challenge di TikTok sta diventando il paradiso dei pervertiti

Nelle ultime settimane, l’hashtag #silhouettechallenge è divnetato virale su TikTok. I partecipanti al trend, che sono in massima parte donne, stanno in piedi vestiti di fronte alla telecamera, e poi ballano in modo provocante nascosti da un filtro rosso, su un remix di Put Your Head on My Shoulder di Paul Anka.

In teoria, il trend nasce come una challenge sexy e body positive, ma è stato preso di mira da pervertiti che usano un software per rimuovere il filtro rosso e rivelare così i corpi delle donne – che siano vesiste, parzialmente svestite o nude. E anche se il subreddit su cui comparivano questi video editati è stato bannato, ci sono ancora decine di video su YouTube che spiegano alla gnete come fare a togliere il filtro rosso dai tiktok in questione. Secondo uno studio di Media Matters, alcuni di questi hanno centinaia di migliaia di visualizzazioni e almeno sei di questi mostrano delle pubblicità, ovvero sono monetizzati. Il video più popoplare ha oltre 230mila visualizzazioni. I canali che li postano sono dedicati a prodotti tecnologici e hacking.

A quanto pare, la gente è così interessata alla cosa che la query “how to remove red light in silhouette challenge” compare automaticamente su YouTube come completamento automatico di “how to”, insieme a ricerche ben più normali come “how to paint house exterior” e “how to remove squirrels in your attic”.

La diffusione di questi tutorial ha fatto sì che molti creatori cominciassero a usare TikTok per mettere in guardia le donne contro il partecipare alla challenge in questione o perlomeno avvisandole id fare attenzione a cosa indossano se partecipano. “Siate consce che di quello che indossate prima di editare e pubblicare il video, perché chiunque potrebbe prendere quelle immagini e ottenere facilmente l’originale”, ha detto una tiktoker in un video che ha già quasi 800mila views.

Sui social, alcune persone hanno invece già cominciato a dare la colpa alle vittime, affermando che se una persona compare in un video nuda o seminuda – anche se prima di pubblicare il video l’ha editato in modo da nascondere il suo corpo – deve aspettarsi di essere vista da qualcuno in grado di cnacellare il filtro e di ripubblicare l’orginale. Ma Danielle Citro, professoressa di legge all’università di Boston, non è d’accordo. Come spiega a Rolling Stone, chi partecipa alla #SilhouetteChallenge e vede poi il suo video scaricato, editato per ottenere l’originale non censurato e ripubblicato, può ovviamente fare causa. 

Dato che le immagini manipolate sono rese pubbliche su internet e non sono considerate “notizie”, scaricarle, modificarle e ripubblicarle costituisce una violazione della privacy perché “la persona poteva ragionevolmente aspettarsi di essere vista nascosta dal filtro”, spiega Citron a Rolling Stone. “Altrimenti sarebbe come dire che quando vado in giro con la minigonna le altre persone hanno il permesso di guardarci sotto”.

Su YouTube, per ora, i video tutorial non sembrano violare le linee guida della comunità contro i contenuti sessualmente espliciti. Google, che possiede YouTube, non ha risposto alle richieste di commento di Rolling Stone

Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US