Visita guidata "nudista" alla mostra concettuale di Stuart Ringholt | Rolling Stone Italia
Arte

Visita guidata “nudista” alla mostra concettuale di Stuart Ringholt

Utilizzando media differenti, l'artista australiano esplora sentimenti come la paura e l'imbarazzo, una nuova prospettiva sulla funzione sociale dell'arte

Visita guidata “nudista” alla mostra concettuale di Stuart Ringholt

Antipodean Stories

Foto: Nico Covre

Una visita guidata privata, privatissima, a porte chiuse. Quello al PAC di Stuart Ringholt, artista concettuale australiano, sarà un tour molto particolare perché i partecipanti dovranno essere completamente nudi. Già, il PAC vi accoglierà come mamma vi ha fatti e come regola nudista impone non saranno ammessi guardoni: il lavoro di Ringholt (Perth, 1971) utilizza media differenti, tra cui performance, video, scultura, installazione, collage e workshop collaborativi, improntati sulla funzione sociale dell’arte. Proponendo ambienti amatoriali basati sul principio del fai da te, tra cui appunto tour per naturisti in musei e gallerie, o workshops sulla rabbia e opere di performance partecipativa, Ringholt analizza situazioni assurde che esplorano temi personali e sociali come la paura e l’imbarazzo.

L’obiettivo di questo workshop in particolare? Ripercorrere la psicologia della Gestalt, secondo cui persino i colori dei vestiti interferiscono con la percezione delle opere intorno. Quella di Ringholf, oltre a essere una sperimentazione, speriamo sia anche un bel volano pubblicitario per il PAC diretto da Diego Sileo, uno degli spazi espositivi più interessanti d’Italia sul contemporaneo, che ospita in questo periodo proprio una mostra sull’arte contemporanea australiana curata da Eugenio Viola.

Foto: Nico Covre

32 artisti in un percorso che ci mostra un Paese come non lo abbiamo mai visto: noi tendiamo a pensare che l’Australia sia un’isola felice tutta sole, windsurf e canguri, ma in realtà quella è una terra complessa, nata da un processo di colonizzazione molto violento. E proprio perché ci parla di una cosa che sta “dall’altra parte del mondo”, la mostra di chiama “Storie dagli Antipodi” e ci parla di temi sociali, di razza, genere e classe, di ansie identitarie dei singoli e delle masse, di narrazioni diverse da quelle che la storia classica ci ha insegnato.

Ci raccomandiamo di non presentarvi a prescindere nudi alla cassa, perché il tour senza veli è previsto per la sola giornata del 18 gennaio ed è su prenotazione (didattica@pacmilano.it). Per gli altri giorni qualcosina magari indossatela, anche senza esagerare perché il PAC è un luogo libero e accoglie chiunque.